mercoledì 31 gennaio 2024

TRAUMA

Non so in che situazione e perché (ché a quei tempi per una foto necessitava che ci fosse un perché) mi abbiano scattato questa fotografia. Si dovrebbe essere più o meno a metà del mese di giugno del 1963, e avevo appena finito la prima media. E forse la foto è stata fatta proprio per quello, come a certificare che in quella che a tutti gli effetti è stata la mia "prima volta"…avevo vinto io. E dal sorriso si riesce a capire come avessi imparato la mia prima lezione. Dite che non si capisce? Allora, ora vengo e mi spiego!

Alcuni mesi prima – vale a dire, un’eternità prima, per chi ha quell’età –, il Primo ottobre del 1962, forte di un esame di ammissione - ché in quell'anno, se non volevi andare alle "professionali", evitando così di dover fare l'operaio, c'era  da dimostrare di essere "portato allo studio" -  iniziavo il mio anno scolastico in prima media, senza sapere che stavo per andare incontro a un TRAUMA che avrebbe davvero condizionato e deciso tutto il resto della mia esistenza. Nel bene e nel male. 

Allora, la scuola mi piaceva e ci andavo volentieri, e poi a nove anni - che tanti ne avevo allora - ci si fanno i primi amici, si condividono i primi interessi, i giochi cominciano ad acquistare una loro importanza decisiva per la vita che viene. 

Ragion per cui non mi sarei certo aspettato che, in un freddo giorno di gennaio, sarebbero venuti a comunicarmi, in classe, davanti a tutti quei compagni che avevo da tre mesi, senza nemmeno chiamarmi discretamente in direzione per dirmelo, che no, che io il giorno dopo non sarei dovuto tornare in classe, e nemmeno nei giorni successivi. E mi sarebbe stato risposto - a me con le lacrime che salivano agli occhi mentre elemosinavo un perché - che no, che io ero troppo giovane, ero praticamente un bambino (come se quelli che ne avevano 11 o 12 fossero uomini fatti!!), e non potevo per questo continuare a star lì con gli altri. Insomma, per la miseria chi diamine era stato che mi aveva fatto entrare ?!!?? E come avevo fatto io, ad entrare!?

E infatti, pochi giorni dopo, fu proprio quella la domanda che venne loro posta in un Ricorso che il fratello di mia madre ci suggerì di fare immediatamente, e che venne accolto grazie al parere del ministro della Pubblica Istruzione di allora, Gui, il quale - da democristiano consumato qual era - argomentò che l'errore era stato alla base ( mi avevano fatto sostenere l'esame di ammissione) e che quindi ora non se lo potevano più rimangiare. Insomma, cosa fatta capo ha! Una lezione, questa, che ho appreso subito, e che poi ho usato a mio vantaggio in altri frangenti simili. Ma oramai il "male" era stato fatto, ed io, stando a casa un mese, come ferito, avevo perso la mia innocenza. Avevo imparato a odiare il potere e a non ingoiare le ingiustizie. L'avrebbero pagata!!

Vabbè , mi piaceva chiuderla così, come in un romanzo d'appendice, dove nel quale "il cattivo" (però vittima della società!!) medita e promette vendetta. Fatelo nel mentre che guardate il viso angelico di quel bambino, per indovinare il male che si nasconde dietro quel sorriso di sfida.

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