lunedì 8 gennaio 2024

Guarda la fotografia !!

È molto bella questa foto sulla copertina di "Leggenda privata"; un libro di Michele Mari uscito nel 2017, dove il paradosso del titolo è altrettanto affascinante della foto: una "leggenda", vale a dire, qualcosa di sociale da riferire alla comunità, ma che così è allo stesso tempo anche "privato", intimo). Nella fotografia, l'autore appare da bambino davanti alla madre, e a scattare la foto è il padre-rivale. «Sul mio cadavere», potrebbe essere il commento di Mari, nel ribadire la descrizione delle tensioni tra padre e figlio.

Né dentro né fuori della casa, ma piuttosto è come se si trovassero in uno scomodo spazio intermedio. Si trovano laddove il paesaggio si fonde perfettamente con la consistenza e la materialità della dimora della famiglia: una parte dell'orizzonte appare essere come occupato da tutta questa natura che invoglia. Mentre è assai più intenso il contrasto con il legno della casa, e con il suo colore e con la sua solidità: e qui i lineamenti serrati della madre e del ragazzo è come se parlassero di una separazione rispetto a tutta questa libertà del paesaggio; così vicina eppure così lontana.

Pertanto, Mari si colloca e si muove in quell'intervallo esistente tra il generale e il particolare, tra il sociale e il privato, quasi si trattasse di una dinamica che è diventata visibile solamente in queste foto che sono state recuperate dall'album di famiglia. Cose, tutte queste, che accadono anche in alcune storie di Sebald e, più recentemente, in dei testi ibridi di Annie Ernaux (come "Gli anni").

Tuttavia, la fotografia del figlio e della madre fuori dalla casa, non regala niente di tutto questo, quanto meno non lo fa direttamente. Ma tutto, invece, sembra dipendere dall'elaborazione narrativa che ne fa Mari in questo libro, così saggiamente intitolato "Leggenda privata", e che si realizza nel dispiegamento narrativo, in quanto prodotto di tutti quegli elementi che ci vengono offerti dall'immagine, che riesce a cogliere la produttività estetica del paradosso del titolo meglio di quanto riesca a farlo qualsiasi altra cosa.

fonte: Um túnel no fim da luz

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