venerdì 12 gennaio 2024

Il furto della proprietà intellettuale…

Ieri, per la prima volta da quando curo e aggiorno questo mio blog, ho cancellato un intervento che avevo pubblicato. L'ho fatto perché, nella sua struttura, era un "fake". E qui ringrazio che me l'ha fatto notare.

La citazione, da Noam Chomsky, a proposito dell'Intelligenza Artificiale, che proverrebbe da un suo articolo sul NYT dell'8 marzo, e che sta girando in rete, è falsa. O meglio è falsa... a metà. Nel senso che alla prima parte vera, per quanto non proprio correttamente tradotta,

( «La mente umana non è, come ChatGPT e i suoi simili, una macchina statistica e golosa di centinaia di terabyte di dati per ottenere la risposta più plausibile a una conversazione o la più probabile a una domanda scientifica".Al contrario... "la mente umana è un sistema sorprendentemente efficiente ed elegante che opera con una quantità limitata di informazioni. Non cerca di danneggiare le correlazioni dai dati, ma cerca di creare spiegazioni.» )

è stata aggiunta, dopo i canonici tre puntini di sospensione «[…]», una seconda parte - da me presupposta vera, e quindi condivisa, che invece sull'articolo del NYT non esiste

( « Smettiamola di chiamarla allora "Intelligenza Artificiale" e chiamiamola per quello che è e fa un "software di plagio" perché "Non crea nulla, ma copia opere esistenti, di artisti esistenti, modificandole abbastanza da sfuggire alle leggi sul copyright.Questo è il più grande furto di proprietà intellettuale mai registrato da quando i coloni europei sono arrivati nelle terre dei nativi americani.»)

E qui la colpa è mia, che di getto ho scritto questa cosa qui che segue 

[ «All'inizio, dopo averlo letto, di primo acchito, ho pensato a una bufala. Ho pensato che a scrivere l'articolo fosse stato proprio ChatGpt, o Copilot, e lo avesse messo insieme proprio per farsi gioco del vecchio "rossobruno". Mi dicevo che no, non poteva che essere che così, e che Chomsky non poteva non conoscere le argomentazioni di Proudhon e le contro-argomentazioni di Marx circa la proprietà e il suo furto, e continuare a parlare in maniera così grossolana di «furto di proprietà intellettuale». Anche il discorso dei coloni che sarebbero venuti a derubare i nativi, non dello loro terre ma delle loro proprietà... intellettuali! Com'era possibile?  Allora - mi sono detto - forse quest'IA è davvero "intelligente" - considerato quello che a tutti gli effetti risulterebbe essere davvero in tutto e per tutto un suo… senso dell'umorismo -  e quindi così non dovremmo aspettare un tempo infinito,  come quello che ci tocca attendere prima che “la scimmia che batte sui tasti all’infinito”, riesca a produrre un qualche suo capolavoro.  E invece no. Non c’è niente da fare. Alla sua età, Noam Chomsky, come tutti i vecchi, da Mastro don Gesualdo fino a Robinson Crusoe, ha solo paura. Paura che qualcuno lo derubi della sua... proprietà. Che gli copi qualcosa, rendendolo no-copyright e liberamente riproducibile. Che incubo dev'essere per lui, che ormai da decenni campa su quello che è stato prodotto da una mente che da tempo non è più la "sua"!» ]

e l'ho fatto perché, invece di indagare più a fondo, ho ritenuto autentica la citazione, e mi sono concentrato, per criticarlo, sulle incongruenze della parte falsa, e infuriato per l'assurdità sul furto e sulla proprietà  - che arrivava addirittura a parlare di «furto di proprietà intellettuale» - della quale invece Chomsky non parla proprio (magari perché di questo a lui non può fregargliene di meno; mentre invece a quanto pare gliene frega parecchio a chi cita il fake, che sia un buona o cattiva fede!) e si concentra piuttosto sulla morale che mancherebbe alle varie Intelligenze artificiali.

Insomma chiedo scusa a Chomsky dal momento che non è affatto vero che lui sia preoccupato né di perdere il lavoro né di perdere le royalties. Chiedo venia, e faccio ammenda, indirizzando tutta la mia critica proprio a coloro che condividono la falsa citazione, essendo loro quelli preoccupati di perdere il lavoro e le royalties, arrivando addirittura a paragonarsi a dei nativi americani che verrebbero colonizzati da ChatGpt e da Copilot. Ma per favore!! Andatevelo a leggere qui l'articolo. E fatevelo tradurre da qualche Intelligenza Artificiale; che voi non siete buoni a farlo!

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