Il Manifesto contro il lavoro - uscito in Germania nel 1999 e tradotto in otto lingue - viene oggi riproposto in questa seconda edizione italiana, proprio nel momento in cui le contraddizioni del modo di produzione capitalistico si sono inasprite e i tragici esiti – tra crisi economica, imbarbarimento sociale e collasso ambientale – sono sotto gli occhi di tutti. Ma come si può pensare di criticare - o addirittura di superare il “lavoro” - così come hanno fatto gli autori del Gruppo Krisis,quando esso viene invece visto come principio fondante, naturale, eterno e oggettivo delle società umane?
Soprattutto, ha un senso porre una simile questione oggi, quando sembra che il problema principale sia - al contrario - proprio la mancanza di lavoro?
Qui, però, si tratta di cambiare prospettiva, ed è questo ciò che cerca di fare – a partire da un Marx “esoterico - la Corrente della “Critica del Valore”, teorizzata dal Gruppo Krisis. Il lavoro è veramente l’antagonista del capitale, come una certa scuola marxista crede da sempre, o è piuttosto il suo più fedele alleato? Il compito, quello forse oggi più importante, e non più rimandabile, è capire come costruire una società radicalmente diversa da quella in decomposizione danti ai nostri occhi nella quale stiamo vivendo. Una società che - al di là del lavoro - abbia altre fondamenta .
Il libro, uscirà il 3 novembre 2023, con un'introduzione scritta da Massimo Maggini, la prefazione di Anselm Jappe e la postfazione di Norbert Trenkle , e conterrà, in appendice, alcuni articoli di Robert Kurz e di Norbert Trenkle.
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