Una modernizzazione in ritardo, riuscita al di fuori dell'Occidente culturale. Bernard Bernier, in "Capitalisme, société et culture au Japon. Aux origines de l’industrialisation" (1988) svolge un'analisi socio-antropologica di quella che è stata la rivoluzione industriale, e i suoi antecedenti, in Giappone. Oggetto dell'analisi è l'industrializzazione, nel periodo che va dal 1868 al 1919. Per meglio spiegare la complessità dei fattori che hanno favorito una tale industrializzazione, l'autore ripercorre la storia del Paese, e lo fa analizzando gli aspetti politici, economici, sociali, religiosi, dottrinali e culturali del Giappone preindustriale. Passa poi a esaminare la transizione vera e propria al capitalismo, che si svolge lungo tutto un periodo di incertezza, iniziato con l'apertura forzata del Paese al commercio internazionale, avvenuta nel 1853 e terminata con la costituzione imperiale del 1889, e poi attraverso il periodo di rivoluzione industriale che si conclude con la Prima guerra mondiale. Nel 1919, il Giappone riusciva a entrare nel novero delle potenze industriali e coloniali: si trattò di un successo clamoroso, dal momento che il Giappone era a quel tempo l'unico Paese non occidentale che entrava nel gruppo delle nazioni dominanti. Tuttavia, questo sviluppo non è stato privo di difficoltà e di sacrifici, e l'autore analizza senza sconti quelli che sono stati i costi dell'industrializzazione.
L'autore rende liberamente accessibile a tutti questo libro pubblicato online mercoledì mattina 25 gennaio 2023, in "Les Classiques des sciences sociales" nella collana "Les sciences sociales contemporaines".
Il libro, in francese, può essere scaricato da QUESTO LINK.
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