« Alla fine della mia sofferenza, c'era una porta che si apriva.
Stammi bene a sentire: quel che chiami morte, io me lo ricordo.
Sopra, c'erano dei rumori, come rami di pino che vengono smossi.
Poi più niente. Un sole pallido tremolava su una spiaggia asciutta.
È terribile, sopravvivere... una coscienza sepolta nella terra fredda.
Poi è finita: quel che si teme... avere un’anima e non poter parlare...
all'improvviso ha fine, e la terra rigida si gonfia un po'.
E ho visto quelli che mi sono sembrati uccelli sfrecciare in dei cespugli bassi.
A te, che non ricordi come sei passato all'altro mondo, ti dirò che ho potuto nuovamente parlare:
ogni cosa che torna dall’oblio torna in cerca di una voce:
e dal centro della mia vita è sgorgata una grande fontana,
ombre di un blu profondo sull' acqua azzurra del mare. »
Louise Glück - 22 aprile 1943 – 13 ottobre 2023 - (da “The Wild Iris”, 1992)
perdonami la traduzione
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