sabato 23 marzo 2024

Leggere Marx - I testi più importanti di Karl Marx per il XXI secolo - 3 -

Lavoro astratto - Un'oggettività fantasmagorica

«L’utilità di una cosa ne fa un valore di uso. (...) I valori di uso costituiscono il contenuto materiale della ricchezza, qualunque sia la forma sociale di questa. Nella forma di società che noi dobbiamo esaminare, i valori di uso costituiscono nello stesso tempo i supporti materiali del … valore di scambio [cioè della ricchezza astratta. Il che è un paradosso]. Il valore di scambio si manifesta, in un primo momento, come il rapporto quantitativo, la proporzione, nella quale valori di uso di una specie si scambiano contro valori di uso di altra specie (...), il valore di scambio può essere in generale solo il modo di espressione, la "forma fenomenica", di un contenuto distinguibile da esso. Prendiamo poi due merci, p. es. grano e ferro. Quale che sia il loro rapporto di scambio, esso è sempre rappresentabile in una equazione nella quale una quantità data di grano è equiparata a una quantità data di ferro, p. es. 1 quarter di grano = x quintali di ferro. Che ci dice questa equazione? Che in due cose differenti, in 1 quarter di grano come pure in x quintali di ferro, esiste un qualcosa di comune e della stessa grandezza. Dunque l’uno e l’altro sono uguali a una terza cosa, che in sé e per sé non è né l’uno né l’altro. Ognuna delle due cose, in quanto valore di scambio, deve essere quindi riducibile a questo terzo comune. Un esempio preso dalla geometria elementare ci servirà per dare un’idea di ciò. Per determinare la superficie e per confrontare le superfici di tutte le figure rettilinee, la si scompone in triangoli. Poi si riduce il triangolo a un’espressione del tutto differente dalla sua figura visibile, cioè il semiprodotto della lunghezza della sua base per la sua altezza. Allo stesso modo, i valori di scambio delle merci devono essere riducibili a qualcosa di comune, di cui rappresentano una quantità più o meno grande. Questo qualcosa di comune non può essere una qualità geometrica, fisica, chimica o qualche altra proprietà naturale delle merci. Le loro proprietà corporee sono prese in considerazione, in generale, soltanto in quanto le rendono utilizzabili, il che le rende valori di uso. Ma, d’altra parte, è proprio l’astrazione dal loro valore di uso, a colpo d’occhio, il contrassegno del rapporto di scambio delle merci. Nell’àmbito della permuta di merci, un valore di scambio vale quanto un altro, purché esista in giusta proporzione. (...) Come valori di uso, le merci sono prima di tutto di qualità differente, come valori di scambio possono essere soltanto di quantità differente, e quindi non contengono nemmeno un atomo di valore di uso. Se ora si prescinde dal valore di uso dei corpi delle merci, rimane loro una qualità soltanto, quella di essere prodotti del lavoro. Ma anche che il prodotto del lavoro si trasforma non appena lo abbiamo in mano. Se si fa astrazione dal suo valore di uso, si fa astrazione anche dalle parti costitutive, e dalle forme materiali, corporee, che lo rendono valore di uso. Non è più, p. es., tavolo, né casa, né filo, né altra cosa utile. Tutte le sue qualità sensibili sono cancellate. E non è più nemmeno il prodotto del lavoro di falegnameria, o del lavoro edilizio, o del lavoro di filatura o di qualunque altro lavoro produttivo determinato. Insieme al carattere di utilità dei prodotti del lavoro, scompare anche il carattere di utilità dei lavori rappresentati in essi, e quindi scompaiono anche le diverse forme concrete di tali lavori, i quali non si distinguono più uno dall'altro, ma sono ridotti, tutti insieme, a lavoro umano uguale, a lavoro umano astratto. Consideriamo ora il residuo dei prodotti del lavoro. Non è rimasto nulla di questi prodotti del lavoro all’infuori di una medesima spettrale oggettività, di una pura e semplice gelatina di lavoro umano indistinto, cioè di dispendio di forza lavorativa umana, senza riguardo alla forma particolare in cui è stata spesa. Questi oggetti materiali rappresentano ormai soltanto il fatto che nella loro produzione è stata spesa forza di lavoro umana, vi è stato accumulato lavoro umano. Come cristallizzazioni di questa sostanza sociale comune, essi sono valori – valori mercantili. (...) Prendiamo due merci, p.es. 1 abito e 10 braccia di tela. L’abito è un valore di uso che soddisfa a un bisogno particolare. Per la sua produzione, necessita di una particolare specie di attività produttiva, che è determinata dal suo fine, dal suo modo di organizzazione del lavoro, dal suo oggetto, dai suoi mezzi e dal suo risultato. (...) Così come abito e tela sono valori di uso qualitativamente differenti, così anche i lavori che ne mediano l’esistenza –sartoria e tessitura– sono qualitativamente differenti. Se quelle cose non fossero valori di uso qualitativamente differenti, e quindi prodotti di lavoro utile qualitativamente differenti, non potrebbero in alcun modo stare l’una di fronte all’altra come merci. Un abito non si scambia con un abito, un valore di uso non si scambia con lo stesso valore di uso. (...) Come valori, abito e tela sono cose di uguale e identica sostanza, espressioni oggettive di lavoro omogeneo. Ma sartoria e tessitura sono lavori qualitativamente differenti. (...) Inoltre, l’evidenza insegna che nella nostra società capitalistica, a seconda della mutevole variazione della domanda di lavoro, una porzione data di lavoro umano viene fornita alternativamente nella forma di sartoria o nella forma di tessitura. Può darsi che questo cambiamento di forma del lavoro non avvenga senza attrito, ma esso deve avvenire. Se si fa astrazione dalla determinatezza dell’attività produttiva, e quindi dal carattere utile del lavoro, in questo non rimane in fin dei conti altro che un dispendio di forza di lavoro umana. Sartoria e tessitura, benché siano attività produttive qualitativamente differenti, sono entrambe dispendio produttivo di cervello, muscoli, nervi, mani, ecc. umani; e, in questo senso, sono entrambe lavoro umano: rappresentano soltanto due forme differenti di dispendio di forza lavorativa umana. Tuttavia, a sua volta, per poter essere spesa in questa o in quella forma, la forza lavorativa umana dev'essere sviluppata. Ma il valore della merce rappresenta semplicemente lavoro umano, cioè dispendio di lavoro umano in generale. Così come nella società borghese un generale o un banchiere recitano una parte importante, e l’uomo comune al contrario vi recita una parte oltremodo misera, allo stesso modo vanno le cose anche per il lavoro umano. Esso è dispendio di forza di lavoro semplice che ogni uomo comune possiede in media nel suo organismo fisico, senza particolare sviluppo. (...) Allo stesso modo in cui avviene che, nei valori abito e tela, si astrae riguardo la differenza che c'è tra i loro valori di uso, anche nei lavori che quei valori rappresentano, si astrae rispetto alla differenza tra le loro forme utili, sartoria e tessitura. Così come i valori di uso di abito e tessuto sono il prodotto delle combinazioni di attività produttive, fatte con panno e filo, con un determinato fine, e invece i "valori" abito e tela sono al contrario soltanto gelatine omogenee di lavoro, anche i lavori contenuti in questi valori contano, non per il loro rapporto produttivo con il panno e con il filo, ma soltanto come dispendio di forza di lavoro umana. Sartoria e tessitura sono elementi formatori dei valori di uso abito e tela proprio grazie alle loro qualità differenti; ma sono invece sostanza del valore dell’abito e sostanza del valore della tela solamente in quanto viene fatta  astrazione dalle loro qualità particolari, e in quanto entrambi posseggono la stessa qualità generale, la qualità del lavoro umano. (...) Da una parte, ogni lavoro è dispendio di forza di lavoro umana in senso fisiologico, e in tale qualità di lavoro umano uguale, o lavoro umano astratto, esso genera il valore delle merci. Dall’altra parte, ogni lavoro è dispendio di forza lavoro umana in una forma particolare specificamente conforme a uno scopo, e in qualità di lavoro concreto e utile esso produce valori di uso.»

(Karl Marx, "Il Capitale. Critica dell’economia politica. Libro I. Il processo di produzione del capitale")

«Questa riduzione sembra un'astrazione, ma è un'astrazione che nel processo sociale della produzione si compie ogni giorno. La riduzione di tutte le merci a tempo di lavoro è un'astrazione non maggiore, ma allo stesso tempo non meno reale, della riduzione di tutti i corpi organici in aria. Il lavoro, così misurato mediante il tempo, non appare infatti come lavoro di soggetti differenti, bensì i differenti individui che lavorano appaiono invece come semplici organi del lavoro.»

( Karl Marx, "Per la critica dell'economia politica, 1° quaderno", prima edizione, 1859)

«L’indifferenza verso un genere determinato di lavoro presuppone una totalità molto sviluppata di generi reali di lavoro, nessuno dei quali domini più sull’insieme. Così, le astrazioni più generali sorgono solo dove si dà il più ricco sviluppo concreto, dove una sola caratteristica appare comune a un gran numero, a una totalità di elementi. Allora, essa cessa di poter essere pensata soltanto in una forma particolare. D’altra parte, questa astrazione del lavoro in generale non è soltanto il risultato mentale di una concreta totalità di lavori. L’indifferenza verso il lavoro determinato corrisponde a una forma di società in cui gli individui passano con facilità da un lavoro ad un altro ed in cui il genere determinato del lavoro è per essi fortuito e quindi indifferente. Il lavoro qui è divenuto non solo nella categoria, ma anche nella realtà, il mezzo per creare la ricchezza in generale, e, come determinazione, esso ha cessato di concrescere con gli individui in una dimensione particolare. Un tale stato di cose è sviluppato al massimo nella forma d’esistenza più moderna delle società borghesi, gli Stati Uniti. Qui, dunque, la astrazione della categoria «lavoro», il «lavoro in generale», il lavoro sans phrase, che è il punto di partenza dell’economia moderna, diviene per la prima volta praticamente vera.»

(Karl Marx - "Linee generali della critica dell'economia politica [GRUNDRISSE]")

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