« Le figure torreggianti delle star maschili dell'età dell'oro del cinema si sono ridotte a una congerie di star della tv, che a volte fanno il passo più lungo della gamba, e ad attori seriamente impegnati nella professione o quasi, che si rifiutano di lasciarsi colare nello stampo della figura mitica. Attori di considerevole talento e fascino come De Niro, Al Pacino e Tom Hanks hanno preferito la versatilità all'antica legge della star, che esigeva coerenza nella scelta dei personaggi da interpretare. Seguendo la via aperta da Brando, hanno evitato di presentare un'identità mitica al loro pubblico. Star del cinema contemporanee, ma più "all'antica", come Clint Eastwood o Bruce Willis, hanno trovato pochi registi in grado di mettere le loro qualità al servizio della creazione di un mito; anche se Eastwood ha capito il principio assai bene, e ha imparato a dirigere così efficacemente che in pratica ha continuato a creare da sé la propria immagine mitica. Solo pochi altri attori oggi (come Jack Nicholson), e un unico politico (Bill Clinton), sono indissolubilmente fusi con la loro immagine come le star cinematografiche delle origini. »
(da: Peter Bogdanovich, "Chi c'è in quel film?", Fandango libri. pag.55)
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