«Determinare negativamente la rottura è diventato decisivo, se si considera che la critica finora elaborata aveva sempre finito per diventare nient'altro che una parte integrante, e in ultima analisi affermativa, dell'oggetto criticato; ed era così obbligata a evidenziare la continuità, piuttosto che la rottura, usando così troppo spesso la formula pietosa della "eredità" positiva da preservare. Ora, all'alba del XXI secolo, qualsiasi modo di pensare, o di agire positivamente, secondo quelle che sono le forme del moderno sistema di produzione di merci, si rivela impossibile. Ogni riferimento che viene fatto alla forma del soggetto e alla storia della legittimazione intellettuale della modernità, socializzata negativamente tramite l'astrazione reale del valore, qualsiasi forma assuma, addolcita o rielaborata, può solo fare una figura ridicola a voler passare per critica. Per questo si è resa necessaria una critica radicalmente nuova della costituzione borghese e della sua storia. Le rovine inabitabili della soggettività occidentale non richiedono nessun architetto da interni che abbia buon gusto, ma serve il manovratore di una palla da demolizione. Questo va detto, essenzialmente, riguardo alle fondamenta e ai riferimenti al passato che legittimano tutte le elaborazioni teoriche del XIX e del XX secolo, riferendosi precisamente proprio alla filosofia dell'Illuminismo. Contrariamente alle teorie successive, l'illuminismo era una riflessione che ovviamente non presupponeva il soggetto borghese della modernità pienamente sviluppato, ma piuttosto esso ha contribuito, in un certo modo, a portarlo al mondo; il cosiddetto illuminismo è stato, in tal senso, una "ideologia dell'imposizione" del moderno sistema produttore di merci - incomparabilmente superiore alle riflessioni teoriche che si basarono su di esso, o che da esso credettero di distanziarsi nel corso della successiva storia dell'imposizione della socializzazione del valore. Il pensiero illuminista, che nel suo tempo si distinse come modo di pensare diverso ed insolito, e in parte difficile da comprendere, non solo si convertì nel presupposto di ogni successiva riflessione teorica, ma diventò parte integrante di quel tipo di coscienza socialmente generalizzata, arrivando a costituire inoltre - sotto forma di una sorta di sedimentazione dell'inconscio - il modo di pensare non riflessivo del buon senso borghese. E, anche sotto questa forma, dev'essere distrutto, implacabilmente e radicalmente.»
( Robert Kurz - da Ragione Sanguinosa. 20 tesi contro il cosiddetto Illuminismo e i "valori occidentali". )
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