sabato 21 agosto 2021

La Grammatica della Catastrofe

È assai peggio di quanto pensiamo. Ed è anche peggio di quanto Mike Davis - per il quale «ogni giorno è il giorno del giudizio» (The Nation) - avrebbe potuto immaginare. I contributi a questo volume sono delle esplorazioni di tutto ciò che Davis - in maniera tipicamente ironica - una volta ha definito il campo dei «disaster studies». Collettivamente, ci mostrano come il nostro «immaginario del disastro» sia stato reso inadeguato dalla capacità dimostrata dall'ordine esistente di sfruttare e di cooptare la nostra resistenza ad esso. Le proteste di massa contemporanee sono ora sussunte sotto forma di istanze di una consolidata e redditizia Politica della Rabbia. Il conflitto geopolitico non si configura come una minaccia al potere egemonico, ma serve piuttosto gli interessi di un mercato globale che sfrutta e capitalizza sulla guerra lucrativa e permanente. Il cambiamento climatico stesso, se mai è stato pensato come un fenomeno universalizzante, viene ora trattato come se fosse un'ampia opportunità di mercato per i conglomerati assicurativi globali del rischio e per i finanziatori predatori che oggi scommettono contro qualsiasi possibile salvataggio del pianeta. Tali sviluppi catastrofici resistono al linguaggio che usiamo per descriverli e decostruirli. I contributi a questo volume cercano di re-immaginare la nostra comprensione del disastro e - seguendo l'esempio dello stesso Davis - di rifiutare quelli che sono modelli obsoleti di trascendenza politica, con lo stesso vigore con cui rifiutano le narrazioni di rassegnazione.

« Alcuni dei saggi presenti su questo volume si limitano a raccontare pazientemente, mentre altri si spingono in avanti, con giusta furia. Tutti quanti prendono in prestito la grammatica della catastrofe di Mike Davis in modo da preconizzare un momento rivoluzionario in cui, finalmente, l'umanità tirerà il freno a mano. Sia che si tratti di celebrare luoghi e popoli devastati dalla violenza e dalla guerra, oppure di riferire circa quel che avviene a proposito di riscaldamento degli oceani, dell'aria e della terra, tutti questi saggi sono allo stesso tempo stimolanti e urgentemente necessari. Nel corso dei decenni, Mike Davis ha saputo esercitare la sua fredda intelligenza, la sua straordinaria creatività scientifica capace di lasciare senza fiato, la sua temerarietà intellettuale e la sua radicale immaginazione politica per mostrare chiaramente la violenza sul territorio e la follia ecologica del capitalismo moderno, e mettere allo stesso tempo sotto i riflettori quali sono le lotte in corso per forme alternative di vita collettiva. In questo notevole volume, diverse generazioni di pensatori radicali si impegnano a trarre ispirazione dalle idee di Davis. Così facendo, non solo celebrano le ampie intuizioni di Mike Davis, ma sottolineano e dimostrano quale sia la loro urgente importanza per la nostra conoscenza contemporanea riguardo le catastrofi e le rivoluzioni del nostro tempo. »

(dal risvolto di copertina di: "Between Catastrophe and Revolution. ESSAYS IN HONOR OF MIKE DAVIS" Edited by Daniel Bertrand Monk and Michael Sorkin.
Contributors: Mauro Caraccioli, Bruno Carvalho, Charmaine Chua, William Connolly, Mustafa Dikeç, Anthony Fontenot, Jairus Victor Grove, David Harvey, Waleed Hazbun, Susanna Hecht, Andrew Herscher, Jonathan Lethem, China Miéville, Don Mitchell, Daniel Bertrand Monk, Jason Moore, Jacob Mundy, Ana Muñiz, Christian Parenti, Andrew Ross, Rebecca Solnit, Rob Wallace, Kenichi Okamoto, Alex Liebman, and Michael Sorkin.
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