giovedì 5 agosto 2021

Nel caso servisse …

Viene chiamata bottiglia Molotov, oppure cocktail Molotov, o anche bomba incendiaria e, ancora, bottiglia incendiaria. E la fabbricazione è, come dire, casalinga, ma da come si vede nella foto può essere fatta anche in serie. Il suo deterrente non è esplosivo, ma si basa piuttosto sull'espansione del liquido infiammabile che contiene il recipiente. Infatti, di solito, ha bisogno di un contenitore - di vetro - oltre che di benzina (ma al suo posto si può usare anche nafta, o kerosene) con l'aggiunta di un po' d'olio motore.

Viene classificata come «bomba termobarica». Il nome e l'uso di questo ordigno esplosivo, ha avuto la sua origine storica nella Guerra d'Inverno (la guerra russo-finnica, 1939-40) – sebbene precedentemente la Molotov fosse stata già impiegata nella Guerra del Chaco (combattuta fra la Bolivia e il Paraguay, 1932-1935) e nella Guerra civile spagnola, dove, storicamente, ebbe successo come arma anticarro, quando venne utilizzata, inizialmente da parte dei nazionalisti, . A quel tempo, durante la guerra, Vjaceslav Molotov (Commissario del Popolo per gli Affari esteri dell'Unione Sovietica) comunicò via radio alla popolazione finlandese che l'esercito russo non stava affatto bombardando la Finlandia, ma stava lanciando solamente carichi di viveri. Sarcasticamente, i finlandesi cominciarono a chiamare le bombe russe, «cesti alimentari Molotov». L'esercito finlandese poi dichiarò che se «Molotov vuole metterci il cibo, allora loro avrebbero preparato i cocktail.» E così fu, come si può vedere sempre nella foto.

Nei modelli classici, quelli chiamati «bottiglia Molotov», bastano solo uno straccio o un panno intorno alla bocca della bottiglia che servono da miccia.  Si accende la miccia e si lancia la bottiglia. Alla rottura del vetro, il contenuto si spande e, entrando in contatto con la fiamma, si incendia. L'olio di motore fa sì che la benzina si attacchi a qualsiasi superficie.

Nel modello Cocktail, al posto della miccia, si utilizza acido solforico e idrossido di potassio.
Quando l'acido, nella benzina, al rompersi del vetro, viene a contatto con il potassio, si crea una forte reazione esotermica (aumento improvviso della temperatura) che incendia il combustibile. Oltre ai danni causati dal fuoco, si aggiunge il danno corrosivo dell'acido. Un'altra caratteristica del modello chimico è che, negli scontri notturni, essa non rivela la posizione del lanciatore.

E' stata usata principalmente nei conflitti urbani, grazie alla sua facile preparazione ed al basso costo.
Viene ancora utilizzata anche in vari paesi durante le sommosse contro la polizia.

pubblicato già sul blog il 31/12/2011

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