lunedì 9 dicembre 2024

un cavallo che corre, una ballerina che danza e una vela sul mare…

Un dialogo surreale tra il naufrago Corto Maltese e il relitto di un veliero dal passato glorioso. Come può ricominciare la vita quando tutto sembra finito? Come superare le avversità dell’esistenza dopo le tempeste? Una favola poetica e appassionata in cui le risposte alle domande sono nella capacita` dell’uomo di tornare a sognare. Dopo la scomparsa di Hugo Pratt, Corto Maltese si interroga sul proprio futuro: c’e` ancora una strada per lui? Dopo una tempesta finisce su una spiaggia della Sicilia, accanto a quello che rimane di una nobile barca a vela che si chiama “Irene di Boston”, anche lei desiderosa di tornare a solcare i mari. Il dialogo e` un sogno dentro un sogno tra l’incontro con il corvo Puck, l’apparizione di Bocca Dorata e quella di una misteriosa ragazza irlandese dai capelli rossi. “Le meraviglie del mondo sono tre: un cavallo che corre, una ballerina che danza e una vela sul mare” dice Corto. Il sogno prosegue con l’amico maledetto e prediletto del Maltese: Rasputin che lo salva e lo fa salire a bordo della propria barca verso nuove avventure e nuovi orizzonti, anche dopo la scomparsa del proprio padre di matita. E sarà proprio il primo novembre di chissà quale anno, il giorno di Tarowean – lo stesso in cui iniziò tutto con “Una ballata del mare salato” – che Corto e Rasputin si ritroveranno su una “Irene di Boston” tirata a lucido. Sara` “Il giorno delle sorprese” con un gabbiano ad accompagnare la nuova rotta. Un gabbiano dagli occhi “azzurri come il mare”, proprio come quelli del Maestro Veneziano. Il libro è arricchito dalla postfazione di Vincenzo Cascone e dalle musiche del jazzista Francesco Cafiso, ascoltabili su Spotity tramite il QR Code all’inizio del libro.

(dal risvolto di copertina di: Marco Steiner, "Corto Maltese e Irene di Boston. Storia di un appuntamento quasi impossibile". cong edizioni, €17,50)

Eroi che vogliono sopravvivere al loro creatore
- di Francesco Musolino -

«Questa storia inizia con una domanda: cosa rimane quando tutto sembra finito?». Ovvero, quale destino attende gli eroi dopo la scomparsa dei loro creatori? Alcuni autori hanno voluto riflettere sul tema – pensiamo ad Andrea Camilleri, Agatha Christie e Arthur Conan Doyle – altri, invece, si sono affidati alla fantasia dei lettori. Infine, c’è Hugo Pratt, l’artista e disegnatore riminese che ha scelto di far scivolare Corto Maltese in un lungo sonno, una sorta di linea d’ombra conradiana, uno spazio bianco di quiescenza in attesa di una nuova rotta, una carta dei tarocchi fortunata, un’altra avventura. Marinaio, antieroe e idealista, Corto Maltese torna finalmente protagonista nel romanzo di Marco Steiner, Corto Maltese e Irene di Boston, impreziosito dagli acquarelli di Pratt. Un testo che è già stato uno spettacolo teatrale nel 2017, interamente ripensato dall’autore romano per aprire una rotta letteraria inedita. Steiner immagina Corto Maltese come un naufrago, approdato sulla spiaggia siciliana di Pozzallo, preda dei dubbi sul proprio futuro. E qui, dialogando con il Corvo Puck e incontrando la maga Bocca Dorata, troverà sulla propria strada Irene, il relitto arenato di un glorioso veliero, dando vita ad un nuovo viaggio, il primo novembre di chissà quale anno ovvero nel giorno di Tarowean, lo stesso in cui Pratt immaginò l’inizio de Una ballata del mare salato, la prima avventura del suo marinaio. Con le pagine di Steiner rinasce un nuovo Corto, al contempo orfano e naufrago ma in grado di scegliere da solo il proprio destino, andando alla ricerca di Escondida, «l’isola che non c’era, l’isola da inventare». Il paragone Steiner-Conrad, per quanto lusinghiero non è azzardato. I grandi maestri vanno affrontati, tirandoli giù dal piedistallo e lo scrittore polacco, uomo di mare e fine narratore ammaliato dagli spazi d’ombra nelle cartografie, risuona nello straniamento di Corto Maltese che, idealmente, torna in azione sulla traiettoria di Mu, la città perduta, l’ultima storia disegnata da Pratt, senza dubbio una delle più misteriose. Nel 1996, un anno dopo la scomparsa del maestro, Steiner ha portato a compimento il romanzo Corte sconta detta arcana e, successivamente, ha scritto le avventure del giovane marinaio – Il corvo di pietra e Oltremare con Sellerio – seguiti da una serie di altre opere; inoltre, in questi anni, Cong sta ripubblicando le celebri storie del marinaio e ha affidato alla coppia Bastien Vivès e Martin Quenehen lo sviluppo di narrazioni contemporanee, operazioni editoriali importanti in attesa dell’arrivo della serie tv internazionale, già ampiamente annunciata. Torniamo al punto di partenza: un mito si può aggiornare? Un eroe può sopravvivere al proprio creatore? La sfida di Steiner è una mano tesa ai lettori di Corto e del resto, il marinaio maltese in queste pagine ritrova anche Rasputin, la propria nemesi, restando nel solco della migliore tradizione prattiana; al contempo, Steiner osa e sospinge Corto in un fuori-rotta ambizioso con questo romanzo scritto in versi, una celebrazione dell’incontro con l’Altro, sublimato dalla suite originale scritta da Francesco Cafiso (ascoltabile tramite un QR code in coda al volume), dando l’idea di un percorso completo e, al contempo, sospeso verso uno spazio ignoto. Dalle tavole di Pratt alla prosa di Steiner, al fianco di Corto Maltese possiamo veleggiare sulle ali di un vento che profuma di sogno e mistero. È una magia che rinasce e si rinnova, continuando a stupirci, celebrando il potere dell’arte del narrare.

- Francesco Musolino - Pubblicato su TuttoLibri del 6/4/2024 -

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