«L'agricoltura è ormai un'industria alimentare motorizzata, la stessa cosa nella sua essenza, come la produzione di cadaveri nelle camere a gas e nei campi di sterminio, la stessa cosa dei blocchi per la riduzione dei paesi alla fame, la stessa cosa della fabbricazione di bombe all'idrogeno.»
( - Martin Heidegger - conferenza di Brema del 1949 - )
Martin Heidegger paragonava la Shoah all'agricoltura meccanizzata. Un simpaticone!
E ciò nonostante, ancora oggi, continua a essere omaggiato a «sinistra», dove viene pubblicata "L'ontologia politica di Martin Heidegger" di Pierre Bourdieu, libro tutto giocato sulla formazione culturale di Heidegger e la sua simpatia per tutte quelle buone vecchie cose "völkisch" (etniche), come i "lederhosen" (i tradizionali e ridicoli pantaloni corti di cuoio tedeschi), oppure le passeggiate nella Foresta Nera. Infatti Heidegger, come molti dei suoi contemporanei, come Ernst Junger, per questa gente sarebbe stato una sorta di conservatore-rivoluzionario. Insomma un gran filosofo! Oppure, più sinteticamente, un porco!!
Heidegger era stato testimone di tutti i disordini verificatisi in Germania a partire dal 1918. Voleva l'ordine, e lo ottenne qualche anno dopo con Adolf Hitler, di cui fu un attivo sostenitore. Heidegger non amava il mondo moderno, preferiva una sorta di vecchia Germania primitiva, con le sue antiche usanze. "Heimatkunde", come dire «pedagogia del luogo natìo», era una frase che Heidegger spesso richiamava, in una sorta di esaltazione del «terroir», in altre parole, il suolo tedesco. La "filosofia" di Heidegger è uno strano intruglio che ha ingannato molte persone, e che continua a farlo fino a oggi. Da Sartre, a Derrida, ad Agamben ... e molte riviste di filosofia radicale sono piene di Heidegger. La puzza è terribile!
già pubblicato sul blog il 1° luglio 2011
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