Un libro pubblicato nel 1998 raccoglie alcuni dei vari scritti sparsi di Harold Pinter, premio Nobel nel 2005: si intitola "Various voices : sixty years of prose, poetry, politics, 1948-2008".
Di tutti gli scritti, due sono dedicati a Samuel Beckett, il primo del 1954, intitolato "Samuel Beckett", e il secondo del 1990, intitolato "A Wake for Sam", ed è il testo di un omaggio televisivo trasmesso dalla BBC. «Quanto più lui mi sfrega il naso nella merda, tanto più io gli sono grato», scrive Pinter a proposito di Beckett nel 1954 (ricordando che "Aspettando Godot" venne pubblicato nel settembre del 1952 e fu rappresentato per la prima volta nel gennaio del 1953). «Non lasciava niente di intentato» (p. 55).
In quello che poi sarà il suo tributo del 1990, Pinter racconta di aver incontrato Beckett solo nel 1961, a Parigi: «era stato estremamente amichevole. Non immaginavo che guidasse così tanto velocemente», scrive Pinter: con la sua piccola Citroën lo aveva portato da un bar all'altro per tutta la notte, sempre molto velocemente. Alla fine verso le quattro del mattino si erano fermati in un posto a Les Halles, dove avevano mangiato una zuppa di cipolle. «Ero talmente stravolto», scrive Pinter, «che a un certo punto appoggiai la testa sul tavolo». Quando l'alzò, Beckett non c'era più; «forse era stato tutto un sogno», pensa Pinter. Quasi un'ora dopo, vede Beckett che torna con una borsa:«Ho girato tutta la città a cercarlo, e alla fine l'ho trovato», mi dice Sam. Dentro la borsa, aveva un barattolo di aspirina, scrive Pinter, che fece davvero dei miracoli. (p. 56).
fonte: Um túnel no fim da luz
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