mercoledì 15 gennaio 2025

La Nuova Corsa all’Oro e il Dottor Stranamore

La dominazione del mondo capitalista nel 2030: Regno di Mezzo e/o Impero Americano?
- di
https://pantopolis.over-blog.com/ -

Praticamente, a partire dal 2023, la Cina dominerà ogni fase della catena di produzione dei veicoli elettrici; dalla produzione dei metalli rari necessari per le batterie elettriche, all'esportazione di questi veicoli per mezzo di di navi giganti [*1]. Sembra che anche nella guerra per i metalli rari, la Cina abbia vinto con ampio margine [*2]. Oggi, marchi i cui nomi sono ancora sconosciuti al di fuori della Cina (ad eccezione del colosso BYD), come Nio, XPeng, SAIC, Geely, Zeekr, Seres,  peseranno sempre più nel panorama elettrico mondiale. Sul mercato interno cinese, massicciamente sostenuto da sovvenzioni, sono stati venduti quasi 7 milioni di veicoli. Questo mercato rappresenta il 70% delle vendite di veicoli senza combustione (compresi gli ibridi). Il verdetto per il "partner" tedesco Volkswagen (un tempo il più grande venditore e produttore in Cina), è senza appello: nel 2024, le sue vendite sono diminuite dell'8,3%, ed entro il 2027, Volkswagen dovrà scomparire dall'orizzonte cinese [*3]. Al momento. le vetture elettriche cinesi stanno sfidando tutta la concorrenza. Perfino quella di Tesla, di proprietà del multimiliardario Elon Musk, il quasi co-socio di Trump che ha installato una gigafactory a Berlino [*4], nella quale i suoi 12.000 operai (proprio come i loro fratelli in povertà in Cina) sono dei veri e propri schiavi salariati privi di ogni diritto (nessun contratto collettivo, nessun organismo cuscinetto di genere sindacale, obbligo di lavorare per più di 40 ore alla settimana, anziché 35 ore, e a un quarto del salario) [*5]. Appoggiando apertamente il partito di estrema destra, Alternative für Deutschland (AfD), Elon Musk, forte della sua morsa sulla rete di disinformazione vietata ai minori e sull'apparato statale statunitense, ha potuto contare sulla "schlague" [N.d.T.: "modo brutale di farsi obbedire: comandare a bacchetta.] di questo partito per soggiogare una classe operaia tedesca che è parecchio riluttante a sottomettersi all'ultra-liberalismo. Mentre sta sognando di colonizzare Marte entro 20 anni - con o senza il suo sperma e con le bombe atomiche [*6]  -  al megalomane Dottor Stranamore di Xspace, Neuralink e Tesla viene così quantomeno garantito che potrà trasformare in colonie penali tutti i suoi siti industriali. Ciò in cui Elon Musk e Xi Jinping non mostrano alcuno spirito di competizione, se non una benevola comprensione, è il desiderio di costruire il loro “modello sociale” per mezzo di uno spietato “tallone di ferro”: mettendo fuori legge i lavoratori recalcitranti, creando campi di concentramento a immagine delle loro fabbriche, con una sorveglianza 24 ore su 24 da parte di batterie di telecamere e droni. Il "Made in China 2025", che dovrebbe stabilire la preminenza globale del "modello cinese" entro il 2030 [*7], è stato lanciato dallo zio XI (Xi Jinping, noto come Zio Dada) nel 2015, colpi di "schlague" capitalistici. Secondo una rivista di geopolitica francese, il capitalismo cinese ha raggiunto i suoi obiettivi, tutti strategici [*8]:

** - per mezzo di massicci investimenti nell'aviazione militare e con la produzione dei caccia stealth J-20 e J-35A, dell'aereo da trasporto Y-20 e del bombardiere strategico H-20, le capacità di difesa e di attacco della Cina risultano essere stati notevolmente migliorati.

** - La Cina, oggi, è uno dei leader mondiali nel settore dei droni;  DJI è diventato il principale produttore mondiale di droni commerciali (ma anche di droni militari che vengono esportati in Israele, Russia, Ucraina).

** -  il Regno di Mezzo conferma i suoi progressi nell'esplorazione spaziale [con la stazione spaziale Tiangong ("Palazzo Celeste"), e nei programmi per esplorare la Luna e Marte].

** - La Cina è diventata uno dei maggiori produttori di attrezzature agricole al mondo, ma anche il principale mercato mondiale per le macchine agricole. Xi Jinping, durante i suoi auguri di Capodanno per il 1° gennaio 2025, ha allontanato lo spettro delle ricorrenti carestie maoiste (più di 22 milioni di morti, dal 1958 al 1961): «La produzione di cereali ha battuto il record di 700 milioni di tonnellate, riempiendo la ciotola di riso cinese di cereali cinesi»[*9].

** -  La Cina sarebbe diventata leader nella produzione di vaccini e di farmaci biologici, avendo fatto notevoli progressi nell'editing genetico (CRISPR) [*10] e nella biofarmaceutica. Anche se, dopo il clamoroso disastro umano nella gestione del Covid-19, nel 2020-2022, questo appare legittimamente dubbio.

** - La Cina è leader mondiale nelle "energie rinnovabili", compresi i pannelli solari e le turbine eoliche. L'energia nucleare si sta sviluppando molto rapidamente grazie alle tecnologie avanzate di alcuni reattori, come Hualong-1 [*11].

** - Dispone anche della più grande e avanzata rete di treni ad alta velocità (TGV) del mondo (oltre 42.000 km di binari): un "made in China", questo, destinato a dominare l'Asia, come già avviene in Indonesia ( linea Giacarta-Bandung).

** - La Cina è diventata il più grande mercato per i robot industriali, con produttori nazionali come Siasun Robotics [*12]; dove, grazie all'intelligenza artificiale (AI) e all'IoT [*13], le soluzioni di "produzione intelligente" si stanno sviluppando a un ritmo rapido, e vedono la Cina ex-equo con gli Stati Uniti.

** - È diventata leader mondiale nella produzione di navi portacontainer, di navi portarinfuse e di navi cisterna per il gas naturale liquefatto (LNG) [*14], ed è pertanto un importante concorrente della Corea del Sud e del Giappone, che appartengono alla sfera americana. Oggi la capacità di costruzione navale della Cina è 200 volte superiore a quella degli Stati Uniti [*15].

** - La Cina è ora il maggior richiedente al mondo di brevetti presso l'OMPI (38%), con una posizione di leadership in 29 aree, contro le sole 3 del Giappone e le 4 degli Stati Uniti [*16].

Gli abiti logori del Presidente XI
Nonostante tutti questi risultati miracolosi, raggiunti nel puro stile dei vecchi piani quinquennali sovietici, nel 2025 e oltre la Cina di Zio Dada dovrà a qualsiasi costo continuare a «esportare o morire» [*17]. Malgrado le apparenze, l'etichetta "made in China 2025" fatica a convincere gli investitori. Tutti gli indicatori segnano rosso. Dopo un rimbalzo post-Covid-19 del 18%, nel primo trimestre del 2021, la crescita dal 2022 si è sgonfiata come una tigre di carta, scendendo al 3%. Era solo una ripresa di recupero. Nel gennaio 2024, al vertice di Davos, il premier cinese Li Qiang si è vantato annunciando una crescita del 5,2%; quando la cifra reale era invece del 4,6%. Il presidente Xi Jinping ha suonato la medesima tromba di autocompiacimento riferendosi al 2024: «Il Partito e il popolo cinese, solidali, sono pienamente fiduciosi nel futuro, poiché hanno affrontato le difficoltà dell'ultimo anno e, dopo aver trionfato sull'epidemia di Covid-19, hanno rilanciato l'economia e consolidato lo sviluppo» [*18]. La crisi è comunque grave. A gennaio 2024, l'attività industriale è diminuita per il quarto mese consecutivo. Un giovane su cinque è disoccupato. Una parte dei 295 milioni di lavoratori migranti provenienti dalle campagne, ha dovuto lasciare i centri industriali, senza alcun indennizzo [*19]. In un Paese in cui l'edilizia rappresenta il 45% del PIL (dal 20 al 25% per le economie occidentali), lo shock maggiore, a gennaio 2024, è stata la liquidazione di Evergrande, 70.000 dipendenti, strangolati da un passivo di 300 miliardi di dollari. Con una sovraccapacità di patrimonio abitativo di circa cento milioni di case, le città cinesi sono diventate, da un giorno all'altro, delle "città fantasma", seguendo il buon vecchio "modello" capitalistico americano [*20]. Le famiglie cinesi che avevano investito il 70% dei loro risparmi in immobili – i risparmi di una vita – si sono trovate al di sotto della soglia di povertà ufficiale. Il consumatore cinese, il quale ora  per precauzione sceglie di risparmiare, è preoccupato di dover acquistare le auto elettriche del dragone cinese, "per patriottismo". Questo giga-risparmio messo in atto da delle formiche geneticamente modificate, rappresenta il 48% del PIL rispetto al 18,6% degli Stati Uniti. Nel mirabolante paradiso del “consumo socialista” - per mancanza di clienti solvibili - l'indice ufficiale dei prezzi al consumo è effettivamente diminuito. Il prezzo di un chilo di carne di maiale, così pregiato sulla tavola cinese, nel 2022 è sceso del 17%. Di fronte a un mercato interno fiacco, e a un calo delle esportazioni avvenuto nel 2023, i produttori cinesi hanno dovuto ridurre i prezzi del 10%, impegnandosi in una pericolosa politica di dumping. Tutto ciò senza tener conto della politica di ritorsione praticata dallo zio Trump e forse anche dai membri dell'Unione Europea guidati dalla manovratrice Ursula von der Leyen. Il forte calo del mercato azionario di Hong Kong, che in 5 anni ha perso il 50%, è un chiaro indicatore del panico degli investitori cinesi e internazionali. La Cina è adesso totalmente nel mirino degli Stati Uniti, i quali ora importano più dal Messico che dalla Cina [*21].

Un modello capitalista in bancarotta...
Nel copiare tutte le principali economie capitalistiche, le quali per decenni hanno vissuto a credito, la Cina ha finito per sprofondare nella spirale infinita del debito. Debito che ora rappresenta il 287,8% del PIL, con un aumento del 13,5% che c'è stato solo nel 2023. A confronto, il debito degli Stati Uniti è il 125% del PIL, e quello del Giappone almeno il 250% del PIL. Ciononostante, la Cina, possedendo buoni del Tesoro statunitensi, continua a temere per la gola gli Stati Uniti. Con cautela, ha sostituito, con l'oro del quale è ora il primo produttore e consumatore, circa un quarto dei buoni del Tesoro statunitensi venduti in 10 anni...Ora, è anche il primo creditore degli Stati Uniti, davanti al Giappone. I tre grandi dell'economia mondiale, Cina, Giappone e Stati Uniti – a cui possiamo aggiungere la Germania in declino – stanno ondeggiando sulla stessa tarlata barca capitalista, la quale a lungo termine rischia di affondare. Nel febbraio del 2016, l'amministrazione Obama [*22], seguita da quelle di Trump e di Biden, aveva lanciato una guerra commerciale per separare le catene di approvvigionamento industriale americane dai fornitori cinesi; con l'obiettivo di delocalizzare massicciamente dalla Cina agli Stati Uniti. Di conseguenza i produttori hanno trasferito i loro mezzi di produzione al di fuori della Cina. Un esempio è il colosso taiwanese TSMC, che ha costruito una seconda unità di produzione di semiconduttori in Giappone [*23]. In 6 mesi continuativi di disinvestimento, dal 2023, l'India, ma anche Vietnam, Filippine e Messico sono diventati i principali beneficiari di una manna di 100 miliardi di dollari. Le aziende occidentali non reinvestono più tutti i loro profitti in Cina, ma ne rimpatriano una parte significativa. Li Qiang, a Davos, avrà pure avuto da strombazzare - dopo Zio Dada a San Francisco in novembre - che «investire in Cina non è un rischio, ma un'opportunità» ma, per il capitale occidentale e i suoi alleati in Asia, la Cina non è più una terra di latte e miele, dove il sudore dei proletari cinesi veniva trasformato in oro a beneficio del capitalismo internazionale.

… e una demografia con le stampelle (come in Giappone), prima del trionfo finale nel 2049 [*24]?
In un momento nel quale la Cina annuncia - come già fece una volta l'URSS - che supererà la "tigre di carta" americana senza mai tornare indietro, essa si ritrova a essere più senile che ricca. L'urbanizzazione di una classe media in ascesa ,che favorisce la carriera e l'arricchimento personale a scapito della diade bambino-madre, ha causato un calo del tasso di natalità. Nonostante l'incoraggiamento del "Partito" a ripopolare rapidamente le camere da letto, nel 2022 la Cina ha perso 850.000 abitanti, ed entro la fine del secolo potrebbe scendere da 1,4 miliardi a 700 milioni [*25]. Ora, a luglio 2023, è già l'India il paese più popoloso della Terra [*26]. La piramide demografica della Cina è destinata a replicare quella del Giappone, con entrambi i Paesi che rifiutano qualsiasi politica di immigrazione. Il rapporto tra persone attive e pensionati passerà a essere, da 5 a 1 nel 2020, 1,6 a 1 nel 2050. La Cina iper-capitalista non ha alcun sistema di protezione sociale per la vecchiaia, paragonabile a quello dei "ricchi" paesi imperialisti che hanno impiegato più di un secolo per costruirlo come meglio potevano. La tradizionale solidarietà familiare, in una Cina urbanizzata e già in declino, senza la creazione di ammortizzatori sociali da parte dello Stato, non esiste più. Dada Xi invita le giovani donne cinesi a crescere e moltiplicarsi, ovunque esista l'etnia Han, sulla terra e sul mare [*27]. Questi sermoni pro-natalita vengono però rivolti a una popolazione che si è già confrontata con la disoccupazione e che è preda del dolce peccato solitario dell'individualismo.

L'impossibile modello economico "pacifico"
Per il Regno di Mezzo, l'alternativa «esporta o muori» è l'unica alternativa realistica. La Cina non può contare sul mercato interno, quello dei consumi, con il 38% del PIL lordo contro il 70% degli USA. Le esportazioni cinesi, nonostante una recente ripresa, sotto il duplice effetto dell'aumento dei salari cinesi, ma anche del reimpiego occidentale in altri Paesi, sono inevitabilmente in calo. La Cina delocalizza a tutti i costi: in Africa, in Etiopia, persino in Kenya, Uganda e Tanzania, tutti paesi con salari bassissimi, per poi vendere con altre etichette negli Usa e in Europa. Un gruppo high-tech con sede a Shanghai sta trasferendo alcune delle sue attività in Indonesia. Nella zona franca di Port Said, in Egitto, un gruppo cinese produce abbigliamento a basso costo che ora viene esportato con l'etichetta "made in Egypt". L'attuazione di una strategia di esportazione - fatta in un primo tempo attraverso la pratica di un dumping forzato - presuppone il dominio del mercato mondiale. In quelle che sono le "tecnologie verdi" – batterie elettriche, pannelli solari e auto elettriche – la Cina è riuscita a monopolizzare, e lo ha fatto con la forza: con un massiccio sussidio alle sue industrie, con la chiusura del suo mercato interno agli occidentali e/o assimilati, con un'organizzazione quasi militare, e partire così in falangi serrate per attaccare i mercati internazionali. In termini di pannelli solari, la Cina ha distribuito 216 Gigawatt solo nel 2023; una cifra superiore all'intera base installata negli Stati Uniti (175 GW) e che ora ammonta a 610 GW. I produttori cinesi sono così tanto pesantemente sovvenzionati che ora l'industria solare si trova in situazione di sovraccapacità. Per quanto riguarda le auto elettriche, l'ammiraglia cinese BYF vende già più veicoli EVE di Tesla. Nel gennaio 2024, Elon Musk aveva dichiarato che «se non mettiamo delle barriere tariffarie, le case automobilistiche cinesi demoliranno i loro rivali» [*28]. Trump ha promesso un aumento del 60% dei dazi doganali, l'Europa per il momento si è impegnata in una semplice indagine burocratica di routine sulle pratiche di dumping laddove l'EVE cinese invaderà inevitabilmente tutte le strade d'Europa. Se la Cina ha un bisogno vitale di dominare il mercato internazionale delle nuove tecnologie "verdi", i paesi industrializzati occidentali (e simili) sanno di essere sotto la dipendenza strategica di una Cina che limita costantemente le sue esportazioni di "terre rare"; vale a dire, quei componenti essenziali delle batterie elettriche che alla fine hanno assicurato loro un monopolio virtuale. La guerra commerciale è diventata la realtà degli anni 2020, e questo perché la Cina non è in grado di assorbire, solo attraverso il suo mercato interno, la produzione di "tecnologia verde", la quale è aumentata del 30% nel 2023 .

La fine del detto «non fingiamo mai di essere un leader» (Deng Xiaoping)
Grazie al capitale occidentale, desideroso di approfittare di una "nuova corsa all'oro", e anche grazie alla consumata abilità della classe capitalistica cinese guidata da Deng Xiaoping, il capitalismo di Stato cinese – mescolato al capitalismo privato – ha dimostrato la sua capacità di fare, in una sola generazione, ciò che i paesi occidentali avevano impiegato più di un secolo a fare: trasformare un paese "in via di sviluppo" in un paese ultra-industrializzato, capace da un giorno all'altro di armarsi fino ai denti. Nel 1991, Deng Xiaoping formulò la sua famosa "strategia dei 24 caratteri": «Osserviamo con calma, assicuriamo le nostre posizioni, gestiamo gli affari con compostezza, nascondiamo le nostre capacità e aspettiamo il nostro tempo, manteniamo un basso profilo e non fingiamo mai di essere un leader». Ma la Cina di Xi Jinping rappresenta ormai un quarto della crescita mondiale e si confronta ovunque con l'esistenza dell'imperialismo anglosassone. Nessuno dei due è pronto a capitolare. Xi – proprio come Trump ora, sulla scia di Biden – sta scrivendo il suo nome nella sanguinosa storia delle guerre mondiali. Il 2027, centenario dell'Esercito Popolare di Liberazione (PLA), è una scadenza in cui Dada XI potrebbe giocare bene le sue carte, assumendosi il rischio di annettersi Taiwan con la forza. La Cina ha notevolmente rafforzato le proprie capacità militari, soprattutto navali, acquisendo la capacità di invadere l'isola che si trova a soli 160 km dalla "Madrepatria". La guerra mondiale imperialista è in agguato all'orizzonte: sta gradualmente coinvolgendo i due protagonisti, America e Cina, anche se il rapporto di forza è rimasto ineguale. Nel settore decisivo della produttività, la Cina non supera un quarto di quella dei Paesi occidentali. Invecchiata prima di essere ricca, la Cina ha già raggiunto l'apice della propria potenza. Costretta sulla difensiva dai crescenti dazi statunitensi, la Cina è quasi sull'orlo del collasso. L'economia statunitense mostra segni tangibili di entrata in recessione. Gli indici PMI di Chicago hanno continuato a scendere, raggiungendo il valore di 36,9 nel dicembre 2024, rispetto al 40,2 di novembre, al di sotto delle previsioni di mercato che prevedevano un valore di 42,5. Questo dato riflette una contrazione dell'attività economica per il tredicesimo mese consecutivo, e questo in un momento in cui la fragilità del sistema finanziario e dei consumi sta diventando evidente [*29]. L'esacerbazione dell'imperialismo - analizzata a suo tempo da Lenin, Bukharin e Rosa Luxemburg - si traduce nell'implosione di un sistema che rimanda il proprio collasso tramite l'espansione bellica. Il conflitto in Ucraina dal 2022, la lotta inter-imperialista per il dominio del Medio Oriente, tra Israele e gli Stati Uniti, la Russia di Putin e il suo alleato Iran degli ayatollah, e la Turchia che fa la guerra per proprio conto, hanno dato espressione attraverso il fuoco e il ferro alla ri-divisione del mondo in corso. Le minacce di Dada JI di un “nuovo ordine asiatico” nel Pacifico, e quelle degli apprendisti Dottor Stranamore incarnati da Trump e da Elon Musk devono quindi essere prese molto sul serio.
Proprio come quando Mussolini gridava “A noi! A noi!” per ufficializzare le sue conquiste belliche (dall'Etiopia alla Corsica), Trump strombazza le sue future conquiste: la Groenlandia, il Canada, che diverrà il 51° Stato americano, il Canale di Panama, che è sempre appartenuto agli USA, e il Golfo del Messico, ribattezzato Golfo Americano [*30]. Una Dottrina Monroe riscritta su scala globale ad esclusivo vantaggio dell'imperialismo yankee.  Quando iniziò la Seconda guerra mondiale, gli Stati Uniti pensarono immediatamente all'occupazione della Groenlandia, che divenne realtà nell'aprile del 1941 in seguito a un accordo tra l'ambasciatore danese negli Stati Uniti e il governo Roosevelt; poi a quella dell'Islanda, che divenne effettiva nel gennaio del 1942 (40.000 soldati americani contro 126.000 islandesi). Con l'estendersi del conflitto, in particolare nel Pacifico, si accelerò l'occupazione delle isole strategiche da parte degli eserciti alleati (USA, Nuova Zelanda, Australia): tra il 1942 e il 1945, la Nuova Caledonia francese divenne di fatto americana... È questa la realtà dell'espansione senza fine dell'imperialismo.

- Pubblicato su Pantopolis, il 13 gennaio 2025 -

NOTE:

[1] https://www.automobile-propre.com/articles/les-marques-chinoises-commandent-47-navires-geants-pour-envahir-le-monde-avec-leurs-voitures-electriques/. Nel 2024, BYD ha venduto 400.000 auto elettriche al di fuori della Cina.

[2] Guillaume Pitron, La guerra dei metalli rari. Il volto nascosto della transizione energetica e digitale, Éditions les liens qui libent, settembre 2023.

[3] https://www.lemonde.fr/economie/article/2025/01/10/industrie-automobile-les-autorites-chinoises-laissent-le-darwinisme-faire-son-office_6491250_3234.html

[4] Nell'aprile 2022, Musk ha inaugurato una gigafactory in Texas, in grado di produrre 500.000 veicoli elettrici all'anno, tra cui il tanto atteso Cybertruck (già utilizzato nella Cecenia di Kadyrov, ma armato di mitragliatrice...). In Messico, Tesla ha investito più di 5 miliardi di dollari per produrre 1 milione di veicoli all'anno a Monterrey, nonostante la cronica mancanza di acqua nella regione. Cfr.: https://www.francetvinfo.fr/economie/automobile/tesla-elon-musk-confirme-l-installation-d-une-mega-usine-au-mexique-avec-a-terme-un-million-de-voitures-produites-par-an_5692691.html.

[5] L'Humanité, 7 gennaio 2025, https://www.humanite.fr/monde/berlin/la-giga-factory-tesla-de-berlin-laboratoire-de-lultracapitalisme-delon-musk.

[6] Si dice che Musk abbia "donato" il suo sperma per seminare una "colonia marziana", dove si prevede che un milione di zombie umani "vivranno", o meglio agonizzeranno, entro il 2044 (cfr. Le Figaro, 17 luglio 2024, Jeanne Sénéchal, "Un milione di persone entro 20 anni: il folle progetto di Elon Musk per la conquista di Marte". Questo "geniale" Dottor Stranamore aveva già avuto l'idea di inviare bombe atomiche su Marte per "riscaldare" l'atmosfera... (Le Parisien, 7 luglio 2022).
[7] https://shs.cairn.info/l-occident-face-a-la-renaissance-de-la-chine--9782738144652-page-27?lang=fr (Claude, Meyer, Odile Jacob, 2018).

[8] Alex Wang, nella rivista Conflits, 28 dicembre 2024: https://www.revueconflits.com/2025-made-in-china-a-atteint-la-plupart-de-ses-objectifs/

[9] http://fr.china-embassy.gov.cn/fra/zgyw/202501/t20250102_11525912.htm

[10] CRISPR è un sistema per correggere o modificare l'espressione di geni responsabili di malattie ereditarie.
[11] Reattore nucleare ad acqua pressurizzata (PWR) da circa 1.100 MWe. A gennaio 2025, 7 Hualong-1 sono operativi, 14 sono in costruzione e 16 sono previsti.

[12] Statista, 28 novembre 2023, articolo di Tristan Gaudiaut: "La Cina si sta robotizzando in modo massiccio". Nel 2023, le installazioni di robot industriali hanno raggiunto un record mondiale, con oltre 550.000 unità distribuite, con un aumento annuo del 5%. Più della metà di questi robot, ovvero circa 290.000, sono stati installati in Cina (https://fr.statista.com/infographie/28524/nombre-de-robots-industriels-installes-par-pays/).

[13] L'Internet of Things (IoT) si riferisce sia al processo di connessione di oggetti fisici a Internet sia alla rete che collega tali oggetti.

[14] GNL: gas naturale liquefatto. In inglese: GNL: gas naturale liquefatto.

[15] Revue Géo, 13 luglio 2023: https://www.geo.fr/geopolitique/alerte-pentagone-la-chine-pourrait-produire-200-fois-plus-de-navires-de-guerre-que-les-etats-unis-chantiers-flotte-mer-chine-meridionale-215684

[16] https://www.revueconflits.com/2025-made-in-china-a-atteint-la-plupart-de-ses-objectifs/

[17] Hitler, 30 gennaio 1939: "wir müssen exportieren oder sterben". Fonte: Franz Knipping, Machtbewusstsein in Deutschland am Vorabend des Zweiten Weltkrieges, Ferdinand Schöningh, Paderborn, 1984, p. 232.

[18] « Cina 2024", La Tribune 18 dicembre 2024, di Christophe Stener.

[19] Le Monde, 22 ottobre 2022: https://www.lemonde.fr/economie/article/2023/10/22/en-chine-les-habitants-des-campagnes-grands-oublies-des-statistiques-officielles-sur-le-chomage_6195994_3234.html.

[20] Ci sono più di 3.800 "città fantasma" negli Stati Uniti, principalmente nel "selvaggio West", quando le città dei minatori si sviluppavano come funghi in base alle scoperte dell'oro o del petrolio. Detroit, città mitica dell'automobile, è passata da due milioni di abitanti negli anni '60 a soli 700.000 oggi... 80.000 edifici sono stati abbandonati.

[21] Courrier international, 12 settembre 2023: www.courrierinternational.com/article/free-trade-the-first-trade-partner-of-the-united stati-non-è-più-cina-ma-messico#:~:text=meraviglie%20%E2%80%9CBloomberg%E2%80%9D.&text=Au%20primo%20semestre%202023%2C%20les,la%20Cina%20(203%20miliardi).

[22] Michel de Grandi, Les Echos, 17 febbraio 2016, "Barack Obama organizza il suo vertice 'anti-Cina'".

[23] "TSMC avvia la produzione di massa nel suo stabilimento giapponese di Kumamoto" (Taiwan International Radio, 27 dicembre 2024).

[24] Il centesimo anniversario della "Repubblica Popolare" di Cina, la "Dittatura Democratica del Popolo".

[25] Alternatives économiques, gennaio 2025, numero speciale n° 130, p. 46-47.

[26] 14 marzo 2023: https://geoconfluences.ens-lyon.fr/actualites/veille/breves/inde-pays-le-plus-peuple

[27] "Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra, soggiogatela e dominate sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo e su ogni animale che si muove sulla terra" (Bibbia, Genesi, 1:28).

[28] La Tribune, 15 febbraio 2024.

[29] https://or.fr/actualites/annee-2025-demarre-avec-risque-extreme-economie-usa-marches-3476.

[30] 20 minuti/AFP, 8 gennaio 205: https://www.20minutes.fr/monde/etats-unis/4132526-20250108-etats-unis-trump-ecarte-idee-annexion-armee-canal-panama-groenland

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