venerdì 3 gennaio 2025

Durruti, Beimler, Picelli...: Pallottole vaganti !!

Nel novembre 1936, durante la guerra civile spagnola, Buenaventura Durruti, il più coraggioso e il più popolare tra i membri della Federación Anarquista Iberica, viene ucciso sul fronte di Madrid. Le condizioni della morte di Durruti non sono chiare. È stato colpito da una fucilata da lontano o da un colpo sparato a bruciapelo? Chi può averlo ucciso? I marocchini dell’esercito di Franco o la quinta colonna fascista che opera a Madrid, o qualcun altro? Pilar Valdès, membro del sindacato social-comunista e giornalista, è incaricata di indagare sulla morte di Durruti e scopre segreti inconfessabili, rischiando ripetutamente la vita. Il romanzo combina in modo magistrale il fascino narrativo della spy story con il rigore scientifico della ricerca storicopolitica. Muovendosi tra l’eroico impegno degli antifascisti e gli orrori della guerra, tra i servizi segreti sovietici e franchisti, tra l’oscuro passato di Stalin e la liquidazione di una generazione di rivoluzionari, incrociando figure come Hemingway e Dos Passos, il libro è uno straordinario affresco di un’epoca tragica e grandiosa, da leggere tutto d’un fiato e su cui riflettere a lungo.

(di: Paolo Bertetto, "Morte dell'anarchico Durruti". Derive Approdi 2024, pp. 432, €32)

La vera fine di Bonaventura Durruti
- di Diego Gabutti -

Una volta , a Barcellona, molti anni fa, trascorsi un pomeriggio e una serata chiacchierando con Diego Camacho, un vecchio militante anarchico, operaio d'officina e storico dell'anarchismo. Firmandosi Abel Paz, Camacho aveva scritto - tra gli altri libri - anche una biografia di Buenaventura Durruti, anarquista leggendario, eroe della guerra civile spagnola, e prima ancora bandito e specialista d'expropriaciones. Camacho, negli anni della guerra civile, aveva combattuto nei ranghi proprio della Colonna Durruti, la milizia egualitaria fondata da Durruti, morto nei primi mesi di guerra. Come morì? Fu un'altra vittima degli stalinisti, che in Spagna replicarono le purghe d'anarchici e trotskisti andati inscena davanti ai plotoni d'esecuzione sovietici? Fu un incidente col fucile, come crede Hans Magnus Enzenzsberger, autore del classico "La breve estate dell'anarchia", Feltrinelli 1973? Camacho pensava a un omicidio politico, se non ricordo male. Paolo Bertetto indaga sulla morte di Durruti in un appassionante e concitato «thriller» storico ambientato nella Spagna delle Brigate Internazionali e dei primissimi ciak della seconda guerra mondiale. Docente di storia (e filosofia) del cinema, autore di monografie dedicate a David Lynch e Fritz Lang. Bertetto sa raccontare la Storia come va raccontata: in chiave action, senza ubbie storiciste e pretese documentaristiche.

- Diego Gabutti - pubblicato il 30/11/2024 su ItaliaOggi -

«Pochi giorni dopo Esteban le disse che Beimler era morto al fronte. L'avevano ucciso i fascisti o una pallottola vagante? Non si sapeva. Pilar pensò che non era una morte molto diversa da quella di Durruti. Avrebbe voluto andare a parlare con i membri della sua colonna, ma Gallero la dissuase.. La situazione a Madrid era sempre più pesante. La minaccia di una resa dei conti in campo repubblicano era davvero concreta. Pilar temeva che Madrid non sarebbe stata la tomba del fascismo, ma qualcosa d'altro. Qualcosa di meno grande. La prima città occidentale a conoscere la realtà dello stalinismo. E questo l'amareggia profondamente.»

(Paolo Bertetto, da "Morte dell'anarchico Durruti", pag.  216)

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