Antifascisti per l'ultima volta
L'ondata di proteste antifasciste in Germania è l'ultima possibilità di prevenire un regime fascista
di Tomasz Konicz
L'attuale movimento di massa antifascista che si sta sviluppando, sembra equivalere a un colpo che viene dato per cercare di liberarsi dalla plumbea pesantezza di anni e anni di fascistizzazione. Come in un risveglio di massa, milioni di persone stanno cominciando a rendersi conto di quanto, al centro della società tedesca, la Nuova Destra si sia ormai diffusa, e fino a che punto la situazione attuale ricordi il pre-fascismo dei primi anni '30. Abbiamo visto partecipare alle manifestazioni antifasciste un numero di persone talmente impressionante che, a volte, hanno dovuto essere annullate a causa del sovraffollamento. [*1] Le rivelazioni diffuse da "Correctiv" circa i massicci piani di deportazione dell'AfD [*2], che hanno scatenato l'ondata di proteste, sono semplicemente servite a chiarire come la nuova destra tedesca sia davvero l'erede politica del nazifascismo. Per protestare contro i piani che ha l'AfD [* 3], di distruggere milioni di vite per mezzo della deportazione, sono scese in piazza milioni di persone. Malgrado tutto ciò, la situazione politica nella Repubblica federale Tedesca resta assai più precaria di quanto sembri. Non è stato ancora ottenuto niente. La destra si limita semplicemente a cercare di ignorare l'indignazione per i suoi piani di espulsione: confidando nel fatto che, a un certo punto, l'ondata antifascista si allenterà, e si faranno sentire i primi segni di stanchezza, che preluderanno a un ritorno alla "normalità". Ed è da tempo che il criterio che determina cosa sia la normalità tedesca, è stato postato parecchio a destra. Nel dibattito sull'immigrazione che c'è stato nel 2023 - ad esempio - e che, probabilmente, sfocerà in una qualche nuova legge draconiana sulle espulsioni [*4] i politici di quasi tutti i partiti si sono superati a vicenda nel cercare di copiare l'allarmismo dell'AfD contro i rifugiati; fino ad arrivare ai deliri del leader dell'opposizione della CDU, Friedrich Merz, per cui non possono essere tollerati dei rifugiati con i denti sani. [*5]
Non sempre abbiamo a che fare con dei nazisti: basta ascoltare cosa dicono alcuni membri del governo liberale, come Christian Lindner, il quale durante le proteste degli agricoltori di destra si è parecchio agitato, inveendo contro i rifugiati "pigri" e i disoccupati [*6], in modo da poter così misurare il successo strategico della destra nel tentativo di conquistare l'egemonia nel discorso. Finora, nei sondaggi per il voto all'AfD, le rivelazioni di Correctiv non si sono tradotte in un calo. In Sassonia, gli estremisti di destra [*7] potrebbero diventare la compagine più forte nelle elezioni di settembre [*8], nel mentre che invece, da quando sono state rivelate le espulsioni di massa programmate, a livello federale l'AfD ha ricevuto migliaia di richieste da parte di nuovi membri che vogliono unirsi al partito, il quale è pieno di estremisti di destra proprio per questo. [*9] E chi l'avrebbe mai detto che sarebbero stati soprattutto i fascisti (che in questo momento si stanno moltiplicando assai rapidamente) a essere attratti dall'AfD!?!! E poi, per finire, ci sono anche le reti - di destra e di estrema destra - dello "Stato profondo" della Repubblica Federale, nel cui ambito sono stati elaborati dei piani di golpe e di omicidi di massa; reti che sono rimaste intatte, come ha riportato il quotidiano "taz" analizzando quello che è stato uno dei «più grandi casi di estremismo di destra nell'apparato di sicurezza tedesco». [*10] La spiacevole verità è che il tempo sta giocando a favore dell'AfD, dal momento che la crisi sistemica favorisce proprio l'AfD, dandole un ulteriore sostegno. [*11] Il capitalismo non è in grado [*12] di risolvere la sua crisi economica ed ecologica. [*13] Il sistema globale capitalistico sovra-indebitato, nel mentre che nella sua compulsione a crescere procede barcollando verso il collasso climatico, in direzione della disintegrazione sociale e della guerra civile mondiale, sta ora per raggiungere - andandoci a sbattere contro - i propri limiti interni ed esterni. E questa ricetta per il successo del pre-fascismo – dall'AfD a Donald Trump – consiste proprio nel legittimare ideologicamente ed seguire praticamente questa barbarie, la quale sta sorgendo proprio a partire dal "centro" della società, in quanto risultato e prodotto della crisi. È questo il motivo per cui l'avanzata della Nuova Destra - quasi una marcia trionfale - sembra così tanto facile, ecco qual è il morivo per cui dei liberali come Lindner adottano così facilmente una simile retorica disumana: è la conseguenza della logica distruttiva della crisi di un sistema in agonia.
In realtà, l'ideologia della Nuova Destra non è altro che una forma di barbarie derivante dalla concorrenza capitalistica, ancora più inselvaggita dall'ideologia neoliberista [*14], che ora, nella crisi, si carica di risentimento nei confronti dei gruppi stranieri, al fine di marchiarli per l'annientamento. I contorni di quale sarà l'imminente barbarie del XXI secolo, appaiono sempre più chiari. Soprattutto a partire dai "piani di deportazione" dell'AfD. Il sistema globale tardo-capitalista, che sta sprofondando nel caos climatico e nella guerra civile mondiale, si trasforma di fatto in una baraccopoli globale. [*15] In futuro, intere regioni del mondo diventeranno semplicemente inabitabili. [*16] I centri del Nord, in quanto ultime isole di stabilità, si stanno già isolando sempre più dalla marea dell'Anomia, chiudendosi in una tirannia senza struttura che il capitale produce nella sua furia di Amok globale. Tuttavia, in futuro, i movimenti di rifugiati saranno causati soprattutto dalla crisi climatica capitalistica; e per fermarli, il fascismo del XXI secolo userà ogni mezzo a sua disposizione. Che cosa accadrà nei centri in via di erosione, se verrà fermata la loro fascistizzazione? Tutti quei gruppi sociali, cui i futuri regimi fascisti di crisi negheranno il diritto di esistere, potrebbero semplicemente essere deportati nelle zone di degrado anomico. Mentre la città a cupola, rigidamente sigillata, si sbarazzerà semplicemente dei suoi elementi ribelli, lasciandoli nel "deserto di Mad Max". Il piano, che sta discutendo l'AfD con i neonazisti, per "deportare" anche quei cittadini tedeschi che hanno un background migratorio, si basa proprio su una simile logica barbarica emergente. Dopo tutto, alla fine, AfD & Co. determinerebbero che cos'è che è "non tedesco".
Soluzione d'emergenza: vietare l'AfD
La fascistizzazione della Repubblica Federale Tedesca, in atto dal dibattito innescato da Sarrazin [*17], è arrivata a un punto di svolta decisivo. È tutto chiaro. Ancora una volta, a essere letteralmente in gioco in una capitalistica crisi sistemica senza speranza, sono milioni di vite. Se la Nuova Destra riuscirà a superare l'attuale ondata di proteste, allora vorrà dire che il passo decisivo verso la barbarie sarà stato fatto. L'intera vicenda potrebbe comunque concludersi con una vittoria dell'AfD. Già la prossima ondata di indignazione, che piani simili potrebbero scatenare tra qualche mese, sarebbe più debole: questo è l'inevitabile effetto di un logoramento pubblico, rispetto alla rottura dei tabù messa in atto da parte della destra, il cui percorso porta sempre alla fine all'instaurazione di una nuova, barbara normalità. Lo fanno da anni. [*18] I grandi banalizzatori borghesi del fascismo, sono già al lavoro per elaborare quelle narrazioni che devono servire a togliere il vento alle vele delle proteste degli antifascisti. La Frankfurter Allgemeine avverte, ad esempio, che le manifestazioni contro l'AfD serviranno solo a rafforzarla, dal momento che poi riceverà ancora più richieste di adesione. [*19] Su "Welt", di Springer, dove l'AfD è stata rapidamente ridichiarata come un partito "di sinistra" [*20], i politici di destra dell'FDP possono esibirsi ancora una volta nel mettere in guardia contro l'esagerazione della lotta contro la destra. [*21] Friedrich Merz, il leader dell'opposizione conservatrice che, nel dibattito sull'immigrazione, si è esibito mostrando la propria invidia per i denti sani dei rifugiati [*22], è arrivato persino a metterci in guardia rispetto alla messa al bando dell'AfD (che assumerebbe così il "ruolo di martire"). [*23]
Ma invece è proprio questo, esattamente, l'unico modo sicuro per riuscire quantomeno a ritardare la fascistizzazione della Repubblica federale. La richiesta di mettere al bando l'AfD va messa al centro del discorso antifascista. E questo proprio perché la situazione è realmente drammatica. L'AfD - i cui politici, insieme ai nazisti, vogliono deportare innumerevoli cittadini tedeschi che hanno nel loro passato un percorso migratorio (perfino la cieca magistratura tedesca, di destra, non potrà non classificare come anticostituzionale tutto ciò) - può essere tenuta fuori dal potere in maniera sicura, a medio termine, solo se viene messa al bando; e questo proprio perché ha già guadagnato un seguito di massa, e ha raggiunto l'egemonia, sia in molte regioni sia in molti settori del dibattito. La cosa, per un po', potrà funzionare abbastanza bene. La struttura autoritaria che caratterizza il seguito di massa dell'AfD - il quale può contare su milioni di persone - è sensibile e ricettiva all'autorità. I divieti impressionano i sudditi, che abbandonerebbero ben presto la loro rivolta autoritaria, non appena l'autorità ostacolerà loro, anziché i rifugiati o i gruppi socialmente deboli. Inoltre, una procedura di messa al bando metterebbe sotto pressione anche quelle cricche estremiste di destra e di estrema destra all'interno dell'apparato statale, che comincerebbero a sentire che aria tira. Naturalmente, la messa a bando dell'AfD può funzionare solo come soluzione temporanea di emergenza, e non è una panacea. E' piuttosto una testimonianza del fallimento di quello che fino a oggi è stato il movimento antifascista, poiché significa che solo l'appello ai mezzi ambivalenti della repressione statale può impedire la marcia del fascismo. Tra l’altro, ben presto, in tal modo, il potere dello Stato potrebbe rivolgersi rapidamente contro la sinistra, ad esempio attraverso una "misura compensativa" che soddisferebbe le reti di destra presenti nello Stato profondo della Repubblica Federale. [*24] E oltretutto, dietro le quinte, ci sono già in attesa due organizzazioni potenziali eredi dell'AfD, come la "Bündnis Sahra Wagenknecht" e l'emergente partito di destra dell'ex capo dell'Ufficio per la protezione della Costituzione, Maaßen. Una messa al bando del partito equivarrebbe pertanto solamente a una una dilazione, dal momento che la destra fascista si riorganizzerebbe.
E questo perché il fascismo, in quanto forma estrema di ideologia della crisi capitalista, ha alla sua base, e dalla sua parte, la crisi. Non si tratta di una valutazione o di una concezione astratta. L'interazione tra crisi e fascismo può essere compresa e tracciata in maniera concreta, soprattutto e in particolare proprio nel caso della Repubblica Federale Tedesca, la quale - della crisi - ne è stata spesso e più volte il primo esportatore mondiale. Il modello economico tedesco orientato all'esportazione, calibrato nell'era della globalizzazione al fine di ottenere degli enormi surplus commerciali, si trova oggi in una nuova fase di crisi strutturale [*25] caratterizzata dalla de-globalizzazione [*26] e dal protezionismo [*27] [*28]. L'effervescente esplosione del nazionalismo, è semplicemente il sottofondo ideologico di questa nuova qualità di crisi, in cui l'era della globalizzazione neoliberista, e della formazione di bolle finanziarie, si infrange contro quelle montagne globali di debito che essa stessa ha fabbricato. [*29] Ragion per cui, quella crisi - che finora la Germania era stata, letteralmente, in grado di esportare proprio grazie a attraverso le eccedenze delle esportazioni - ora si manifesterà pienamente proprio anche nella Repubblica Federale Tedesca.
Lotta per la trasformazione antifascista
Fino a oggi, a portare l'Afd al successo, è stata "solamente" la paura, che la borghesia aveva, della crisi. Quanto sia fragile la democrazia borghese in Germania, è stato reso evidente dal fatto che oggi ci sono alcuni settori che fanno parte dell'élite imprenditoriale tedesca, apertamente a favore di un eventuale governo guidato dall'AfD. Non si tratta solo della famigerata classe media, quella che ruota attorno al classico "imprenditore di famiglia" [*30]; ma anche miliardari, come il padrone della Müllermilch, Theo Müller [*31], che hanno già sondato le posizioni dell'AfD nel corso dei loro colloqui con i principali politici dell'AfD. La maggior parte della comunità imprenditoriale, in particolare l'industria delle esportazioni, preoccupata per l'immagine del "Made in Germany", è ancora strettamente contraria alla partecipazione dell'AfD al governo. Russwurm della BDI, per esempio,è contrario.[*32] Tuttavia, questo ramo dell'industria, che ha un tangibile interesse economico nell'impedire dei governi AfD, comincia a essere in declino, e la sua influenza tenderà ancora a diminuire, a causa della de-globalizzazione e del crescente protezionismo. A fornire l'ideologia a questa nuova fase della crisi capitalista, in cui la torre del debito neoliberista globale crolla per lasciare il posto al nazionalismo, allo sciovinismo e al risentimento, è il fascismo.
Non c'è niente di più sbagliato che inebriarsi a partire dall'attuale ondata di proteste antifasciste. La situazione è molto peggiore di quanto sembri. E' necessario guardare sobriamente e con lucidità alla configurazione della crisi – e qui il fascismo tende a essere in vantaggio dal momento che, come è stato spesso sottolineato, esso è semplicemente l'espressione ideologica della crisi del capitale in quella che è la sua barbara fase finale. Le manifestazioni di massa degli antifascisti, per quanto promettenti e speranzose, potrebbero perciò essere anche l'ultima grande rivolta dell'antifascismo borghese e liberale. Ed è proprio su questo che specula l'AfD, insultando le proteste di massa antifasciste, definendole come "l'ultima resistenza". [*33] Questo perfido calcolo del pre-fascismo - che vorrebbe starne fuori, guardando l'ondata di protesta - segue semplicemente la logica della crisi. Con il progredire della crisi, il centro liberale borghese finirà per disintegrarsi insieme alla globalizzazione e alla formazione economica liberal-capitalista. Ma che cosa verrà dopo è ancora una questione del tutto aperta. Pertanto, la vittoria del fascismo non è quindi inevitabile. È quindi necessario lottare consapevolmente per ciò che seguirà alla crisi capitalistica permanente: l'emancipazione o la barbarie fascista.
Il sistema tardo-capitalista comincerà a entrare in una fase di trasformazione, proprio perché non è in grado di superare quella che ora è la sua crisi ecologica ed economica. Nel corso di questo processo di trasformazione aperto, si scatenerà una vera e propria lotta per la trasformazione. [*34] In realtà una tale lotta è già in atto, e proprio perché l'AfD sta ovviamente puntando a una trasformazione fascista della società tardo-capitalista, come dimostrano le rivelazioni di “Correctiv” citate all'inizio. La crisi si manifesta sotto forma di una dicotomia interna all'ideologia di destra: da un lato, la Nuova Destra che propugna l'aggrapparsi allo status quo, con un ritorno reazionario alle condizioni idealizzate di un tempo, nel mentre che simultaneamente si impegna in quello che appare come un ampio discorso sulla crisi, strutturalmente antisemita e culturalmente pessimista, facendo balenare l'esistenza di oscuri finanziatori che vengono ritenuti responsabili delle crescenti distorsioni della crisi, mentre allo stesso tempo viene agitata la minaccia di una "rovina dell'Occidente". [*35] Questa mania cospirazionista, da parte della destra - nell'ambito della solita operazione di proiezione - riflette soltanto la tendenza a sviluppare delle cospirazioni ben reali inerenti proprio al fascismo. Come ad esempio, un incontro segreto tra neonazisti e membri dell'AfD volto a pianificare la deportazione di milioni di persone. Il miglior antidoto antifascista - contro tutti questi cupi mormorii di crisi da parte del pre-fascismo - è invece quello di affrontare apertamente la crisi insieme all'inevitabilità della trasformazione del sistema, e questo in special modo proprio nelle proteste antifasciste, al fine di contribuire all'emergere di un ampio dibattito sulla trasformazione.
Si tratta semplicemente di far capire alla gente in quale situazione difficile ci troviamo. Non ci sarà niente che andrà bene, e tutto cambierà. Un confronto sociale consapevole di che cosa è la crisi sistemica capitalista, vista nelle sue dimensioni ecologiche ed economiche, con dei percorsi emancipatori verso l'inevitabile trasformazione: sono questi i termini di un discorso grazie al quale l'inconsapevole sbandamento fascista verso la barbarie potrebbe forse ancora essere evitato. Pertanto sarà l'antifascismo a costituire il campo di lotta centrale di quella che sarà la prossima trasformazione del sistema [*36] , al fine di prevenire, nel breve termine, l'opzione della crisi fascista; oltre a essere un mezzo finalizzato a una lotta di trasformazione che promuova lo sviluppo di una coscienza radicale della crisi nella società tardo-capitalista. L'attuale ondata di proteste antifasciste rappresenta, in un certo senso, l'ultima uscita prima che venga imboccata la grande svolta a destra; una direzione, questa, verso cui non è solo la Germania a dirigersi. L'ultima possibilità che abbiamo di spezzare la schiena al fascismo, è adesso. E questo può accadere solo nella misura in cui si riconosce, e si evita consapevolmente il baratro che, nella crisi sistemica, si sta aprendo sotto i pedi della civiltà, e in cui il fascismo, nella sua oscura pulsione di morte, ci sta inconsapevolmente precipitando ancora una volta.
- Tomasz Konicz - Pubblicato il 31/1/2024 -
NOTE:
1 https://taz.de/Demos-gegen-rechts/!5984227/
5 https://francosenia.blogspot.com/2024/01/linno-contro-i-denti-curati-di-chi-si-e.html
7 Secondo l'Ufficio per la protezione della Costituzione, l'AfD è "sicuramente estremista di destra" in Sassonia.
10 https://taz.de/Bilanz-zum-Hannibal-Netzwerk/!5977591/
11 https://www.konicz.info/2023/12/26/konjunktur-fuer-faschismus/
12 https://www.konicz.info/2022/10/02/die-subjektlose-herrschaft-des-kapitals-2/
13 https://www.konicz.info/2022/01/14/die-klimakrise-und-die-aeusseren-grenzen-des-kapitals/
14 https://www.konicz.info/2023/12/26/konjunktur-fuer-faschismus/
15 https://www.konicz.info/2016/09/20/outsourcing-der-barbarei/
16 https://www.konicz.info/2022/06/21/hitzetod-in-der-klimakrise/
17 https://www.konicz.info/2010/09/21/sarrazins-sieg-11/
18 https://www.konicz.info/2010/09/21/sarrazins-sieg-11/
23 https://www.zeit.de/politik/ausland/2024-01/cdu-chef-friedrich-merz-verbotsverfahren-afd
24 https://www.konicz.info/2019/03/11/wie-tief-reicht-der-braune-staatssumpf/
25 https://francosenia.blogspot.com/2023/11/stiamo-vicini.html
26 https://francosenia.blogspot.com/2023/11/stiamo-vicini.html
27 https://www.konicz.info/2023/11/28/transatlantische-entkopplung/
28 https://www.konicz.info/2024/01/25/leerlauf-der-exportdampfwalze/
29 https://www.konicz.info/2022/05/24/eine-neue-krisenqualitaet/
30 https://www.konicz.info/2017/09/14/die-masken-fallen/
31 https://www.konicz.info/2023/12/26/konjunktur-fuer-faschismus/
32 https://www.tagesschau.de/inland/bdi-warnung-afd-100.html
34 https://www.exit-online.org/textanz1.php?tabelle=aktuelles&index=45&posnr=839
35 Siehe hierzu: Tomasz Konicz, „Von Crashpropheten, Putschisten, Preppern und Krisenprofiteuren. Rechte Ideologie in der Krise.“ In: exit! Krise und Kritik der Warengesellschaft: Jahrgang 19, Heft 19, April 2022.
36 https://francosenia.blogspot.com/2024/01/il-sudore-della-paura-e-il-segreto-del.html
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