Dal 1936 al 1939, ogni due mesi, Jorge Luis Borges pubblicò una pagina sulla rivista El Hogar. Sotto il titolo di "Libri e autori stranieri. Guida alle letture". Conteneva un'ampia varietà di articoli, recensioni e traduzioni frammentarie provenienti da letterature in lingue diverse dallo spagnolo. Ed è stato in tale spazio, che Borges pubblicò due articoli su James Joyce, nei quali dava una dimostrazione di quella che era la sua caratteristica lettura selettiva. Così, il 5 febbraio del 1937 pubblicò una "Biografía sintética: James Joyce", la quale - insieme all'affermazione secondo cui Joyce era affascinato dalle "immense opere" di Dante e di Shakespeare – conteneva delle informazioni di base. Sempre in questa "Biografia", Borges elogiava l'Ulisse di Joyce («la musica della sua prosa è ineguagliabile»), ma disprezzava tuttavia le sue altre opere precedenti: «I primi libri di Joyce non sono importanti. O meglio, sono importanti solo se vengono visti come anticipazioni dell'Ulisse, o come un ausilio per la sua comprensione». Quel che del romanzo di James Joyce, Borges ammira più di ogni altra cosa, era la sua varietà, l'impressionante moltiplicazione degli stili e dei linguaggi. Sempre in quel medesimo testo del 1937, Borges coglie l'occasione per segnalare ai lettori quale sarà la lettura del suo prossimo libro di Joyce; allora ancora inedito, ma tuttavia con alcuni frammenti che erano già stati pubblicati su delle riviste. Borges gli assegnava il titolo di "Work in gestation", riferendosi in quel modo a quello che sarebbe diventato "Finnegans Wake". E qui, a proposito di quest'ultima opera, Borges parla di "languore", lasciando in tal modo tra le righe il giudizio che poi avrebbe dato, asserendo che quel che aveva funzionato in passato sarebbe poi stato portato allo stremo e allo sfinimento.
Nessun commento:
Posta un commento