domenica 30 luglio 2023

Soggetto Automatico…

Il capitalismo come astrazione reale (un'introduzione)
- di Herbert Böttcher -

La modernità non è altro che la modernità capitalista. Ma tuttavia, nel momento in cui parliamo del processo di modernizzazione visto sotto forma di industrializzazione e di globalizzazione, di individualizzazione e di "autonomia", ecco che questo fatto evidente si cela alla nostra coscienza. Il rapporto di dominio - il quale non può essere separato dalla modernità - rimane pertanto nascosto, continuando però a essere presupposto in maniera inconsapevole e sconsiderata. In rapporto al feudalesimo, la modernità sembra essere di certo un'emancipazione rispetto ai precedenti rapporti personali di dipendenza e di sottomissione. Ma tuttavia essa rappresenta comunque un nuovo rapporto di dominio - non personale ma oggettivo – che coincide con il dominio astratto della valorizzazione del capitale, coniugato attraverso la dissociazione della riproduzione connotata come "femminile". Tale condizione costituisce quella che è una tacita sottomissione alla legge oggettiva della valorizzazione del capitale.

Karl Marx ha riassunto e sintetizzato la legge oggettiva della valorizzazione del capitale nella formula abbreviata A-M-A'. Il denaro (A) viene utilizzato come capitale per poter produrre merci utilizzando lavoro. Il valore, rappresentato dalle merci e misurato dal tempo medio di quel lavoro che viene poi impiegato nella società per produrre tali merci, viene poi riconvertito in denaro sul mercato, nella sfera della circolazione o dello scambio. In ragione della forza lavoro umana spesa, il denaro utilizzato (A) è stato così trasformato in plusvalore, vale a dire, in altro denaro. In tal modo, una parte di questo denaro viene incessantemente sempre reimmessa nel processo presumibilmente infinito di A-M-A'. Lo scopo di questo processo è quello di trasformare il denaro in più denaro. Ed è per l'esattezza precisamente questo il fine astratto della produzione capitalista. Il fatto che si tratti di un fine astratto in sé non è un caso. Le merci possono essere scambiate, cioè riconvertite in denaro, solo perché, nonostante le loro differenze materiali, esse hanno tutte qualcosa in comune: l'energia del lavoro spesso che in esse viene rappresentato. Le merci vengono prodotte per essere scambiate, e quindi per essere scambiabili. Ed è per questo che hanno ovviamente bisogno di un contenuto materiale, ovvero, di un valore d'uso concreto. Ma questo è importante solo in quanto supporto materiale per qualcosa di astratto, vale a dire, il valore di scambio. Il lavoro concreto corrisponde al valore d'uso concreto. Ma anch'esso è importante solo in quanto supporto per il lavoro astratto.

Nel capitalismo, ciò che conta non è la ricchezza materiale, bensì la forma astratta della ricchezza, vale a dire, la ricchezza che può essere espressa in denaro. Di conseguenza, quando la ricchezza materiale non può più essere riconvertita in denaro, essa viene distrutta. La forma astratta della ricchezza significa il sacrificio della vita concreta, dei bisogni umani fondamentali di cibo e vestiti, di un tetto sopra la testa, ecc. e, in ultima analisi, dell'essere umano stesso che viene sacrificato all'astratto e irrazionale fine in sé stesso di continuare ad accrescere il denaro visto come espressione della ricchezza astratta. Nel processo di trasformazione del denaro in merci (produzione), e di ri-trasformazione delle merci in denaro (circolazione), merci e denaro sono solo forme fenomeniche differenti di quello che è il valore rappresentato per mezzo delle merci. «Il valore trapassa costantemente da una forma all’altra, senza perdersi in questo movimento, e così si trasforma in un soggetto automatico» [*1]. Per mezzo del concetto paradossale di «soggetto automatico», Marx descrive quella che è la realtà contraddittoria dei rapporti sociali sottomessi alla legge della valorizzazione del capitale, e pertanto alla forma della ricchezza astratta. Tali rapporti sociali sono l'espressione di un automatismo cieco, che tuttavia richiede un portatore dotato di una coscienza.

In conclusione, le merci non si producono da sole, ma sono prodotte grazie al lavoro dei produttori, i quali sono il supporto dell'azione del lavoro astratto. Le merci, inoltre, non vanno da sé sole sul mercato, di propria iniziativa, ma devono esserci «portate, sul mercato» da degli attori coscienti. Tuttavia, la coscienza dei soggetti, in quanto attori del processo di valorizzazione, non implica la coscienza del contesto sociale nel quale essi agiscono. Ciò non è oggetto di una riflessione critica. Il soggetto che agisce, agisce nel quadro predefinito di un cieco automatismo. Egli rimane limitato solo alla razionalità interna al processo di valorizzazione. Ma allora, «il "soggetto automatico" non è altro che l'auto-movimento delle categorie reali del capitalismo, che gli esseri umani hanno creato a loro insaputa, e che si muovono in maniera autonoma proprio per far sì gli individui realizzino la propria vita nell'ambito di queste categorie» [*2]. Così, tanto il valore quanto la forma del soggetto, appaiono come delle determinazioni universali, e quasi monistiche, delle relazioni sociali.

Tuttavia, quel che rimane occultato è il dominio dissociato della riproduzione, connotato come "femminile". Senza tale dominio, il sistema del lavoro astratto non potrebbe funzionare, dal momento che bisogna occuparsi dei bambini ed educarli, bisogna assistere e curare gli anziani, e si devono svolgere i lavori domestici, e così via. Ma se il dominio dissociato dal valore, rimane occultato per quel che attiene alla riflessione, al pensiero, ecco che allora la totalità sociale può essere evocata solo come una scappatoia, come una scappatoia positivista. E oltre tutto, il fatto che il soggetto sia maschio, bianco e occidentale continua a rimanere nascosto  invisibile ai più.

- Herbert Böttcher - estratto da "Antisemitismus und Kapitalismus", 2015 -

NOTE:

[*1] - Karl Marx, Le Capital, Livre I, PUF, 1983, p. 173.
[*2] - Robert Kurz, La Substance du capital, Paris, L’Échappée, 2019, p. 234.

fonte: @Palim Psao

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