Hulk nella lotta di classe
- di Ruy Braga -
In seguito alla proclamazione di uno sciopero da parte della Screen Actors Guild – American Federation of Television and Radio Artists (SAG-AFTRA), l'industria culturale hollywoodiana si trova adesso a essere del tutto paralizzata. Allo sciopero di oltre due mesi condotto dalla Writers Guild of America (WGA), si è aggiunto il movimento degli attori. Tutti i canali televisivi in chiaro stanno ora ristrutturando i loro palinsesti, mentre le nuove uscite nei cinema vengono posticipate. In tutto il mondo, i fan delle serie che vengono trasmesse sui canali di streaming stanno già facendo i conti con gli inevitabili ritardi che lo sciopero provocherà. Insieme, i due sindacati in sciopero rappresentano 180.000 attori e sceneggiatori, e sono il cuore dell'industria culturale globale. Il movimento ha già ottenuto il sostegno di figure di spicco del settore, come gli attori George Clooney, Alec Baldwin e Kevin Bacon. Sul suo acconto twitter, Mark Ruffalo, l'attore che interpreta Hulk sul grande schermo, ha scritto: «Loro (i manager che gestiscono le imprese) hanno creato un impero di miliardari, e sono convinti che noi non abbiamo più alcun valore. Ma mentre se ne stanno seduti nei loro campi estivi per miliardari, sorridendo come gatti grassi, noi stiamo organizzando un nuovo mondo per i lavoratori».
Nelle rivendicazioni degli scioperanti, si mescolano quelle che sono solo delle tipiche richieste di aumenti salariali - come quello che si lega all'aumento dei compensi per la riproduzione delle loro performance sulle piattaforme di streaming, - insieme alla richiesta di una regolamentare che riguardi l'uso e la manipolazione delle loro immagini da parte dell'Intelligenza artificiale (AI). La Screen Actors Guild - American Federation of Television and Radio Artists (SAG-AFTRA) è un sindacato membro dell'AFL-CIO, la più grande federazione di sindacati degli Stati Uniti. La presidente del sindacato, Fran Drescher, si è pertanto preoccupata di spiegare che la stragrande maggioranza degli attori non sono dei multimilionari, come vorrebbe il loro datore di lavoro - l'Alliance of Motion Picture and Television Producers - ma sono piuttosto dei lavoratori che lottano giorno per giorno per poter arrivare a fine mese: «La stragrande maggioranza degli attori sono dei lavoratori che cercano di guadagnarsi da vivere, di pagare l'affitto, di mettere il cibo in tavola e di portare i figli a scuola. Tutto ciò che guardate, ciò che vi piace, ciò che vi diverte, è costituito da delle scene piene di persone che non stanno guadagnando molti soldi».
La star della serie tv "The Nanny" [La Tata] - andata in onda originariamente tra il 1993 e il 1999 - sostiene che da almeno un decennio, a causa dello streaming, la categoria sta subendo una grave compressione dei pagamenti dei diritti d'immagine. Inoltre, l'Alliance of Motion Picture and Television Producers ha avanzato una proposta che il sindacato considera "offensiva": pagare pochi centesimi per ogni volta che viene trasmessa in streaming l'immagine di un attore che è stata manipolata dall'IA . In pratica, questo finirebbe per equivalere a stabilire l'obsolescenza dell'attore, il quale probabilmente subirebbe una drastica riduzione della sua partecipazione alle produzioni. Secondo Fran Drescher: «Il modello di business, nella sua totalità, è stato cambiato dallo streaming, dal digitale, dall'IA. Se non agiamo subito, rischiamo di venire sostituiti tutti dalle macchine. [...]. Sono scioccato dal modo in cui ci stanno trattando le persone con cui abbiamo lavorato. Onestamente, non riesco a credere a quanto siamo rimasti indietro su tante cose, al modo in cui dichiarano di essere poveri, e a come sputtanano soldi a destra e a manca, pagando i loro amministratori delegati centinaia di milioni ogni anno. Tutto questo è semplicemente disgustoso!».
Infatti, nel 2022, secondo l'Ufficio Statistico del Lavoro degli Stati Uniti, il salario percepito dagli attori in California era di 28 dollari l'ora, circa il doppio del salario minimo di Stato. Tuttavia, c'è da dire che i contratti degli attori non coprono il tempo pieno, e assomigliano a delle forme di compenso intermittente; il che fa sì che il loro reddito annuale si avvicini alla soglia di povertà ufficiale dello Stato. Secondo la SAG-AFTRA, il salario medio degli attori che rappresenta - al netto di tasse, commissioni e agenti - è di 3 mila dollari. Questa cifra così bassa consente che possano partecipare ai programmi pubblici di assistenza sociale, però allo stesso tempo impedisce loro di sottoscrivere l'assicurazione sanitaria offerta dal sindacato. In realtà, solo il 12,7% di quelli che sono gli iscritti alla SAG-AFTRA ha diritto - dato il livello di reddito - ad aderire al programma di assicurazione sanitaria negoziato dall'organizzazione. Fran Drescher insiste sul fatto che il movimento sindacale negli Stati Uniti sarebbe entrato in un nuovo momento della sua storia, e questo a partire dal fatto che si stanno sindacalizzando i lavoratori e i professionisti di diversi settori, o che addirittura stanno creando i propri sindacati in quella che è una vera e propria ondata di mobilitazione dal basso. A partire da tutto questo, sembra che alcuni dei risultati recenti ottenuti da questo movimento hanno iniziato a minacciare le grandi imprese globali.
La UPS, la più grande azienda di trasporti degli Stati Uniti,si trova oggi in procinto di affrontare uno dei più grandi scioperi della sua storia. L'International Brotherhood of Teamsters ha già deliberato uno sciopero che promette di mobilitare i 340.000 lavoratori organizzati dal sindacato, e di paralizzare le consegne di pacchi in tutto il Paese, causando perdite soprattutto ad aziende come Amazon. Va considerato il fatto che Sean O'Brien - il presidente più radicale della storia dei Teamsters - ha espresso la sua solidarietà allo sciopero di sceneggiatori e attori. Tenendo conto del fatto che i negoziati tra SAG-AFTRA e WGA con gli Studios si sono trascinati senza che ci fosse la minima possibilità di un accordo, e che il 16 luglio i Teamsters hanno interrotto le trattative con la UPS, è assai probabile che nelle prossime settimane, in America, assisteremo a una grande convergenza di scioperi. Se a tutto ciò si aggiunge anche la recente ondata di nuovi sindacati che sono stati creati - tra gli altri - dai lavoratori di Amazon, Apple, Chipotle, Geico, Home Depot, REI, Starbucks, Target e Trader Joe's, ecco che allora si capisce fino a che punto il movimento sindacale statunitense, dopo quattro decenni di arretramento, sembra stia cominciando a riprendersi.
E questo costituisce una grande notizia per quel che attiene alla riconfigurazione delle identità collettive dei lavoratori nel Paese più potente del mondo. Se nel 1981, la distruzione del sindacato dei controllori di volo (Patco) da parte di Ronald Reagan, aveva preannunciato l'ascesa del neoliberismo su scala globale, oggi, l'attuale ondata di scioperi potrebbe segnarne la fine. E con il sostegno di Hulk, chi può dubitare che questo obiettivo possa essere raggiunto?
- Ruy Braga - Pubblicato il 19/7/2023 su Blog BOITEMPO -
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