«Se gira la palla, le bocce e i cappellucci devono andare per aria», parole fatali queste che erano state pronunciate da tale Carmelo Giordano nel gennaio del 1850, mentre usciva da una taverna. Parole che il commissario Caciolla - trovandosi per caso a passare - sentì e così interpretò: «Riflettendo che quelle parole - "se gira la palla" - potrebbero alludere a un cambiamento di politica, mentre quell'altre - "le bocce ed i cappellucci per aria" - sembrano invece riferirsi alle teste degli uomini attaccati al Governo, ho creduto mio dovere fare arrestare...». E a Bronte, dieci anni e mezzo più tardi, il 10 agosto del 1860 la palla avrebbe girato. La storia di quel «giramento di palla» sarà - tra le altre cose - oggetto di un film di Florestano Vancini, alla cui sceneggiatura, ispirata in qualche modo a un racconto di Verga ("Bronte: Cronaca di un massacro che i libri di storia non hanno raccontato"), parteciperà anche Leonardo Sciascia. Il film racconta proprio quel giorno d'Estate del 1860 - e curiosamente sarà proprio Sciascia a far notare come l'Estate sia una dimensione psicologico-climatica di tutti i fatti rivoluzionari siciliani e spagnoli - in cui le palle avrebbero girato e avrebbe avuto inizio l'Italia, questa Italia. La quale anche oggi continua... fino a quando la palla non tornerà a girare!
precedentemente già pubblicato sul blog il 1°/2/2011 e l’8/4/2021
Nessun commento:
Posta un commento