« C’è chi ha osservato che per i Greci, come tema poetico, il tramonto non esisteva. Ogni meritato successo, e riconoscimento, veniva attribuito al sorgere del sole e alle sue numerose metafore: l'aurora, l'alba, il risveglio. Fu solo a Roma, con il decadere dell'impero, che Virgilio e i suoi amici diedero inizio alla celebrazione del tramonto, del crepuscolo, della fine del giorno. Quindi, pertanto, avremmo scrittori dell'alba e scrittori del tramonto?!? Sono queste le liste che amo compilare!
Ma, d'altra parte, ora che è calata la notte, e accesa a illuminarmi c'è una vecchia lampada, amo ricordare un'emozione legata al calar del sole: in che modo potremmo definire quello che è stato un giorno perfetto? Forse sarebbe assai meglio dire: come potrei raccontare un giorno perfetto? E forse è per questo che scrivo un diario? Per fissare - o rileggere - quello che è stato uno di quei giorni di felicità inaspettata? »
- da Ricardo Piglia, "Los diarios de Emilio Renzi. Un día en la vida". -
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