La schizofrenia del soggetto borghese e la crisi ecologica
- Ovvero, come il lato cittadino del soggetto moderno è in conflitto con il suo lato consumatore -
di Maurilio Botelho
Un noto specialista in materia di energia, laureato nella migliore Università di Ingegneria del Brasile, ha rilasciato un'intervista televisiva a proposito dell'impennata del prezzo del carburante.
Il suo commento - da cittadino preoccupato - era di un'intelligenza che renderebbe il nostro presidente Bolsonaro verde d'invidia: «Quando vai con la tua auto alla stazione di servizio e fai il pieno, anche con un solo litro di benzina, c'è una tassa del 40%. (...). Il settore dei combustibili e dell'elettricità dovrebbe essere tassato in questa misura, e così tanto? Non dovremmo rivedere una simile distribuzione delle tasse?».
Alla fine dello scorso anno, sempre questo noto cittadino ha scritto un articolo a proposito dell'importanza della vittoria di Biden per il fatto di portare avanti l'«agenda ambientale» e, come ha fatto in numerosi altri articoli ambigui, ha sottolineato l'importanza che hanno gli «incentivi fiscali» per lo sviluppo delle energie rinnovabili.
In uno di essi ha scritto che «se il mondo non vuole soffrire delle conseguenze difficili da quantificare, la lotta contro il cambiamento climatico diventerà sempre più importante».
Ora che il conto è arrivato, ed è ben quantificato, Mr Hyde va in giro a lamentarsi di quale e di quanto sia l'effetto sulle sua tasche, e così facendo getta un'ombra sulla buona volontà del Dr Jekyll riguardo il futuro del pianeta. Così, ogni discorso circa le nuove energie rinnovabili e le preoccupazioni ambientali si scontra con l'oggettività della forma economica assunta dall'energia. Sotto forma di soggettività individuale, tutto questo si traduce in un conflitto tra le buone intenzioni dei cittadini e il guadagno immediato del consumatore.
Tuttavia, quanto più è profonda la crisi e quanto più si restringe il campo della manifestazione soggettiva, tanto più la forma assunta dal mostro dell'interesse prevale sull'anima buona del medico.
- Maurilio Botelho -
fonte: Facebook
4 commenti:
In realtà non vedo contraddizione. Se si vuole ridurre il consumo di carburanti per limitare la CO2 la scelta liberista è quella di aumentare le accise la scelta equalitaria " ho pudore a definirla socialista" sarà quella di contingettate il consumo per tutti. Ricchi e poveri. Così sono nati i Gilet gialli.
La contraddizione, appare essere piuttosto quella tutta interna al cittadino borghese, di cui per l'appunto il gilet gialli appaiono incarnazione; in tutto e per tutto, costoro, Jeckill fuoriusciti dal buon Hyde: ridurre il consumo di carburante non è cosa che li riguarda; quanto non riguarda il per noi anonimo ingegnere che è andato a fare il pieno, e mal gliene ha incolto.
C'è un problema di emissioni di gas climalteranti ma c'è, contemporaneamente, un problema di equità sociale. L'ingegnere lo ha chiaro al contrario di come lo vuol fare apparire Botelho. " Non dovremo rivedere una tale distribuzione delle tasse?" La questione è se devono essere solo i molti a dover fare i sacrifici e lasciare il mondo del Bengodi ai soliti noti, si fa per dire. "noti". Il problema è di tutti e allora tutti debbono essere chiamati a fare sacrifici ma questi non possono essere solo alzando l'asticella su chi si può permettere un aumento del prezzo del carburante. È evidente che così non può funzionare né riguardo ai paesi più sviluppati rispetto a quelli meno, così come all'interno dei paesi tra i ricchi e i poveri.
Non credo affatto che Botelho stia cercando di nascondere la spinta - più che all'equità - alla giustizia sociale condivisa dall'ingegnere. Vale a dire, il fatto che le tasse siano eque, senza però certo poi questionare sul fatto che quelle tasse serviranno a rafforzare cospicuamente gli strumenti che verranno usati dalla polizia per reprimere gli amici dell'ingegnere, alle rotatorie.
Ma il fatto, ancora più importante, rimane quello che alla fine ci dice a noi tutti che hai voglia a cercare di frenare il prezzo del carburante, e/o di farlo pagare più caro a chi ha più disponibilità economica, senza penalizzare gli strati più poveri. Alla fine, non resterà niente per nessuno. Nemmeno l'elettricità - prodotta col carbone - per la tua nuova automobile elettrica pagata con i finanziamenti "verdi" del capitalismo che continua ad avere i giorni contati, insieme all'umanità.
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