«Il padrone ha bisogno solo di una cosa: che l'operaio abbia paura di perdere il suo posto di lavoro». Così - mi ricordo - argomentava un mio vecchio amico, Rolando, pasticciere in pensione.
E i pasticcieri, da parte loro posseggono quella sapienza che gli proviene dal saper aggiungere, ai dolci, il sale. Ché il sale è sapienza!
I sindacalisti, invece, che di sale non ne hanno mai saputo fare un gran uso; loro masticano la paura. E nella fattispecie si tratta della paura che traspare fin dalle loro facce, di dovere, un giorno, tornare a lavorare. Per poi, magari, ritrovarsi anch'essi, a loro volta, nella deprecabile situazione di doversi far rappresentare da un ... sindacalista. Non sia mai!! E perciò, per far sì che ciò non avvenga - ché poi toccherebbe anche a loro aver paura di perdere il posto di lavoro - devono vendere al padrone quel che serve al capitale; così, in cambio potrà restare dove si trova, il sindacalista, per poter continuare a rappresentare l'operaio, insieme alla paura che questi ha di perdere il proprio posto di lavoro. Non è propriamente una novità, tutto questo!!
Lungi da me il voler rappresentare un'età dell'oro - ché i vecchi bei tempi non ci sono mai stati, lo so bene - nella quale i sindacalisti e gli operai uniti, senza macchia e senza paura, tutti insieme cavalcavano verso il tramonto dorato.
Di vendite se n'è fatte, hai voglia: da Di Vittorio a Lama, a Trentin, e ciascuno vendeva - chi nel suo grande, chi nel suo piccolo - per quel che poteva, o che doveva.
Vendevano in piccolo, dapprima – va detto! Una vertenza, qualche licenziamento, robetta, insomma.
Certo, c'era anche sempre qualcuno che si sdegnava solo proprio per questi mercatucci, e se ne andava.
Dimissioni da segretari di provincia della fiom, sorrisi amari e disillusioni. Così va la vita. Così andava anche allora!
Ma adesso, che ormai siamo in epoca globale, e le vendite si fanno all'ingrosso. Tutto in blocco... Ecco che
prima si son venduti i quarant'anni di anzianità, preventivamente, vabbe’, facendo finta di dire no dopo aver minacciato fuoco e fiamme, ché si eran già messi d'accordo prima, e le tre ore di sciopero magari gli son state suggerite, consigliate, dato che poteva sembrare troppo brutto chinare la testa e via: operazioni di marketing. Poi sembrava ce si fosse andati a sbattere contro l'ultimo scoglio, l'art.18. Prima di venderselo, hanno pensato bene di quantificarlo in 200 punti di spread (una delle tante "nuove monete", che via via spuntano e continuano a puntare).
E allora, a quel tempo, quale miglior venditore di Susanna Camusso avrebbe potuto esserci? Un pedigree di tutto rispetto, la tipa. Già compagna di partito di Brunetta, poi cacciata via dalla fiom, nel 1996, perché, a quanto pare, vendeva troppo perfino lì: si era venduto il lavoro notturno delle donne in fiat!
Ora, in queste foto che vedete, qualche anno dopo essersi venduta il pensionamento a 70 anni, eccola qui nel tentativo riuscito di riciclarsi come "speranza operaia", mentre "insorge" con la GKN.
Tremo al pensiero di quello che ci potrà riservare il futuro.
Finché ci saremo!
Solo un blog (qualunque cosa esso possa voler dire). Niente di più, niente di meno!
sabato 25 settembre 2021
Loro insorgono !!!
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