Per Alfredo Cospito, nel giorno della sua condanna a morte !!
La scritta invincibile, (1934) di B.Brecht
Al tempo della guerra mondiale in una cella del carcere italiano di San Carlo pieno di soldati arrestati, di ubriachi e di ladri, un soldato socialista incise sul muro col lapis copiativo: viva Lenin!
Su, in alto, nella cella semibuia, appena visibile, ma scritto in maiuscole enormi. Quando i secondini videro, mandarono un imbianchino con un secchio di calce e quello, con un lungo pennello, imbiancò la scritta minacciosa. Ma siccome, con la sua calce, aveva seguito soltanto i caratteri ora c'è scritto nella cella, in bianco: viva Lenin!
Soltanto un secondo imbianchino coprì il tutto con più largo pennello sì che per lunghe ore non si vide più nulla. Ma al mattino, quando la calce fu asciutta, ricomparve la scritta: viva Lenin!
Allora i secondini mandarono contro la scritta un muratore armato di coltello. E quello raschiò una lettera dopo l'altra, per un'ora buona. E quand'ebbe finito, c'era nella cella, ormai senza colore ma incisa a fondo nel muro, la scritta invincibile: viva Lenin!
E ora levate il muro! Disse il soldato.
- Bertolt Brecht - 1934
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