« Questi saggi sono il prodotto di quasi vent'anni di riflessioni sull'opera di Guy Debord e sul percorso attuato dai Situazionisti. Nel 1991, quando cominciai a mettere insieme i diversi materiali per scrivere la mia tesi su Debord, mi trovai tra le mani un vero e proprio cofano del tesoro. Rimanevo sempre sorpreso quanto incontravo qualcuno che conosceva i situazionisti: era come incontrare qualcuno che fosse anche lui a conoscenza del "segreto".»
(dalla prefazione di Anselm Jappe)
«Uno sguardo pieno di sospetto nei confronti del mondo intero», era questa la definizione con cui Guy Debord descriveva le edizioni "Champ Libre", che pubblicavano i suoi libri. Una definizione che, volendo, potrebbe essere riferita a tutta l'intera traiettoria pubblica dello stesso Debord. Tuttavia, per quanto dopo il suo suicidio avvenuto nel 1994 sia sembrato apparentemente essere "accettabile" - se non addirittura trasformato, secondo alcuni, in un'icona e una gloria nazionale - il fondatore dell'Internazionale situazionista, nonostante tutte le accuse in tal senso, non è mai diventato «un autore come gli altri».
Così, oggi questo libro si propone di ritrovare e salvare tutta la forza inquietante della sua opera, prendendo in esame, tra le altre cose, "la fine dell'arte" e "la fine della politica", la sua "lettura di Marx"; così come il suo contributo alla riflessione storica insieme ai possibili parallelismi (o meno) con gli scritti di Theodor Adorno, di Hannah Arendt e di Jean Baudrillard. Viene altresì evocato sia quello che è stato il suo quantomeno curioso recupero da parte del mondo dell'arte, che la questione della sua "attualità". Vale la pena perciò ricordare oggi - di fronte ai personaggi, e alle persone più diverse, che sostengono di richiamarsi a Debord e ai Situazionisti - come l'autore della "Società dello Spettacolo" abbia sempre voluto contrapporsi al mondo intero, o quasi. Probabilmente, dopo aver letto questi testi, gli storici e gli artisti, gli attivisti e i cineasti si chiederanno se hanno fatto bene ad accogliere e includere Debord tra i loro amici.
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