lunedì 13 marzo 2023

«una volta era tutta campagna»…

Scegliere di attraversare il territorio a piedi significa fare un’esperienza fisica, emotiva ed estetica, che permette di giungere a una nuova consapevolezza del paesaggio quotidiano, superando il pregiudizio nei confronti di spazi considerati scontati. Esplorare la città attraverso il corpo è lo scopo della psicogeografia, una tecnica nata con le avanguardie artistiche, che diventa anche performance e atto politico. Grazie a questa pratica transdisciplinare siamo in grado di leggere il palinsesto urbano, in cui si stratificano i diversi significati di un luogo e le aspettative della gente che lo abita. Con lo stesso sguardo trasversale, Gianni Biondillo percorre la città e la storia del pensiero urbanistico e architettonico, senza tralasciare incursioni nella filosofia, nell’arte, nell’antropologia e nella letteratura, offrendo suggestioni per comprendere il paesaggio contemporaneo fuori dai suoi luoghi comuni. I lettori vengono invitati a mettersi in cammino e a fare le proprie scoperte, restituendo identità ai luoghi mediante la narrazione. Questa inedita relazione con lo spazio può produrre effetti benefici: scoprire storie affascinanti, fare incontri imprevisti, rigenerare corpo e mente, creare nuove socialità e, soprattutto, prendersi cura del territorio. Un piccolo vademecum, che grazie a videoracconti metropolitani resi accessibili tramite codici QR, esorta ad avvicinarsi ai significati più reconditi delle città in modo partecipato e dinamico.

(dal risvolto di copertina di: Gianni Biondillo, "Sentieri metropolitani". Bollati Boringhieri, pp. 190, €15)

CAMMINANDO CON BIONDILLO ALLA SCOPERTA DELLA PSICOGEOGRAFIA
- di Severino Colombo -

Che cosa significa narrare il territorio? Il tema è al centro del nuovo libro di Gianni Biondillo (Milano, 1966) "Sentieri metropolitani" (Bollati Boringhieri, pp. 190, e 15); in occasione di BookCity l’architetto-scrittore, con pragmatismo tipico milanese, lo spiega facendo, anzi camminando. Vale a dire che propone al pubblico un’esperienza per vivere il territorio, un attraversamento della città (evento su prenotazione, in collaborazione con Georama Esplorazioni Contemporanee). La passeggiata è in programma domenica 20 novembre a Milano e va dal quartiere Dergano alla sede dell’Adi Design Museum, in piazza Compasso d’Oro 1, dove alle 12.30 si terrà la presentazione ufficiale, «seduta» (con l’autore interviene Andrea Kerbaker). Nelle 3 ore precedenti, invece, quella «in movimento», ritrovo alle 9.15 sopra la fermata MM3 Dergano: Biondillo con Gianluca Migliavacca e i partecipanti all’evento passeggiano là dove «una volta era tutta campagna», nell’antico borgo agricolo di Dergano che è ormai integrato nella metropoli. Un racconto urbano che si snoda per 6 chilometri e che, lungo il tragitto, ingloba la storia stessa dei luoghi, fra tracciati resilienti e rigenerazioni urbane; memorie operaie, fabbriche (di cioccolato), piazze, ex ospedali, parchi e, ancora, ciminiere multicolori, tenute di caccia, scali ferroviari, grattacieli...
Se camminare è un’esperienza conoscitiva che coinvolge i sensi e li amplifica, allora per Biondillo, che è anche docente all’Accademia di Architettura di Mendrisio (in Svizzera), attraversare un territorio a piedi diventa un’avventura fisica, emotiva ed estetica che permette di giungere a una nuova consapevolezza del paesaggio quotidiano, dei luoghi sconosciuti e di quelli che pensavamo di conoscere. Esplorare la città attraverso il corpo è proprio lo scopo della psicogeografia — metodologia d’indagine esperienziale dello spazio urbano nata con le avanguardie artistiche francesi degli anni Cinquanta del Novecento — che nel discorso sulle città di Biondillo si incrocia inevitabilmente con altre strade: l’architettura e l’urbanistica («l’urbanistica si fa a piedi, la città si disegna nello spazio reale, non nel chiuso di un ufficio», scrive l’autore); l’arte (soprattutto Land Art, Richard Long, Christo); la letteratura; l’antropologia e la filosofia. Scrivere per Biondillo, fin dai tempi di Metropoli per principianti (2008) e di Tangenziali (2010, con Michele Monina) e poi in forme diverse nei romanzi, «ha sempre significato narrare il mutamento urbano, in ogni sua forma, sia fisica che sociale», e ancora «cercare quegli strumenti d’analisi che le mappe tecniche, le planimetrie, le viste a volo d’uccello non sanno dare. Trovare l’umanità, anche nei suoi spazi residuali».
Il risultato, nel caso di Sentieri metropolitani, è un vademecum agile e prezioso che amalgama e armonizza, scrive Biondillo, «dieci anni di appunti, foglietti sparsi e chiacchiere» su questi argomenti; un libro che invita a camminare sì, ma anche a «lasciarsi camminare», evitando le strade conosciute e privilegiando quelle meno esplorate. La narrazione del territorio si arricchisce di videoracconti accessibili tramite codici QR presenti nelle pagine finali del volume e che invitano a vivere la città in modo partecipato e dinamico. Biondillo è, infine, tra i firmatari della Carta internazionale dei Sentieri metropolitani, adottata ad Atene nel febbraio 2020 da un gruppo di urbanisti, architetti, artisti e riportata nel volume, che è nata all’interno di un progetto di «conoscenza sensibile della città».

- Severino Colombo - Pubblicato su La Lettura del 13/11/2022 -

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