« (...) Effettivamente, il nazismo può essere considerato come una sorta di precursore, o un prototipo di quel velenoso miscuglio di idee che oggi circola in tutto il mondo e che mescola svariate ricette per tutti i palati.
Anche i nazisti avevano mescolato alla loro patologica "visione del mondo" - che si basava su elementi pseudo-religiosi del tutto sconnessi tra loro - alcuni miti arcaici sintetici, insieme a ideologie moderne e a prodotti collaterali provenienti dal pensiero delle scienze esatte, così come esso viene associato all'ascesa del capitalismo.
Anche i nazisti si contraddistinguevano per il loro culto della "mascolinità" violenta - specificamente moderna - e per i suoi codici. E in tal caso, per i nazisti, non si trattava (o quantomeno non solo) di interessi imperiali, ma aveva piuttosto anche a che fare con una foga di annichilimento e distruzione, la quale recava tutti i crismi di un fine in sé, il quale avrebbe poi finito per culminare in un'orgia di auto-annientamento e di auto-sacrificio.
Oggi, tuttavia, quello stesso contesto motivazionale non si presenta più in forma nazionale e specificamente tedesca, quanto piuttosto globale e universale; la vertigine omicida non si organizza più come un "Reich" nazionale e imperiale, ma, invece, in un non-contesto fatto di "imperialismo globale ideale" che si disperde in maniera molecolare per tutto il globo terrestre.»
- da: Robert Kurz, "Il fantasma reale della crisi globale". 2° capitolo de "La guerra di ordinamento mondiale” -
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