« Con Derrida, difficilmente si può fraintendere, proprio a partire dal fatto che è molto oscuro. Ogni volta che dite: “Lui (tu) dice (dici) così e così”, egli controbatte sempre che: “Tu mi hai frainteso”. Ma se si cerca di capire quale sia l’interpretazione corretta, allora subito questa dimostra di non essere impresa facile. (Anzi, direi, che sia improbabile riuscire a giungere a dei risultati degni di nota). Una volta Michel Foucault, che era ostile a Derrida più di quanto lo sia io, disse che Derrida pratica il metodo del “terrorismo oscurantista” (terrorism of obscurantism). Stavamo parlando in francese. E io dissi: “Che diavolo vuol dire con questo?” E lui: “Scrive in modo oscuro, non si capisce quello che dice. Questo è oscurantismo. E poi, così facendo, quando lo criticano, può sempre dire: ‘Tu non mi hai capito; sei un idiota. ‘Questo è terrorismo “. Questa cosa mi è piaciuta. Così ho scritto un articolo su Derrida e ho chiesto a Michel se andava bene citare quel passaggio, e lui ha detto di sì. »
(- John Searle della University of California, Berkeley -)
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