Oramai, è diventato banale dire che Marx non ci ha lasciato una sua compiuta teoria dello Stato. Eppure, tuttavia, il Capitale implica - a partire dal suo sottotitolo ("Critica dell'economia politica") - che la sfera politica e quella statale siano delle componenti essenziali del capitalismo. La critica marxiana delle categorie economiche rimane incompleta esattamente proprio in tal senso.
La sinistra - sia quella marxista che quella socialdemocratica - costituisce altresì l'eredità, l'espressione e la conseguenza di un tale deficit. Quali relazioni intrinseche legano lo Stato moderno e il capitalismo, la sfera politica e il mercato, lo Stato democratico e lo Stato di eccezione? Perché si può dire che un movimento emancipatorio conseguente non può escludere dai suoi obiettivi la dissoluzione dello Stato?
Qui, Robert Kurz prende in esame queste domande, e le analizza facendolo sotto forma di tesi. Con stile avvincente, l'autore passa in rassegna i principali pensieri politici, sia quelli fondativi che quelli apologetici - Hobbes, Rousseau, Hegel, Kant - sia quelli critici che quelli oppositivi, e cerca di stabilire delle nuove basi da cui partire per una coerente teoria critica dello Stato; dai limiti della critica anarchica di Bakunin e dalle riflessioni frammentarie e concettualmente incoerenti di Marx ed Engels.
In questo modo, Kurz pertanto affronta tutto l'intero processo di Statizzazione delle società, o di instaurazione del soggetto politico moderno, così come il suo prolungarsi nel movimento operaio e nelle "modernizzazioni di recupero".
Infine, aggredendo la fiducia nello Stato, da parte sia della socialdemocrazia che della "sinistra radicale", l'autore si appella a una teoria che sia all'altezza del disastro attuale.
Indice dei contenuti:
1. Lo Stato come "ultima risorsa" e le forme dell'evoluzione della crisi capitalistica globale
2. Insufficienza delle teorie dello Stato e la controversia sulla teoria della crisi
3. Sviluppo capitalistico e storicità della teoria: la "eredità" dell'Illuminismo borghese nella sinistra della modernizzazione
4. La teoria del contratto nel contesto del diritto naturale e il potere assoluto dello Stato in Hobbes
5. Il patriarcato oggettivato della modernità e il carattere androcentrico del Leviatano
6. La "economia politica" assolutista e la libertà di concorrenza dei proprietari borghesi
7. Dal liberalismo teologico alla forma trascendentale della "volontà generale" in Rousseau
8. Lo "imperativo categorico" kantiano e la rinuncia illuminista alla propria maggioranza
9. Adam Smith e la "mano invisibile" della concorrenza come l'altra faccia della "volontà generale".
10. L'idealismo statalista tedesco come superamento pseudo-ideologico della duplicazione della "volontà generale".
11. Le concettualizzazioni anglosassoni, francesi e tedesche della "volontà generale".
12. La violenza del "rapporto di natura" tra il Leviatano e la sua limitazione da parte del mercato mondiale
13. La "pace perpetua" kantiana come progetto di istituzione metastatale repressiva della "volontà generale" e la sua negazione in Hegel
14. La battaglia tra il Leviatano imperialista per il potere globale della "volontà generale".
15. Due nazioni in una. Lo Stato borghese dei proprietari e il ritardo della modernizzazione
16. La cittadinanza come orizzonte tronco di emancipazione e la funzione modernizzatrice del movimento operaio
17. La ricaduta femminista dell'emancipazione tronca
18. L'idealismo statalista tedesco come precursore del movimento operaio e dell'espansione capitalistica delle funzioni statali
19. La critica dello Stato nel giovane Marx: le contraddizioni della "volontà generale" trascendentale
20. Il duplice Marx e la duplice determinazione della politica
21. Il concetto di Stato ridotto a sociologismo di classe in Marx ed Engels
22. Trent'anni dopo: la ripresa del concetto tronco di Stato nell'Anti-Dühring di Engels
23. Perché l'anarchismo non costituisce un'alternativa: la critica non concettuale dello Stato in Bakunin e Co.
24. Il confronto concettualmente confuso con i bakuninisti
25. Lotta per i bisogni vitali nel capitalismo e auto-costituzione politica
26. la "dittatura del proletariato" e il deficit nella teoria dello Stato
27. Trauma e leggenda della Comune di Parigi
28. Il problema della sintesi sociale: la "scatola nera" dell'ideologia cooperativa
29. Soggettivazione e individualismo metodologico nelle scienze borghesi
30. La dittatura della crisi del Leviatano, ovvero lo stato di eccezione come condizione e conseguenza della "volontà generale".
31. La politica come determinazione esistenziale del nemico
32. Stato di eccezione e adeguatezza alla politica
33. Esecutori ed escussi dello Stato di Eccezione
34. Catastrofe per l'umanità, pragmatismo consapevole dell'emergenza e ideologia del salvataggio nella sinistra democratica
35. La miseria del positivismo giuridico
36. La fede socialdemocratica nello Stato e le sue metamorfosi
Da questo venerdì 13 maggio, in libreria: "L'Etat n'est pas le sauveur suprême. Thèses pour une théorie critique de l'Etat", di Robert Kurz. Traduzione dal tedesco, in francese, di Matthieu Galtier e Johannes Vogele. Éditions Crise & Critique. Collection Palim Psao. ISBN : 978-2-490831-18-0. 18 euros - 190 pages - Diffusion et distribution : Makassar/Hobo. Ouvrage en vente sur le site éditions Crise & Critique.
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