In quella che appare essere come una svolta sorprendente dell'attuale conflitto, sembra che l'Ucraina abbia chiuso il gasdotto che trasportava circa un terzo del gas che arriva in Europa dalla Russia, nel tentativo di imporre un blocco a una regione che ora è in gran parte sotto il controllo delle forze militari russe.
Secondo Russia Today:
«Mercoledì, L'Ucraina ha sospeso il flusso di gas naturale russo verso l'Europa, dando a Mosca la colpa dell'interruzione. Finora il gas russo aveva continuato a fluire ininterrottamente attraverso i gasdotti che attraversano l'Ucraina, e questo nonostante le attività militari».
«In una dichiarazione rilasciata nella tarda serata di martedì, la società che gestisce il sistema di trasmissione del gas ucraino ha affermato di aver deciso di sospendere le sue attività in un importante punto di transito, Sokhranovka, e questo a causa di "interferenze da parte delle forze di occupazione". Secondo l'azienda, la struttura gestisce fino a 32,6 milioni di metri cubi al giorno, vale a dire circa un terzo del gas russo che passa per l'Ucraina e arriva in Europa».
Anche la Reuters segnala un drammatico calo del flusso di gas a partire da questa mattina, l'11 maggio:
«Mercoledì, i flussi di gas russo verso l'Europa che attraversano l'Ucraina sono diminuiti di un quarto, dopo che Kiev ha interrotto l'uso di un'importante arteria di transito, assegnando la responsabilità alle interferenze causate dalle forze russe di occupazione; questa è la prima volta, da quando è in atto l'invasione, che le esportazioni attraverso l'Ucraina vengono interrotte. L'Ucraina è rimasta una delle principali vie di transito del gas russo verso l'Europa anche dopo che il 24 febbraio Mosca ha lanciato quella che definisce una "operazione militare speciale" nel Paese. Il punto di transito che è stato chiuso dall'Ucraina gestisce, di solito, circa l'8% dei flussi di gas russo verso l'Europa, anche se gli Stati europei hanno dichiarato che continuano a ricevere forniture. Il corridoio ucraino invia gas soprattutto ad Austria, Italia, Slovacchia e altri Stati dell'Europa orientale».
A questo punto non è chiaro in che modo gli Stati Uniti e i suoi vassalli della NATO risponderanno a questa interruzione, che probabilmente paralizzerà l'attività economica in tutta Europa.
Questa interruzione si aggiunge a quelle causate dalla richiesta, fatta del governo russo a tutti i Paesi che le impongono sanzioni, di iniziare a pagare i prodotti energetici in Rubli.
fonte: The Real Movement
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