La «prima versione della teoria della crisi di Marx
- La caduta del plusvalore sociale e il limite interno assoluto del capitale -
di Nuno Miguel Cardoso Machado - Università di Lisbona -
Le Due Versioni della Teoria della Crisi di Marx
« [La] tendenza storica della nostra epoca è la crisi fatale della produzione capitalista, (...) una crisi che terminerà con la sua distruzione» (Marx, 1989, p.357).
- "I versione" (Grundrisse): [L']Eliminazione assoluta del lavoro vivente provoca la caduta della massa del plusvalore (= massa di profitto) sociale.
- "II versione (K3): [L']Aumento della composizione organica del capitale provoca la caduta del tasso medio di profitto.
La "I versione" della Teoria della Crisi di Marx (dimensioni)
- I limiti sociali e fisiologici del plusvalore assoluto.
- Le difficoltà di produzione del plusvalore relativo.
- La divergenza tra ricchezza materiale e valore.
- La decrescita assoluta della forza lavoro impiegata.
- L'aumento relativo del lavoro improduttivo.
I Limiti del Plusvalore Assoluto
a_________ b _________ c - - - - ->
dove: ab = Lavoro necessario
bc = Plus-lavoro
- Il limite assoluto della giornata lavorativa si trova a essere «duplicemente determinato» (Marx, 1996, p.346):
- 1 - In termini fisici: nell'arco delle 24 ore, l'individuo è in grado di potes spendere solo un certo «quantum di forza vitale».
- 2 - In termini "morali": Necessità spirituali e sociali determinate dal «livello di cultura generale».
- Insomma, la durata della giornata lavorativa è soggetta a dei limiti insormontabili.
I Limiti del Plusvalore Relativo
a_________b_________c
a__b________________c
- Il plusvalore «non aumenta nella stessa proporzione della moltiplicazione della forza produttiva» (Marx, 2011, p.268).
- Quanto più piccola diventa la quota di lavoro necessario, tanto più piccolo è l'aumento del plus-lavoro che viene ottenuto.
- Per esempio: se il lavoro necessario=2/100 della giornata lavorativa, ecco che allora il raddoppio della produttività (100%) provocherà un aumento di plus-lavoro corrispondente solo a 1/100. Nel 2003, Pietro Basso ha presentato dei dati empirici sulla brusca compressione del lavoro necessario.
La Divergenza tra Valore e Ricchezza materiale e la Caduta Assoluta del Lavoro vivente
- Il modo di produzione capitalista possiede una sua propria dinamica temporale che gli conferisce una specifica traiettoria storica.
- È il tempo di lavoro socialmente necessario, a determinare la grandezza della forza lavoro impiegata: la concorrenza tra i capitali, distribuisce questo oggettivo standard di produttività.
- Solamente il lavoro vivente produce valore (e plusvalore).
- Il capitale «è la contraddizione in processo, [ per il fatto] che cerca di ridurre il tempo di lavoro al minimo, nel mentre che allo stesso tempo, dall'altra parte, pone il tempo di lavoro come unica misura e fonte di ricchezza» (Marx, 2011: 588-589)
La Divergenza tra Valore e Ricchezza materiale, e la Caduta assoluta del Lavoro vivente ( continuazione )
- Nel rendere il lavoro superfluo, il progresso tecno-scientifico scava un fossato tra il gigantesco potenziale di produzione di ricchezza materiale e la capacità sempre più in calo di produzione di valore.
- [La] Terza Rivoluzione Industriale (microelettronica): introduce una rottura qualitativa e convalida il concetto di limite interno assoluto del capitale (cfr. DE MASI, 2000; GORZ, 2010; KURZ, 2016; RAMTIN, 1991; RIFKIN, 1995).
- [L']Abolizione del lavoro (sostanza del capitale) può essere, o barbarica o emancipatrice.
- Il formarsi di un tasso di profitto generale e la mistificazione dei prezzi di produzione: Il trasferimento intra e inter-settoriale del plusvalore, spezza la relazione tra dispendio di lavoro e profitto (medio) a livello di capitale individuale e settoriale, sebbene rimanga valida a livello di capitale sociale globale, determinando così la dimensione complessiva della torta globale da distribuire.
L’aumento relativo del Lavoro Improduttivo
CONCLUSIONI
- Poiché «un grande capitale con un piccolo tasso di profitto, si accumula più rapidamente rispetto a un piccolo capitale con un grande tasso di profitto» (Marx, 1986, p. 189), non è possibile dedurre il limite interno assoluto del capitale a partire dalla caduta del tasso medio di profitto.
- Il collasso del modo di produzione capitalista può essere dedotto solo a partire dalla caduta della massa di plusvalore (= massa di profitto) sociale, risultante dalla diminuzione assoluta del numero di lavoratori produttivi utilizzati.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
BASSO, Pietro."Tempi moderni, orari antichi. L'orario di lavoro a fine secolo". Franco Angeli, 1988.
DE MASI, Domenico. "Il futuro del lavoro. Fatica e ozio nella società industriale". Rizzoli, 2003.
GORZ, André, "Ecologica". Jaca Book, 2009.
KURZ, Robert. "The Substance of Capital". Londres: Chronos Publications, 2016.
MARX, Karl. "Il Capitale. Crítica dell'Economia Politica. Libro III:Il processo complessivo della produzione capitalistica".Einaudi, 1978.
MARX, Karl. "Drafts to the Letter to Vera Zasulich". In: MARX, K.; ENGELS, F. Collected Works. Volume 24. Londres: Lawrence & Wishart, 1989.
MARX, Karl. "Il Capitale. Critica dell'Economia Politica. Libro I: Il Processo di Produzione del Capitale". Einaudi, 1978
MARX, Karl."Grundrisse. Manuscritos Econômicos de 1857-1858. Esboços da Crítica da Economia Política". São Paulo: Boitempo Editorial, 2011.
RAMTIN, Ramin. "Capitalism and Automation. Revolution in Technology and Capitalist Breakdown". Londres: Pluto Press, 1991.
RIFKIN, Jeremy. "La fine del lavoro. Il declino della forza lavoro globale e l'avvento dell'era post-mercato". Mondadori, 1995.
SAVRAN, Sungur; TONAK, Ahmet E. "Productive and Unproductive Labour: An Attempt at Clarification and Classification". Capital & Class, n. 68, p. 113-152, 1999.
fonte: Nuno Miguel Cardoso Machado, su Academia
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