Nel corso della sua vita, Patricia Highsmith inventò trentotto nomi falsi e li usò per inviare lettere ai giornali lamentandosi di questioni politiche. La maggior parte delle volte, le lettere erano delle critiche nei confronti dello stato di Israele e degli ebrei. Come scrive Schenkar, «per Pat, ogni adulto nasconde un segreto e tutti - compresa lei stessa - sono dei falsari». A partire da questa visione dei suoi simili, e conoscendo la sua paura di perdere la sanità mentale, la scrittura dei suoi diari e quaderni - sebbene in alcuni casi falsificasse date, luoghi ed eventi - erano il suo metodo per mettere ordine nella propria vita (il suo ordine) e mantenere un minimo di equilibrio emotivo.
fonte: https://www.jotdown.es/
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