«Dovete instaurare delle relazioni molecolari con gli autori che leggete. Trovate quello che più vi piace, e non spendete mai un solo secondo a criticare qualcosa o qualcuno. Mai, mai, mai criticare. E se vi criticano, dite: "Ok" e andate avanti, perché tanto è inutile. Individuate di volta in volta le vostre molecole. Se non le trovate, non potrete nemmeno leggere. Leggere significa trovare le proprie molecole. Esse si trovano nei libri. Le molecole del vostro cervello sono nei libri e voi dovete trovare quei libri. Penso che per i giovani dotati di un certo talento non ci sia niente di più triste che invecchiare senza aver trovato quei libri che avrebbero dovuto realmente amare. E di solito il fatto di non trovare i libri che si amano, o addirittura di non amarne nessuno, conferisce un certo temperamento... fino a che, all'improvviso, si diventa saggi nei confronti di tutti i libri. È una cosa piuttosto rara. Si diventa amareggiati. Avete presente quel genere di amarezza tipica dell'intellettuale che si vendica sugli autori per non aver saputo trovare quello che amava... quell'aria di superiorità che ha a causa del fatto di essere uno sciocco. Il tutto è davvero molesto. In ultima analisi, bisognerebbe avere una relazione solo con quello che si ama.»
(da: Gilles Deleuze, "[Risate] Fuori dal contesto" - Editorial Cactus)
Nessun commento:
Posta un commento