sabato 19 agosto 2023

L’ombra sulla nostra testa…

L'invasione del Niger potrebbe essere un fattore di instabilità globale
- di Pedro Arlindenor -

Se le preoccupazioni per il futuro dell'umanità - preoccupazioni che tutti abbiamo e che sono diventate più forti con gli scontri militari in Ucraina - non fossero sufficienti, ora stiamo per amplificare il nostro senso di insicurezza a causa della crescente instabilità nel continente africano. Le recenti minacce di invasione del territorio del Niger nell'Africa centrale possono essere l'innesco per l'espansione del confronto militare tra le grandi potenze mondiali; e questo di certo ci preoccupa immensamente. È chiaro che attualmente è in corso un processo di guerre locali di riorganizzazione mondiale, un processo di movimento e di tentativi di consolidare le zone di influenza dei paesi imperialisti. In questo processo di riorganizzazione mondiale, le alleanze si rompono e nuove alleanze emergono. Paesi che fino ad allora si proclamavano pacifisti, ora si lanciano nella competizione agli armamenti e si moltiplicano le loro forze armate e l'industria bellica. Questo è il caso del Giappone e della Germania, ad esempio, i quali in virtù dei trattati della fine della seconda guerra hanno mantenuto forze armate solo residue, e oggi sono in procinto di espandere il loro potere militare. È chiaro che la Nuova Cina - che si presenta come una superpotenza nuova di zecca - e la Russia post-sovietica si muovono sul globo in quanto potenze militari, con interessi globali. Ex imperi che fino a poco fa pensavamo ormai morti, oggi riappaiono sulla scena mondiale; come la Turchia, che sogna di ristabilire le sue ex zone di influenza, provenienti dall'estinto impero ottomano, e come l'India, alla ricerca di un protagonismo mondiale. Per non parlare della situazione esplosiva che continua a esserci in Medio Oriente, e dell'escalation militare in cui si continuano a confrontare l'Iran, l'Arabia Saudita e lo Stato di Israele. Pertanto, vediamo così che l'imperialismo americano e i suoi alleati raggruppati nella comunità europea stanno avanzando sulle ex zone di influenza della defunta Unione Sovietica, e come una tale mossa alla fine abbia portato alla guerra in corso in Ucraina. È quindi ben visibile come il vecchio equilibrio di un mondo bipolare che esisteva nel periodo della Guerra Fredda abbia oggi cessato di esistere, lasciando il posto a un mondo multipolare, dove i pezzi devono essere adattati ai nuovi luoghi. Il mondo dominato dal modo di produzione capitalista è instabile, e minaccia l'umanità facendo incombere sulle nostre teste l'ombra delle immense testate nucleari che appartengono agli arsenali di tutti questi paesi.

In un simile contesto, il recente colpo di stato militare in Niger, e le mutevoli alleanze della giunta militare che ha preso il potere, alla fine hanno provocato una reazione immediata da parte dell'imperialismo francese. Notiamo qui come la Francia abbia in quel paese degli importanti interessi commerciali, in particolare quello di controllare l'estrazione e la commercializzazione dell'uranio - un combustibile strategico per le sue centrali nucleari - e come da questo derivi la sua reazione, proporzionale alle perdite che potrebbe avere a causa delle recenti decisioni della giunta militare trinceratasi al potere. I suoi alleati nel continente - paesi come Nigeria, Benin, Togo, Ghana, Costa d'Avorio, Liberia, Sierra Leone e Senegal, che mantengono governi filo-occidentali - ora minacciano di invadere il Niger; e questo apre il sipario su una guerra che può senza dubbio trasformarsi in un altro conflitto per procura tra NATO e Russia, ma questa volta nel continente africano.

L'escalation militare che è già in atto in Europa con la guerra in Ucraina, e che sta per esplodere con l'imminente invasione di Taiwan da parte della Cina in Oriente, minaccia ora anche la stabilità dei paesi africani, e potrebbe precipitare il mondo in quella che non sarebbe più solamente l'ipotesi di un olocausto nucleare. È urgente quindi che tutti noi si sia consapevoli del fatto che una situazione così pericolosa è causata esclusivamente dagli interessi finanziari di un mondo governato dal movimento del capitalismo.  A partire da un'ottica che conosciamo, e che si basa sulla necessità di un profitto incessante oltre che sul controllo totale di alcuni paesi sugli altri. Oggi, il capitalismo è perciò il principale nemico dell'umanità! La sua logica predatoria sta distruggendo quella natura che ospita sia noi che tutti gli altri esseri viventi che qui abitano. E questa logica spinge i paesi a guerre fratricide, nelle quali, a causa dell'esistenza di arsenali nucleari, possono distruggere la vita stessa sul pianeta. Basta una scintilla per incendiare un'intera prateria. E questa scintilla potrebbe essere un'invasione in Niger, un'invasione di Taiwan, o anche la guerra che è in corso in Ucraina.

Contro una tale logica, solo un movimento mondiale di esseri umani è in grado di riuscire a  fermare una traiettoria di distruzione così folle. E ciò è possibile e dipende esclusivamente dal nostro atteggiamento. La lotta per la pace, per la fine del capitalismo e per una nuova forma di relazione tra gli esseri umani diventa indispensabile. Dobbiamo partecipare con tutte le nostre forze a tutte le iniziative che sorgono contro il capitalismo: sia nelle lotte ecologiche, sia nella lotta per la pace e contro la violenza, sia a quelle per i diritti dei cittadini contro lo Stato, così come a quelle per la dignità della specie umana e contro il razzismo, contro il dominio patriarcale della società, e per la libertà di culto e di religione. Queste lotte hanno grande importanza, e nella misura in cui vengono innescate e dirette con l'obiettivo finale di superare la società capitalista, esse possono allora fermare sia quello che è il processo in corso di implementazione della barbarie, che l'imminenza di una guerra nucleare. Per essere effettivamente determinanti, tutte le lotte sociali in atto devono pertanto avere un carattere anticapitalista . La minaccia più grande consiste nella perpetuazione del capitalismo. Dobbiamo sbarazzarcene!

- Pedro Arlindenor - Serra da Mantiqueira, agosto 2023 -

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