lunedì 6 dicembre 2021

Quando si fa tardi …

La presente edizione raccoglie alcuni saggi di Dodds, per lo più inediti in italiano, scritti tra gli anni Venti e Sessanta del secolo scorso. L’ambito di studi in cui i testi rientrano è quello inerente al Platonismo Tardo o Neoplatonismo, ambito nel quale la figura di Dodds spiccò nella scena degli studi classici del Novecento europeo. I suoi eccellenti contributi sul pensiero filosofico e religioso della tradizione greca, caratterizzati dal rigore del filologo, dall’erudizione dello storico e dall’universalità intellettuale del filosofo, attirarono l’attenzione nel panorama accademico europeo della seconda metà del Novecento verso quel periodo storico chiamato tarda antichità e contraddistinto dall’incontro tra filosofia greca e religione cristiana. Ancora insuperate rimangono le sue letture delle categorie filosofico-religiose antiche di “razionalità” e “irrazionalità” e della genesi e dello sviluppo di quell’epocale fenomeno spirituale chiamato Neoplatonismo.

(dal risvolto di copertina di: Eric D. Dodds, "Temi fondamentali del Neoplatonismo". Mimesis, € 20)

L’OMBRA LUNGA DI PLOTINO SULLA TEOLOGIA
- di Armando Torno -

Durante gli anni di Gallieno, ucciso a tradimento nel 268 della nostra era, il filosofo Plotino concepì il progetto di realizzare una città seguendo gli intendimenti di Platone. Nulla si fece, forse perché l’imperatore si disinteressò; tuttavia, del piano restarono il sogno e il nome: Platonopoli. La storia del pensiero, invece, non riuscì più a liberarsi di Plotino. Con le sue opere, le Enneadi, corrispondenti a 54 trattati raccolti dal discepolo Porfirio in 6 gruppi di 9 scritti ciascuno, questo filosofo dominò Patristica e Scolastica (seppur con la mediazione dello pseudo-Dionigi e di Proclo), incantò il Rinascimento, che con lui riuscì a celebrare la divinità del cosmo e la dignità dell’uomo. E inoltre suggerì al Romanticismo non poche prerogative dell’Assoluto, ricordandone la signoria esercitata sulle forme della storia e sul linguaggio cifrato delle apparenze. Plotino fu meditato da Novalis a Hölderlin a Hegel.
Alcune domande da lui poste condizioneranno anche la teologia successiva, non soltanto i cosiddetti neoplatonici. Del resto, nella V delle sue Enneadi egli cerca di ricostruire la “caduta”, chiedendosi: cosa ha portato le anime a ignorare sé stesse e la loro origine? Il filosofo pone un quesito che turberà non pochi Padri della Chiesa: «Qual è mai la causa che ha reso le anime - che sono parti di lassù e totalmente gli appartengono - dimentiche del loro padre Iddio e ignare di se stesse e di Lui?».
Non cercheremo di ricostruire una possibile risposta, tuttavia desideriamo ricordare un libro dell’irlandese Eric D. Dodds, tra i massimi grecisti del secolo scorso, dedicato ai Temi fondamentali del Neoplatonismo. Lo ha curato Daniele Iezzi, premettendo alla raccolta di testi e saggi (per lo più inediti in italiano) un’attenta e informata introduzione. Un volume che è una sorta di palestra spirituale, giacché propone passi di Plotino sul rapporto anima-carne e su quanto fece per esse l’intelligenza divina; porta a riflettere su eternità e tempo, o con Proclo e i suoi Elementi di teologia cosa significhi “ritornare” al Divino. Dodds sceglie Porfirio e le sue Sentenze per parlare della liberazione dell’anima dal corpo (evocando l’ipotesi di una doppia morte); ritorna ancora a Plotino per trattare La necessità del male.
Problema inquietante, osserverà qualcuno, sul quale si tormenteranno Agostino e troppi altri, senza tuttavia giungere a conclusioni definitive accettate dalla ragione. Ma qui si rischia di naufragare in un argomento senza confini. Converrebbe, per prudenza, accontentarsi di quanto osserverà Proclo nel suo Commento alla Repubblica: «Il male deriva dal bene, in quanto anch’esso, in una certa misura, è un bene ».

- Armando Torno - Pubblicato sulla Domenica del 31/10/2021 -

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