martedì 20 giugno 2023

Lettera a Karl Marx

Firenze, 7 febbraio 1865, via dei Pucci, secondo piano

Carissimo, tu hai formalmente il diritto di avercela con me, perché ho lasciato senza risposta la tua seconda lettera e ho tardato fino a oggi a rispondere alla terza. Ecco le cause del mio silenzio: conformemente al tuo desiderio, ho mandato a Garibaldi una copia dell’appello del comitato internazionale e aspetto ancora una sua risposta. Attendo inoltre che si stampi la traduzione italiana per spedire anche questa. Non ti puoi immaginare come in questo paese la gente sia lenta e indecisa. La mancanza di denaro – questa prima e fondamentale, ma anche molto naturale malattia di ogni organizzazione democratica in Europa – inceppa ogni lavoro attivo. Oltre a ciò, la grande maggioranza degli italiani, demoralizzata dal fiasco [in italiano nel testo] completo e dagli errori del partito democratico centralista e unitario, è adesso fortemente malata di scetticismo e di stanchezza. Soltanto la propaganda socialista, appassionata, energica e conseguente, può far tornare in questo paese la vitalità e la volontà. Ma per tutto ciò ci vuole tempo, perché qui occorre ricominciare tutto da capo. In Inghilterra, com’è evidente, voi andate avanti a gonfie vele. Noi, al contrario, azzardiamo a dispiegarle a poco a poco [in italiano nel testo].
Ti mando una poesia fiorentina che spero non ti dispiacerà. Purtroppo l’organizzazione è un affare ben più difficile delle poesie: anch’essa procede, è vero, ma molto lentamente. I suoi successi sono rallentati dall’indifferenza scettica, dalla diffidenza reciproca, dall’ignoranza e dall’incapacità dei cosiddetti capi della cosiddetta democrazia, completamente disorientata e demoralizzata. In Italia deve formarsi una democrazia nuova, fondata sul diritto assoluto e sul culto unico del lavoro. Gli elementi per questo ci sono: l’Italia ne è piena e su questo punto non si deve disperare. Pazienza [in italiano nel testo], come amano dire qui, e di questa pazienza ne occorre tanta! Mazzini è terribilmente in errore se continua a credere che l’iniziativa del nuovo movimento verrà dall’Italia. Verrà dall’Inghilterra, o dalla Francia, o magari dalla Germania; certamente dalle prime due se parliamo solo dell’Europa, oppure da quella magnifica America del Nord: ecco il centro intellettuale e propulsivo dell’umanità. Il resto verrà dietro a rimorchio.
E ora, carissimo [in italiano nel testo] amico, dammi la tua assoluzione per il lungo silenzio, un peccato nel quale non ricadrò più, e bacia rispettosamente per me le belle mani della signora Marx e della figlia.

Tuo devoto M.B.

Non appena avrò le fotografie di mia moglie e di me stesso ve le manderò, ma in cambio chiederò quelle di tutta la santissima famiglia [in italiano nel testo]

(dal volume «Viaggio in Italia» (Elèuthera), una lettera di Michail Bakunin)

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