mercoledì 28 giugno 2023

Il solo immaginario è … il lettore !!

Muovendosi con maestria fra saggistica e narrativa, nell’Ultimo lettore Ricardo Piglia ricostruisce in modo originalissimo una possibile storia del lettore tipo: chi è? Dove legge? Quali sentimenti lo animano? Fra le pagine di questo libro incontriamo di volta in volta lettori e scrittori realmente esistiti e lettori-personaggi nati dalla mente creativa di alcune fra le penne migliori di sempre: osserviamo un Borges ormai cieco che «cerca di decifrare le lettere di un libro che tiene incollato alla faccia»; scopriamo il rapporto di Kafka e Tolstoj con le donne – muse e copiste al tempo stesso –; ci facciamo trascinare dalla follia di Amleto e don Chisciotte, risolviamo casi con Auguste Dupin e Philip Marlowe; proviamo ardenti passioni insieme ad Anna Karenina e a Madame Bovary e marciamo on the road con Ernesto Che Guevara, lo scrittore mancato, colui che non si è mai separato dai suoi libri, nemmeno durante la guerriglia.
Coinvolgente e ricco di spunti, L’ultimo lettore è «una serie privata, un percorso arbitrario attraverso alcuni modi di leggere», ma anche una riflessione profonda sull’arte di narrare.

(dal risvolto di copertina di: Ricardo Piglia, L'ultimo lettore, Sur pp.228, €17,50)

Come Don Chisciotte e Che Guevara: «domani nella battaglia» porta un libro
- di Tommaso Pincio -

I libri che parlano di chi fa della lettura una ragione di vita sono ormai così numerosi da rappresentare un genere a parte, come il giallo o la fantascienza. Che il lettore sia intanto diventato una specie in via di estinzione sembra alimentare la tendenza anziché porvi un freno. Più i lettori diminuiscono, più se ne parla. È un paradosso solo apparente. Anche in passato, quando televisione e telefoni intelligenti erano di là da venire e il libro costituiva l'unico mezzo per viaggiare in altri mondi senza muoversi di un passo, il lettore era già in via di estinzione, il sopravvissuto di un'età dell'oro in cui i libri godevano ben altra considerazione. Non per niente anche il protagonista del primo grande romanzo della storia, Don Chisciotte, è un uomo attempato e lettore avidissimo che si avventa su ogni foglio stampato gli capiti a tiro, amante di storie cavalleresche ormai fuori dal tempo. Il nome dell'hidalgo torna infatti più volte in uno dei migliori libri mai scritti sulla figura del lettore. Vi appare anche nell'epilogo dove si rimarca come in tutto il suo romanzo Cervantes non mostri mai il suo eroe leggere le sue amate avventure perché, avendo ormai divorato tutto quel che poteva divorare, si è trasformato in ciò che ha letto, nel cavaliere che combatte i mulini a vento ovvero nell'ultimo esemplare della sua specie.

L'ultimo lettore è anche il titolo di questo libro «fatto di casi immaginari e di lettori unici». Lo ha scritto Ricardo Piglia, autore argentino che meglio di chiunque altro si è misurato con una questione cruciale e ineludibile in quel paese  ai confini del mondo: come fare letteratura all'ombra di Borges, il cui insegnamento più importante consiste appunto nella certezza che «la finzione non dipende solo da chi la costruisce, ma anche da chi la legge». Fare del lettore il personaggio ideale dei suoi racconti era per Borges la naturale conseguenza del preferire la gloria dei libri letti a quella dei libri scritti. Attenzione però. Il personaggio lettore non è un riflesso del Borges lettore; sono entrambi due riflessi, due specchi posti uno di fronte all'altro in cui si specchia ciò che si trova in mezzo. «L'immaginario si colloca tra il libro e la lampada» scrive Piglia citando Foucault che a sua volta parlava di Flaubert, il che è come dire che l'immaginario è il lettore.

Impossibile e insensato dunque stabilire distinzioni e gerarchie tra lettori reali e lettori immaginari. Il vero lettore è sempre un'invenzione. Prendiamo la scena di Amleto in cui il principe di Danimarca entra a corte leggendo un libro ignorando i presenti. Per noi spettatori è evidente che finga per seminare sconcerto tra i presenti. Ma che finga o legga davvero non fa in fondo alcuna differenza; una persona che si immerga in un libro mentre è in società ci apparirà comunque separata del reale, un assente, un fantasma quasi. Vale per Amleto e vale anche per la famosa foto che mostra Che Guevara in Bolivia, appartato sui rami, intento a leggere e consapevole - possiamo dirlo perché lo ha scritto in un diario - che la lettura rappresentasse per lui un rifugio, un modo di eludere i problemi quotidiani e allontanarsi dagli uomini, tanto da definirla la sua principale debolezza insieme al tabacco. Piglia dedica un intero capitolo a questo ulteriore paradosso apparente: Che Guevara, il guerrigliero che prima e dopo una battaglia si apparta e legge, che porta sempre con sé un tascapane di cuoio con dentro il diario e i suoi libri, malgrado l'imperativo primario di un guerrigliero sia la mobilità, lo spostamento rapido e incessante, e dunque l'essere leggeri e sempre presenti, capaci di disfarsi di tutto.

Se chiedersi cosa sia un lettore implica che non si facciano distinzioni tra i lettori immaginari e i lettori in carne e ossa, è inevitabile che la risposta sia sempre la stessa anche se sempre diversa. Esistono lettori di ogni sorta che hanno però in comune il porsi al limite di qualcosa, che sia il consesso sociale o la realtà o la vita. È per questo che spesso i lettori rasentano la follia come Don Chisciotte o finiscono male come Emma Bovary o finiscono male dopo aver rasentato la follia come Amleto. Nella sua illuminante esplorazione Ricardo Piglia li analizza uno a uno, spesso mescolandoli, e noi che leggiamo, compiaciuti, ma anche un po' turbati, non possiamo che dargli ragione, con il pensiero rivolto al recente caso di quel giovane impiegato nell'ufficio di una casa editrice che per anni si è fatto inviare con l'inganno manoscritti ancora inediti, finché non è stato arrestato all'aeroporto di New York. Nessuno ha mai capito perché lo facesse, visto che non ha mai cercato di lucrarci. Il ladro ha spiegato di volersi godere quei libri prima di chiunque altro. Il che lo ha reso in fondo un nuovo Don Chisciotte, l'ultimo degli ultimi lettori.

- Tommaso Pincio - Pubblicato su TuttoLibri del  25/3/2023 -

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