Il Capitalismo in marcia verso la collisione ecologica
di André Villar
La contraddizione esistente tra quella che è la forma sociale capitalistica-moderna e il mondo concreto e sensibile, si evidenzia e si esprime, tra l’altro, a partire dalla crescente erosione delle fondamenta ecologiche e materiali della Terra. A ogni sviluppo tecnologico, ecco che viene mobilitata sempre meno forza lavoro destinata a produrre una determinata quantità di beni. Ciò significa che nel corpo di ciascuna merce si trova a essere coagulato sempre meno lavoro umano. Detto in altri termini, le merci valgono sempre meno. Come può, il sistema sfuggire a una simile contraddizione? Producendo sempre più unità del medesimo prodotto! Se a causa dei nuovi sviluppi tecnologici, il valore di ciascuna merce si è dimezzato, ecco che per compensare la perdita si rende quindi necessario produrre una quantità doppia di prodotti. E dal momento che questo movimento non si arresta - e che il sistema può preservarsi solamente espandendosi per mezzo della dilatazione della propria forma - ecco che ci rendiamo conto del fatto che tutta questa logica ha finito per portare a un incremento del processo di dilapidazione delle basi naturali della vita.
Si tratta di una sorta di «tasso di accelerazione del Consumo del Mondo»; cosa che nel corso della storia del capitalismo aumenta in maniera esorabile. Una dinamica questa, che continua ad aggravarsi sempre più. Basti pensare che sono decenni ormai che praticamente la velocità dei computer viene raddoppiata al ritmo di ogni ogni due anni; e questo tenderà ad aumentare ancora di più nel corso della cosiddetta singolarità, come è stato previsto da alcuni teorici: accelerazione dell'accelerazione di un movimento che era già esponenziale [*1]. Questa contraddizione tra la forma sociale e il contenuto concreto-sensibile del mondo è stata espressa da Marx nel modo seguente: «Ciò significa semplicemente che lo stesso numero di operai - la medesima quantità di forza lavoro che faceva lavorare un certo capitale variabile per ottenere un determinato volume di valore dato - ora, in seguito ai particolari metodi di produzione sviluppatisi nella produzione capitalistica, pone in attività, utilizza e consuma in maniera produttiva, durante lo stesso periodo di tempo, una massa sempre più grande di strumenti di lavoro, di macchine e di capitale fisso di ogni genere; e pertanto consumerà produttivamente una quantità sempre più grande di materie prime e ausiliarie». [*2]
Il problema che Marx era riuscito a individuare, è diventato una vera e propria catastrofe; oltre a essere una minaccia crescente per la specie umana e per gli altri abitanti della Terra. Questa logica, che nel corso del suo processo di affermazione su scala planetaria ha già portato a molti eccessi, ora sta rapidamente procedendo in direzione della distruzione delle condizioni ecologiche necessarie alla vita nel suo complesso. Può darsi che forse la vita stessa sopravvivrà, e che tutto questo sia solo una leggera febbre nella storia della Terra. Ma il ritmo della depredazione planetaria tende a rendere impossibile l'esistenza umana in quelle che sono delle parti sempre più crescenti del pianeta, portando così a fughe di massa da quelle regioni colpite da dei disastri ecologici di qualche tipo, insieme a guerre per le "risorse" vitali; le quali guerre, per inciso, sono già iniziate in un modo o nell'altro in varie parti del pianeta, e comprendono anche la guerra per l'acqua [*3].
L'accelerazione del processo di Consumo del Mondo si sta manifestando in modi diversi, ma l'aumento delle emissioni di CO2 nell'atmosfera ne è la manifestazione più evidente. Anche dopo la rivoluzione industriale, i livelli di emissioni di CO2 nell'atmosfera erano relativamente bassi. È dalla metà del XX secolo in poi, che questo processo si è intensificato. Nel 1950, appena cinque anni dopo la fine della Seconda guerra mondiale, le emissioni globali annuali erano passate da 4 a 6 giga-tonnellate di diossido di anidride carbonica (una giga-tonnellata equivale a 1.000.000.000 di tonnellate). Nel 1989, tale cifra era quasi quadruplicata, arrivando a 22 giga-tonnellate. E nel 2022, avrebbe raggiunto le 36,8 giga-tonnellate. In altre parole, le emissioni di CO2, in tre decenni sono aumentate di oltre il 50%.
Una crescita, questa, che avrebbe potuto essere ancora maggiore se non fosse stato per la forte deindustrializzazione che ha fatto seguito al processo di crisi globale; e solo in misura assai minore in seguito alle misure adottate per ridurre le emissioni: energia solare ed eolica, auto elettriche, efficienza energetica, ecc. Tuttavia, sono state le stesse dinamiche del collasso che ora stanno portando a un aumento dell'utilizzo del carbone minerale e dell’«Olio di Scisto»: una vera e propria regressione energetica finanziata dai capitali fittizi, che sta amplificando i già gravissimi problemi ambientali [*4].
Altrettanto allarmanti appaiono le cifre relative alla produzione di rifiuti, alla distruzione delle foreste, alla desertificazione del suolo, e così via. Ma è ovvio che tutti questi impatti non possono essere isolati l'uno dall'altro; al contrario. I loro effetti si intersecano, si compenetrano e si intensificano. Ad esempio, l'aumento della temperatura globale porta allo scioglimento del permafrost, e quindi a una maggiore incidenza degli incendi, e pertanto al riscaldamento degli oceani, e così via. Il risultato è il rilascio di una maggiore quantità di metano e di CO2, insieme a una minore capacità di assorbirli, cosa che sta creando una spirale devastante [*5]. Pertanto, non si tratta di un fenomeno lineare.
Una volta che sono stati superati certi limiti, c'è la possibilità di enormi balzi, e che si inneschino delle reazioni a catena, portando così un'escalation incontrollabile. In questo modo, quelle che erano le prospettive più catastrofiche di ieri, finiscono ora per svanire, lasciando il posto a previsioni ancora più terrificanti. Se essa non viene fermata, continuerà come un bolide, e lo farà nonostante tutti gli avvertimenti e tutti gli allarmi. Verso l'abisso.
- André Villar - Pubblicato il 21/6/2023 su Critique de la valeur-dissociation. Repenser une théorie critique du capitalisme -
NOTE:
[*1] - La "singolarità" costituisce un singolo evento che ha dalle enormi implicazioni. Essa rappresenta quella fase di crescita tecnologica, esponenziale quasi verticale, allorché il ritmo diventa così talmente estremo che sembra espandersi - per quelli che sono i nostri limitati standard umani - fini a raggiungere una velocità infinita. Per Ray Kurzweil, nell'ultima fase di sviluppo della Singolarità, è l'intero universo che viene saturato dalla nostra intelligenza: «È il destino dell'universo» (p. 29). A suo avviso, una civiltà umano-macchina - con esseri umani non biologici - continuerebbe a rappresentare la civiltà umana, ma lo farebbe a un nuovo e più alto livello di evoluzione. Si veda: Kurzweil, "The singularity is near : When humans transcend biology", New York, Penguin, 2006.
[*2] - Karl Marx - Il Capitale - Libro III -
[*3] - Nemmeno i Paesi centrali vengono risparmiati dalla guerra per le risorse vitali. Il governo francese ha costruito dei giganteschi bacini idrici al fine di rifornire le grandi aziende agricole durante l'estate. I residenti protestano, sostenendo che queste misure danneggiano i piccoli agricoltori. Questi conflitti si stanno già diffondendo in tutto il mondo. I conflitti per l'acqua diventano comuni in Francia, DW Brazil su Youtube, 02/06/2023. Vedi su: https://www.youtube.com/watch?v=uk4NcVlwKzw . Consultato il: 12/06/2023.
[*4] - BOTELHO, Maurílio. "Pianeta in fiamme: come la crisi capitalista approfondisce il collasso ambientale", del 24/08/2021. Online su: https://francosenia.blogspot.com/2021/08/al-fuoco.html
[*5] - I grafici mostrano che più della metà delle emissioni di CO2 si sono verificate negli ultimi 30 anni, BBC News Brazil, 08/11/2021. Disponibile: https://www.bbc.com/portuguese/geral-59013520 . Consultato il 02/05/2023. Le emissioni di CO2 raggiungono un livello record nel 2022, ma sono inferiori al previsto; su: Carta Capital, World, 02/03/2023. Disponibile: https://www.cartacapital.com.br/.../emissoes-de-co2.../ . Accesso: 12/06/2023.
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