Tracciando in tempo reale il collasso della schiavitù salariale
Qui sopra, si può vedere un grafico, tratto dal sito del blog Calculated Risk, che mostra a quanto ammonterebbe la cifra che stima la perdita permanente di posti di lavoro nei nove mesi successivi all'improvviso Stop causato dalle misure di emergenza per contenere la diffusione del Coronavirus negli Stati Uniti. Tale numero è il prodotto delle statistiche del Bureau of Labor, e dovrebbe essere pertanto preso con le molle. Tuttavia, queste proiezioni riescono a darci una misura di quanto sia stato grave lo shock per il mercato del lavoro, e questo in un periodo di tempo spaventosamente breve. Già dopo solo nove mesi, il mercato del lavoro aveva perso, in maniera permanente, più del 50% rispetto ai periodi comparabili, sia durante la recessione del 2001 che in quella del 2008: la perdita ha già superato il totale delle perdite di posti di lavoro che ci sono state in seguito alla recessione del 2001.
Il secondo grafico, proveniente sempre dalla stessa fonte, ci mostra, insieme al cosiddetto presunto boom economico conseguente all'improvviso arresto, come il mercato del lavoro, rispetto alle conseguenze peggiori della crisi del 2008, sia ancora più gravemente compromesso. La gravità del problema per quanto riguarda il mercato del lavoro, appare subito evidente a chiunque stia seguendo le segnalazioni settimanali dei licenziamenti, che essi sono attualmente quattro volte "normali", e corrispondono alle peggiori settimane di quella che è stata la cosiddetta Grande Recessione.
fonte: The Real Movement
Nessun commento:
Posta un commento