"Fascismo", raccoglie quattro testi scritti dal rivoluzionario sovietico Evgenij Bronislavovic Pašukanis sul fascismo italiano e sull'ascesa del fascismo tedesco.
Questi testi, antologizzati per la prima volta in portoghese, si riferiscono al quadro politico dei primi decenni del 20° secolo, e lo affrontano dal punto di vista della critica di Marx.
Nell'aprire la raccolta, "Per una caratterizzazione della dittatura fascista", scritto nel 1926, stabilisce quali sono i parametri per una rigorosa comprensione del fascismo.
A seguire, il secondo testo, "Fascismo", scritto nel 1927 per l'Enciclopedia dello Stato e del Diritto, ci fornisce una descrizione generale del fenomeno fascista visto a partire dal caso italiano.
"La crisi del capitalismo e le teorie fasciste dello Stato", del 1931, fa un bilancio della situazione capitalistica mondiale, vista a partire dai contesti politici e teorici dell'Italia e della Germania.
Mentre il quarto testo, "In che modo in Germania i social-fascisti hanno falsificato i Soviet", del 1933, analizza la strategia della sinistra tedesca alla svolta decisiva degli anni 1918-1919.
I testi appaiono di interesse sia per i ricercatori di quel periodo storico che per chi desidera conoscere una prospettiva storica marxista su un fenomeno che ultimamente è ritornato nel dibattito politico e culturale.
«In maniera particolare, i testi di Pašukanis sul fascismo costituiscono la più importante riflessione marxista sull'argomento. In maniera del tutto unica, l'autore affronta, nella questione, il problema delle forme della socialità borghese (merce, valor, Strato e Diritto)», sottolinea Alysson Mascaro nella prefazione dell'opera.
(Fascismo, di Evguiéni B. Pachukanis - Edizioni Boitempo - R$ 31,20 - Preordine)
Pašukanis e il Fascismo
- di Juliana Magalhães -
Attraverso quattro preziosi articoli, Evgenij Pašukanis ci offre, in "Fascismo", la più avanzata chiave di lettura marxista su questo tema. In ogni articolo, il giurista russo assume la posizione di un osservatore privilegiato di quei fattori che avevano scatenato l'ascesa delle dittature fasciste, in special modo in Italia e in Germania, a partire dal fatto di essere stato contemporaneo rispetto agli eventi che svolsero in quel periodo buio. Pašukanis evidenzia come la dittatura fascista sia la dittatura del capitale, dove la piccola borghesia si pone come una sorta di appendice, senza però limitarsi tuttavia a tale approccio, cercando di dipanare quali determinazioni - ed in che modo - abbiano dato origine agli Stati fascisti; nonché quali novità e quali contraddizioni siano emerse a partire dalla forma che questi Stati avevano assunto. Il teorico marxista ci mostra come ancora oggi ci sia una tenue barriera che separa la democrazia dal fascismo, e che gli Stati fascisti sono strutturalmente legati al modo di produzione capitalistico, allo stesso modo dei cosiddetti Stati liberali. Nel trattare quello che avveniva nell'Italia di Mussolini, per esempio, segnala quale sia la diretta violazione della legalità esistente nel processo di lotta per il potere da parte dell'organizzazione fascista. Inoltre, l'autore analizza anche l'appello ideologico alle masse da parte del fascismo e rileva come questo movimento di estrema destra stabilisca una dittatura partitaria, pertanto distinta dalle dittature esclusivamente militari di tipo bonapartista. Pašukanis dimostra anche che il fascismo italiano è stato caratterizzato da tutta una serie di de-nazionalizzazioni e dall'attacco ai diritti del lavoro e sociali, attraverso l'aumento della giornata lavorativa e l'abolizione del pensionamento di vecchiaia, ad esempio. Nel caso della Germania, l'autore osserva che la socialdemocrazia, nel frenare i processi autenticamente rivoluzionari, ha reso fertile il terreno su cui sarebbe cresciuta ed avrebbe prosperato l'erbaccia del nazismo. I testi di Pašukanis - tradotti direttamente dal russo - rivelano l'acume e le spessore intellettuale e politico dell'autore, così come il suo rigore teorico e la raffinatezza del suo approccio marxista, dimostrando, inoltre, anche la radicale contrapposizione tra fascismo e socialismo. Tutto ciò rende questo suo lavoro un'opera ineludibile, tanto per la comprensione di questo fenomeno storico, quanto per la percezione di come i movimenti fascisti - e simili - siano delle possibilità inerenti al capitalismo.
- Juliana Magalhães -
fonte: Blog da Boitempo
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