Nel medesimo anno in cui Ernst Jünger si reca in Brasile, il 1936, Samuel Beckett parte per la Germania: i due viaggi iniziano addirittura nello stesso periodo, settembre/ottobre (la prima annotazione di Jünger nel suo diario, poi diventato il libro "Traversata atlantica" - è del 19 ottobre 1936; quella di Beckett è del 28 settembre). Anche Beckett scrive un suo diario, un po' più lungo di quello di Jünger, visto che il suo viaggio è durato mesi, prolungandosi fino all'anno successivo. Scopo principale del viaggio di Beckett, era quello di esercitare il suo tedesco e visitare minuziosamente i musei; inoltre, di fatto ebbe anche modo di vedere da vicino, in prima persona il consolidamento del fascismo. I diari sono assai diversi tra loro: quello di Jünger venne poi, successivamente, elaborato come libro, in modo da poter così levigare le sue descrizioni fenomenologiche, e conferire a esse quello smalto che ha finito per mettere in ombra la "spontaneità" del diario; quello di Beckett è, nei suoi diversi momenti, un accumulo di note sparse, elenchi, nomi di persone che sono stati annotati, percorsi, strade, titoli di opere d'arte e di libri letti e/o acquistati, e così via. L'immagine riportata qui in alto è quella di un frammento degli appunti di Beckett, tratto dall'articolo "Beckett, German Fascism, and History: The Futility of Protest", di James McNaughton.
I sei quaderni scritti a mano, che formano i "Diari tedeschi" di Beckett sono depositati nell'archivio della Beckett International Foundation presso l'Università di Reading (il materiale nel suo insieme consta di circa 120.000 parole). Alcune delle esperienze relative a quei mesi tedeschi, vengono rielaborate per la narrativa futura, come per esempio la visita agli affreschi del Tiepolo nella Residenza di Würzburg, la quale poi comparirà poi in "Malone muore". I diari di Beckett non sono ancora stati pubblicati, ma nel suo libro del 2011, "Samuel Beckett's German Diaries 1936-1937", Mark Nixon li ha analizzati a lungo. Utilizzando i diari come punto centrale, a partire da essi Nixon attinge a manoscritti inediti, taccuini, corrispondenza, appunti di lettura degli anni '30, per poi riflettere così sia sull'evoluzione creativa di Beckett prima del 1936 sia sulla direzione che la sua scrittura avrebbe preso dopo il suo ritorno a Dublino nell'aprile del 1937).
fonte: Um túnel no fim da luz
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