Robert Kurz - 24/12/1943 - 18/7/2012 -
« Da quando lo conobbi, non l'ho mai visto sfruttare la sua straordinaria posizione teorica al fine di interessi tattici di potere, o considerare la critica come mezzo per soddisfare degli interessi personali; l'arroganza e la focalizzazione sul proprio ego gli erano profondamente estranei. Che a volte una simile accusa sia stata mossa contro di lui proprio da parte di alcuni compagni e compagne di viaggio, va attribuito, in una certa misura, al desiderio di dislocare sul piano personale quelle che erano invece delle differenze oggettive di contenuto, insieme alle sue forme di giudizio necessariamente veementi. Poiché, per quanto polemici fossero i suoi testi e i suoi libri, dal suo spirito raffinato e dalla sua inesorabile fermezza scaturiva una discussione sul contenuto e sulla sua trasformazione in critica radicale, ma non certo la necessità dell''autopromozione di una mera denuncia. Per quanto siano stati molti i confronti violenti, talvolta spiacevoli, che Robert Kurz ha avuto nella sinistra e con la sinistra, egli non ha mai perso la speranza che questa sinistra si potesse liberare dai suoi rimasugli borghesi, per poter finalmente realizzare il progetto di una "anti-modernità emancipatrice". »
(Daniel Späth)
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