martedì 30 giugno 2020

free state of Floyd

25 Tesi sulla "George Floyd Rebellion"
-  di Shemon e Arturo - 24 giugno 2020 -

«La classe operaia di ogni paese vive la propria vita, fa le proprie esperienze, cercando sempre di creare forme e di realizzare valori che nascano direttamente da quella che è la loro opposizione organica alla società ufficiale.»  (CLR James, Grace Lee Boggs, and Cornelius Castoriadis, "Affrontare la Realtà").

1. - La "George Floyd Rebellion" è stata una ribellione multirazziale guidata dai Neri. Non può essere classificata sociologicamente come se fosse una ribellione esclusivamente Nera. I ribelli provenienti da tutti i gruppi razziali si sono battuti contro la polizia, hanno saccheggiato e hanno bruciato delle proprietà. Tra questi c'erano immigrati, latino-americani, asiatici e bianchi.

2. - Questa sommossa non è stata determinata a partire da agitatori esterni. I dati relativi ai primi arresti mostrano che la maggior parte delle persone dimostrano che provenivano dalle aree in cui la ribellione era cominciata. Se fra di loro c'erano delle persone arrivate in auto dai "sobborghi", questo ci parla solamente della geografia tentacolare e scomposta della metropoli americana.

3. - Anche se molti attivisti e molti organizzatori hanno partecipato, la realtà è che questa ribellione non è stata organizzata né dalla piccola sinistra rivoluzionaria, né dalle cosiddette ONG progressiste. La ribellione è stata informale ed organica, ed ha avuto origine direttamente dalla frustrazione della classe operaia Nera rispetto alla società borghese, in particolar modo rispetto alla polizia.

4. - Non è solo la polizia ad essere stata colta alla sprovvista dalla portata e dall'intensità della ribellione, ma di fronte a questa rivolta popolare, che si è rapidamente diffusa ad ogni angolo del paese, lasciando la polizia spaventata e scompaginata, anche la società civile ha esitato ed ha vacillato.

5. - Nel corso della ribellione, la polizia ha mostrato molte debolezze. Trovandosi contro poche centinaia di manifestanti, i reparti sono stati sopraffatti facilmente e si sono visti costretti a concentrare le loro forze in alcuni particolari punti caldi. Una volta che la polizia sopraggiungeva in una zona di conflitto, la gente si ritirava e si spostava in un altro luogo in modo da poter fare più danni. La guerra convenzionale, con la sua enfasi sugli armamenti e la tecnologia superiore, non è stata in grado di contrastare tutta una serie di manovre flessibili, decentralizzate e rapide, incentrate sulla distruzione delle proprietà.

6. - La fase militante della ribellione è durata dal 26 maggio al 1° giugno. Dopo il 1° giugno, la ribellione non è stata repressa solamente con la forza militare, a è stata anche politicamente repressa. A prescindere dalla repressione messa in atto dalla polizia, dai militari e dai vigilantes, la rivolta è stata repressa politicamente da elementi della sinistra, che hanno reagito ai disordini dando la colpa ad agitatori esterni. In alcuni quartieri, i «manifestanti buoni» sono arrivati al punto di arrestare i «manifestanti cattivi» e a consegnarli alla polizia.

7. - Le ONG Nere, ini inclusa la Black Lives Matter Foundation, non hanno avuto alcuna relazione con la fase militante della ribellione. In realtà, tali organizzazioni hanno avuto tendenzialmente un ruolo reazionario, arrivando spesso ad impedire che si diffondessero rivolte, saccheggi e attacchi alla polizia. Le ONG Nere sono state la punta di diamante delle forze che dividevano il movimento in manifestanti buon e manifestanti cattivi. La base sociale delle ONG Nere non è il proletariato Nero, ma piuttosto la classe media Nera e soprattutto, cosa più importante, un segmento della classe media bianca che si sta radicalizzando.

8. - Questa ribellione è avvenuta a partire dalla violenza razzista della polizia e della disuguaglianza razziale, ma aveva a che fare anche con la disuguaglianza di classe, il capitalismo, il Covid-19, Trump ed altro ancora.

9. - Questa ribellione apre una nuova fase in quella che è la storia di Turtle Island. Una nuova generazione di persone ha vissuto un movimento potente, e di fronte alle crescenti disuguaglianze e alla crisi in atto è improbabile che si siedano e si limitino ad accettarle. La ribellione ha prodotto una nuova soggettività politica - il "George Floyd rebel" - che ha dato il via ad una serie di processi, i quali potranno avere molti risultati possibili che verranno determinati dalla lotta di classe nel presente. Alla fine, il proletariato americano è emerso ed è entrato nella storia.

10. - Questa ribellione è la punta di lancia in quella che è la lotta contro la pandemia. La ribellione sta mostrando al mondo come ci possa essere una lotta rivoluzionaria anche durante un pandemia. La pandemia non sta facendo altro che peggiorare le condizioni di vita delle persone in tutto il mondo, e come risultato di tutto questo possiamo aspettarci solo altre ribellioni in tutto il pianeta.

11. - Per il momento, la "George Floyd rebellion" è stata fermata. Molte ONG e molte persone appartenenti alla classe media trarranno beneficio dagli sforzi dei ribelli che hanno combattuto in queste settimane. Ma queste ribellioni torneranno. Fanno parte della lotta di classe che c'è stata negli Stati Uniti, e di quella a livello globale, a partire dall'ultima recessione globale (2008-2013). ora l'economia mondiale si trova di nuovo in recessione.

12. - Le continue proteste quotidiane sono un prodotto contraddittorio della ribellione, e riescono ad attrarre grandi folle, appartenenti più alla classe media ed ai bianchi. Una simile composizione contribuisce a creare un genere di atmosfera che parla di non violenza e di un «contestatore buono», ma che è inseparabile dai leader Neri che sostengono questo tipo di politica. Allo stesso tempo, l'espandersi delle continue proteste quotidiane consente, cosa importante, una maggiore partecipazione.

13. - Le rivolte notturne avevano un limite, nel senso che nella loro attività non attiravano grandi settori della società. Sommosse, saccheggi, e attaccare la polizia sono un'attività propria dei giovani e dei poveri. Molti lavoratori hanno avuto simpatia per queste rivolte, ma sono rimasti a casa. Ciò dimostra che le rivolte da sole non sono sufficienti.

14. - Molte importanti lotte si sono fuse con questo movimento, inclusi i lavoratori dei trasporti che si rifiutano di collaborare con la polizia. Eppure non è ancora chiaro come questa ribellione sia collegata alle lotte sul posto di lavoro, alle lotte nelle carceri e allo lotte per la casa che si stanno svolgendo nel contesto della pandemia. Sembra che ci sono dei collegamenti storici che avranno un loro effetto nel futuro. In che misura le persone che hanno avuto un ruolo nelle precedenti lotte sul posto di lavoro, sono state coinvolte nelle sommosse? E quando i rivoltosi torneranno sul posto di lavoro, in che modo continueranno a lottare sul lavoro?

15. - Spesso, i sindacati vedono la polizia e le guardie carcerari come se fossero dei lavoratori che hanno bisogno di essere protetti, anziché considerarli dei teppisti armati dalla borghesia come in effetti sono. A prescindere dalla lunga storia di scioperi della polizia, dev'essere fatto ancora molto sul fronte del lavoro quando si tratta di polizia e di abolizione delle carceri. Senza gli operai dei trasporti, senza i lavoratori della logistica, senza gli ospedalieri e gli operatori sanitari, la lotta abolizionista è condannata.

16. - Se si considerano i bassi tassi di sindacalizzazione, non si può non prevedere che molte lotte sul posto di lavoro saranno caotiche, esplosive e senza alcuna mediazione da parte dei sindacati, o da qualche altro genere di organizzazione ufficiale. I sindacati arriveranno e tenteranno di controllarli e di coaptarli. Le lotte sul posto di lavoro, possono ripercuotersi  ed alimentare la lotta in strada? Se questo dovesse avvenire, allora entreremo un una nuova fase della lotta.

17. - Per consolidare il proprio potere e prevenire la rivoluzione, la borghesia si affanna a concedere riforme e concessioni. Alcuni poliziotti vengono licenziati ed incriminati; i budget di alcuni dipartimenti di polizia vengono tagliati; alcune scuole ed università annullano i loro contratti con la polizia; alcune statue razziste vengono rimosse; Trump firma un decreto che garantisce maggiori risorse per la gestione della polizia; il consiglio comunale di Minneapolis vota lo scioglimento del suo dipartimento di polizia. Una sequenza del genere segue quello che è un modello comune nella storia del capitalismo: la classe dirigente risponde alla crisi rivoluzionaria riorganizzando e ristrutturando sé stessa in una maniera che le consenta di rimanere al potere.

18. - Ciò che dev'essere fatto attraverso l'auto-attività del proletariato, altri elementi stanno cercando di farlo attraverso le petizioni, il voto, la legiferazione, e per mezzo del cambiamento politico. Nel contesto di un sistema capitalista razziale, le riforme sono un obiettivo lodevole che per quel che riguarda la vita, dà priorità in maniera chiara alla politica. Tuttavia, si deve tenere in mente il fatto che la società borghese vuole limitare il più possibile questa ribellione: limitandosi solamente a George Floyd, riducendo i bilanci della polizia e redistribuendo il budget su altre aree della società. Ma questa ribellione ha a che fare con molto altro. Riguarda la profonda ingiustizia che viene percepita da tutta la popolazione e che nessuna riforma può eliminare.

19. - L'abolizione implica la distruzione materiale di tutta la gamma di infrastrutture di polizia costruite durante l'epoca del capitalismo razziale. L'abolizione ha avuto luogo dal 26 maggio al 1° giugno. Come risultato di quelli che sono stati i disordini diffusi, in una sola settimana sono avvenute più cose in grado di screditare e limitare il potere della polizia, di quanto non ne fossero accadute in molti decenni di attivismo. È stato qui che abbiamo visto, nel suo senso più pieno,  il potenziale dell'abolizione, aprendo quello che è stato un breve momento di solidarietà tra le differenti frazioni razzializzate del proletariato, causando una crisi nazionale, e aprendo la porta ad un mondo nuovo, per un breve momento.

20. - Non tutto ciò che ha avuto luogo nel corso della rivolta è stato emancipante e liberatorio. I medesimi problemi che esistevano prima, hanno continuato ad esistere anche durante la ribellione: razzismo, transfobia, omofobia, competizione per accapararsi le poche risorse. Tutto questo non scompare improvvisamente durante una ribellione. Il compito fondamentale di costruire un mondo nuovo dev'essere ancora svolto.

21. -  Alla domanda realmente posta, circa quale sia il pieno significato di questa ribellione, non abbiamo ancora risposto. Il senso ed il significato di Black Lives Matters riguarda solo il fatto quelli che vengono razzializzati, lo sono in quanto Neri, oppure la lotta Nera acquista un contenuto più ampio?

22. - Paragonare questa ribellione al 1968, è sbagliato. Questa ribellione è diversa, e lo è a molti livelli. A governare in molte città, ci sono sindaci Neri e commissari di polizia Neri. A ribellarsi, è stato quello che è un proletariato multirazziale.

23. - Nei prossimi anni, potrà essere il proletariato Nero a guidare le altre frazioni razzializzate del proletariato? Questa è una domanda che risale ad un secolo fa, con Du Bois, Haywood, James, Jones, ed Hampton, i quali. in questo paese o altrove, hanno cercato di inventare e mettere a punto vari tipi di coalizione con altre frazioni, nel tentativo di sconfiggere il capitalismo razziale e l'impero. Loro tutti sapevano che il proletariato Nero avrebbe potuto innescare una grande ribellione, ma non avrebbe potuto sconfiggere da sé solo i suoi nemici.

24. - L'unificazione del proletariato, in una lotta comune per eliminare il capitalismo, è l'unica speranza che ha l'umanità per salvare sé stessa e il pianeta. Questo contropotere si basa sul fatto che tutte le persone si possono unire per combattere contro il razzismo, contro il patriarcato, e contro tutto ciò che il capitalismo ha in sé e con sé.

25. - Il desiderio di una solidarietà multirazziale è sempre intenso e presente, come tutte le storie di razzismo hanno sempre dimostrato. Lo sviluppo della solidarietà sarà complesso e difficile, e dipenderà dalle circostanze oggettive e dalle scelte strategiche. La preoccupazione maggiore è quella secondo cui la solidarietà potrebbe andare a scapito della liberazione dei Neri. Per far sì che ciò non avvenga, bisogna fare ogni sforzo possibile per rispettare e sostenere l'autonomia della lotta rivoluzionaria Nera.

- Shemon e Arturo - Giugno 2020 -

fonte: communists in situ

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