Di fronte all'ondata di entusiasmo che ha investito il paese ( dovremmo invece dire per forza «la Nazione» ?!!?? ), conseguentemente al rinvenimento di una ventina - tra bronzi e statuine - di reperti archeologici in un santuario romano nei pressi di San Casciano Bagni (Siena), diventa giocoforza, se non obbligo, porsi qualche domanda. E questo a prescindere dall'indiscussa importanza della scoperta archeologica, se vista nel contesto culturale in cui si colloca. Meno eccezionale appare la cosa, però, nel momento in cui il tutto viene misurato ... esteticamente. Dalle foto, vediamo solo tutta una serie di copie romane di modesta fattura (di quelle che riempiono gli sgabuzzini e i depositi dei più importanti musei archeologici del Mediterraneo), ad opera probabilmente delle maestranze locali. Niente a che fare con i Bronzi di Riace, i quali finiscono per rivelarsi solamente un infelice riferimento da parte di chi lo ha per forza voluto abusivamente usare, proprio nel momento stesso in cui tutta l'attenzione era concentrata sul porto di Catania, dove si è consumata un'altra ridicola patetica figura.
(nella foto, ben altri ritrovamenti emersi dalle acque)
Nessun commento:
Posta un commento