« La verità dell'indagine non è l'indagine della verità. Non vogliamo indagare il mondo com'è, ma inventarlo come non è. Il termine 'inventare' non deve essere inteso in senso tecnologico; non significa unire positivo con positivo, suono con suono, pezzo con pezzo come se l'invenzione fosse una fabbricazione tra gli altri. Inventare significa piuttosto: essere presenti nella rottura del guscio positivo dell'esistente; partecipare all'introduzione del reale nel gioco delle perle di vetro, sperimentare come il non ancora emana dal sempre, come il non sentito si stacca dal sempre sentito per apparire come per la prima volta. (...) Mentre la ricerca positivista, estremamente ignorante e spocchiosa, si basa sull'ipotesi che il mondo non è sufficientemente conosciuto, la coscienza-composizione sa che il mondo non è sufficientemente sconosciuto. Si presenta ai nostri occhi e alle nostre orecchie troppo rivelato, e infatti non si tratta di decifrare gli enigmi, ma di proteggerli dai loro decifratori. »
- Peter Sloterdijk, "Mobilitazione copernicana e disarmo tolemaico" -
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