Israele, ancora e sempre l'ossessione numero uno
- di Anselm Jappe, Gabriel Zacarias e Sandrine Aumercier -
Questo venerdì 14 maggio 2021, alle 20:00, Anselm Jappe è stato invitato a discutere online ad un dibattito dal titolo «Covid, clima, emergenza cronica: le antinomie dello Stato», con Alberto Toscano e Andreas Malm sul sito Red May, con base a Seattle. Anche i coautori del libro "De Virus Illustribus" (Crise & Critique, 2020) sono stati invitati a partecipare alla discussione, che poteva essere seguita dal pubblico sul canale Youtube ad essa dedicata.
C'era qualche riserva nell'andare a discutere con un sostenitore del «comunismo di guerra bolscevico» che considera la burocrazia sovietica come un'«usurpazione», e il dispotismo stalinista come una sbandata (queste tesi vengono sviluppate nell'ultimo libro di Andreas Malm, "Il pipistrello e il capitale"). Come si il tempo si fosse fermato per cento anni, il potere dei bolscevichi dal 1918 al 1921 continua a essere per Malm l'ispirazione per la rivoluzione a venire in quella che sarà la guerra che ci aspetta, vale a dire, quella contro le energie fossili (a favore delle meravigliose «energie rinnovabili»). Va detto che tra l'interpretazione del crollo dell'URSS, data da Robert Kurz nel suo libro del 1991 recentemente pubblicato in francese, "Il collasso della modernizzazione", e le tesi di Malm, l'abisso appariva come incolmabile, e il dibattito già prestabilito.
Non si può fare a meno di menzionare qui il bizzarro formato di questa conferenza «internazionale», nella quale ognuno veniva visto nella propria cucina o salotto, in modo da conferire al dibattito qualcosa di falsamente familiare, di... unheimlich. È come se avessimo ormai accettato di venire definitivamente rimandati nelle nostre abitazioni, ad analizzare, o cambiare il mondo solamente da dietro uno schermo. Tra non molto terremo delle conferenze in pigiama?
È stato tuttavia un Andreas Malm arrabbiato, quello che è apparso sullo schermo, a suo dire ancora abbigliato per l'occasione della manifestazione pro-palestinesi da cui proveniva. Ancora soffocato dalla sua emozione antimperialista, Malm si è da subito dichiarato incapace di affrontare l'argomento previsto, vale a dire, la crisi pandemica e il ruolo svolto dallo Stato. Pertanto, quella che Malm ha cominciato a riversare sul suo pubblico virtuale, è stata tutta la sua rabbia per la reazione israeliana, definita come «proto-genocida».
La reazione di Anselm Jappe non si è fatta attendere: ricordando il tema del dibattito e il suo rifiuto categorico di trasformarlo in un'occasione per tessere le lodi di Hamas. Nel caso non si fosse in grado di passare all'argomento del giorno, ha avvertito che avrebbe abbandonato il dibattito. Malm ha continuato, definendo la reazione di Jappe come un riflesso «tedesco». Perciò Anselm Jappe ha lasciato la riunione, insieme ai due coautori del libro sul Covid, senza che gli organizzatori prendessero una posizione su quanto accadeva.
Si è potuto pertanto assistere ancora una volta all'ennesima dimostrazione - fino alla caricatura - come gli sconvolgimenti in Medio Oriente, abbiano per la sinistra una sorta di priorità atavica su qualsiasi altro argomento. Un messaggio postato sulla chat di Youtube, non ha mancato di denunciare l'infiltrazione «sionista» della sinistra... Solo il messaggio di uno spettatore ha chiesto perché mai un «presunto uomo di sinistra» esprimesse ammirazione per le «milizie fasciste» di Hamas che «terrorizzano quotidianamente gli abitanti di Gaza».
Il proverbio ci rammenta che a volte i malvagi si riposano, gli imbecilli mai. Ma che dire degli imbecilli malvagi?
Si vorrebbe pensare che il discorso sull'«antisemitismo di sinistra» non fosse altro che l'esagerazione di una destra desiderosa di far dimenticare il proprio passato. Ma purtroppo non è così. Quanto a noi, siamo i veri pro-palestinesi e i veri pro-israeliani: auspichiamo che i palestinesi e gli israeliani si liberino dei loro leader attuali e che ritrovino un po' di buon senso.
- Anselm Jappe, Gabriel Zacarias e Sandrine Aumercier -
- Pubblicato il 16/5/2021 su Critique de la valeur-dissociation. Repenser une théorie critique du capitalisme -
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