martedì 30 marzo 2021

Domande

Il tuo sciopero generale o la tua rivoluzione politica, riescono a fare questo... ?
- di Jehu -

«Il 12% delle spedizioni globali passa attraverso il canale di Suez. Ragion per cui l'Evergreen dovrebbe riuscire a darvi una qualche idea dell'impatto che avrebbe qualsiasi sciopero a livello industriale con una partecipazione del solo 12%. Per avere un grande impatto, non c'è alcun bisogno che partecipi il 100% dei posti di lavoro. I LAVORATORI hanno TUTTO il potere.»
(Tweet di: Emerican Johnson - NonCompete - BANNED ON FACEBOOK)

Un tale su Twitter che si fa chiamare "Emerican Johnson" ha richiamato l'attenzione sul caos causato in queste due ultime settimane al trasporto marittimo globale, quando una nave da carico piena di container è rimasta incagliata nel Canale di Suez bloccando quello che è stato stimato come il 12% di tutto il traffico marittimo. La stima dell'ammontare dei costi conseguenti a questo incidente, lo si poteva leggere sparso su tutti i giornali e i media, ma una fonte coraggiosa li ha inchiodati a qualcosa che supera i 400milioni di $ l'ora, per tutti i sei giorni durante i quali la nave è rimasta bloccata.
Emerican è rimasto talmente impressionato dal danno causato al capitale da questo incidente - che ha equivalso a una versione globale dell'ingorgo durante l'ora di punta - da essere arrivato a dichiarare che tutto questo ha dimostrato il potere potenziale posseduto dalla classe operaia nella sua lotta contro il capitale.
«Non c'è alcun bisogno che partecipi il 100% dei posti di lavoro» in uno sciopero generale per avere un serio impatto sul capitale! Con ogni probabilità ce la potremmo cavare anche con solo il 12%.
A partire da quanto ha dichiarato, mi è venuto da chiedermi: Non siamo forse appena passati, lo scorso anno, attraverso una dimostrazione assai più grande di quella che è la capacità di resistenza del modo capitalistico di produzione, quando forse fino al 50% dell'attività economica dei paesi dell'OCSE è stata bruscamente interrotta, in quanto misura di emergenza per riuscire a rallentare per un anno la diffusione della pandemia? Se io fossi quel genere di persona che coltiva una qualche illusione sul fatto che una rivoluzione politica marxista, o una strategia di sciopero generale anarcosindacalista abbiano una qualche speranza di successo nel riuscire ad abbattere questo modo di produzione; ecco, allora riconsidererei seriamente una di queste due strategie alla luce dell'esperienza dell'anno scorso.
Voglio dire, quello che abbiamo qui è un chiaro caso di Stato borghese che, in un paese dopo l'altro, ferma parzialmente l'accumulazione su una scala che finora non era mai stata immaginata, perfino dai più radicali. Eppure, secondo quelli che sono i commenti di tutti questi stessi radicali, il modo di produzione non si trova in alcun modo in pericolo di collasso a causa di questo assalto frontale da parte degli stessi capitalisti!
Certo, si potrebbe argomentare che questo sforzo fatto lo scorso anno non era inteso a rimpiazzare il capitalismo con un altro modo di produzione, ma allora dovrebbe essere dimostrato che una sostituzione era necessaria. Il comunismo non ha proprietà, non ha lavoro salariato, e non ha Stato. E tutto ciò che gli viene richiesto è che queste tre cose - proprietà, lavoro salariato e Stato - non esistano più. Quella che c'è stata non era una sostituzione. Non è niente.

Ma sto divagando.

Il vero punto qui, è che nell'ultimo anno il modo di produzione ha patito, per mano del suo stesso Stato borghese, assai più danni di quanti, per generazioni, i radicali abbiano mai realisticamente immaginato di imporgli.
Visto che tutto questo danno non gli è stato fatale, mi piacerebbe sapere quale danno possibile potrebbe mai essere imposto al capitale da una qualche possibile rivoluzione politica, o da qualche sciopero generale - oppure anche da una combinazione delle due cose che abbia una qualche speranza di superarlo?

- Jehu - Pubblicato il 30/3/2021 su The Real Movement -

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