sabato 10 ottobre 2020

La seezza della quasità

C'è una di quelle «Storie dello spazio profondo», o meglio uno di quegli «Incubi di provincia»...  Una di quelle disegnate da Bonvi su sceneggiatura di Guccini . Per lo più vengono giocate su trame, saccheggiate a man bassa, rubate dalla fantascienza degli anni cinquanta. Sheckley e Farmer, sopra tutti e, in questo caso Walter Tevis. Ora non ricordo se questa qui sia stata pubblicata in volume, insieme a tutte quelle altre, oppure no, ma mi tornerà in mente. [*] Anche perché sfugge alla "continuity" delle «Storie dello spazio profondo», la quale si appoggiava alla pubblicazione mensile delle tavole che uscivano sulla rivista "Psycho". Questa, uscì da un'altra parte, credo. Non ricordo dove. Su "Il mago", mi pare!
La storia vede il solito personaggio biondastro, un po' slavato, con le fattezze di Bonvi adattate al fumetto, che se ne sta seduto sul letto, una benda sull'occhio, e  ricorda gli ultimi avvenimenti. Si tratta di una scatola nera fatta di uno strano materiale, venutasi misteriosamente a creare. Nella scatola si scopre che c'è un piccolo buco. Ed ecco che lui ovviamente ci guarda dentro ed ecco che subito qualcosa, dall'interno della scatola, gli ha come pugnalato l'occhio. La reazione immediata è quella di schiacciare la scatola nera sotto i piedi. Passa un po' di tempo, ed ecco che accade qualcosa: un gigantesco occhio è apparso nel cielo. La reazione delle autorità mondiali non si fa attendere, e contro questa stranezza adesso ci sono già pronti sulle rampe di lancio, pronti a decollare, dei missili a testata nucleare. Obiettivo: l'occhio nel cielo. E c'è Bonvi che seduto sul letto se la ride, mentre ripensa alla scatola che ha schiacciato sotto i piedi. In tanti tanti piccoli pezzettini. Ha capito di chi è quel gigantesco occhio nel cielo.

- [*] Appena ripubblicato da Rizzoli Lizard, disponibile dal 6 ottobre 2020, in: Bonvi, "Incubi di Provincia", con prefazione di Guccini -

(già pubblicato sul blog il 2/10/2006)

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