giovedì 22 ottobre 2020

Cemento

Cemento
Arma di costruzione di massa del capitalismo
di Anselm Jappe
Edizioni L'Echappée - Data di uscita: 6 novembre 2020

Il cemento incarna la logica capitalistica. Rappresenta il lato concreto dell'astrazione mercantile. Così come fa questa, esso annulla ogni differenza ed è praticamente sempre la medesima cosa. Prodotto in maniera industriale ed in quantità astronomica, con delle conseguenze ecologiche e sanitarie disastrose, ha ormai esteso la sua diffusione al mondo intero, assassinando l'architettura tradizionale ed omogeneizzando tutti i luoghi attraverso la sua presenza.
Monotonia del materiale, monotonia delle costruzioni, le quali vengono costruite in serie a partire da alcuni modelli di base e con durata assai limitata, in conformità con il Regno dell'Obsolescenza Programmata. Trasformando definitivamente le costruzioni in merce, questo materiale contribuisce a creare un mondo in cui non riusciamo più a trovare noi stessi.
Ragion per cui si è reso necessario ripercorrerne la sua storia: rievocare i progetti dei suoi innumerevoli adepti - di ogni tendenza ideologica - e le perplessità e le riserve dei pochi detrattori; denunciare le catastrofi che ha generato a più livelli; rivelare il ruolo che ha avuto nella perdita di tutto un bagaglio di competenze, e nel declino dell'artigianato; e infine dimostrare come questo materiale si inscriva a pieno titolo nella logica valore e del lavoro astratto.
Questa critica implacabile del cemento, illustrata per mezzo di numerosi esempi, è anche - e forse soprattutto - la critica dell'architettura moderna e dell'urbanistica contemporanea.

fonte: Critique de la valeur-dissociation. Repenser une théorie critique du capitalisme

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